19. Giacinto porpora - Perdono

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Rabbia. Tutto quello che Stiles riesce a provare da quando è tornato a Beacon Hills è solo rabbia. Rabbia per non esserci stato per i suoi amici. Rabbia per non essere riuscito ad evitare il sacrificio di Derek. Rabbia per non essere stato lui quello in grado di farlo tornare in vita. Rabbia per le vite che sembrano essere andate avanti meglio senza di lui. Rabbia per i rapporti vhe si sono creati. Rabbia per sentirsi di nuovo escluso, quasi fosse tornato adolescente. Con la differenza che, ora, anche Scott fa parte di quel gruppo che lo fa sentire di troppo. È da quando è arrivato a quella pseudo festa che non fa altro che guardare tutti chiacchierare tra di loro. Perfino suo padre è perfettamente a suo agio. Tutti lo sono. Tutti eccetto lui. "Analcolico?"

Gli occhi di Stiles percorrono il braccio che gli sta porgendo il bicchiere fino ad arrivare al viso di Derek. È invecchiato ma Stiles lo trova sempre perfetto. "Penso di aver bisogno di qualcosa di più forte."

"Facciamo due passi?"

"Perché?"

"Perché ne hai bisogno."

Stiles prende il bicchiere ed esce senza nemmeno voltarsi per assicurarsi che Derek lo stia seguendo. Procede per qualche metro prima che il mannaro rompa il silenzio. "Sei... arrabbiato."

"Sono furioso, sì."

"È per qualcosa che ho fatto?"

Stiles si sorprende per quella domanda. Il cuore gli fa una piccola capriola ma la rabbia continua ad avere la meglio. "Ti ricordi quando ti ho salvato il culo a New York?"

"Intendi quando ti hanno sparato e ti ho dovuto portare in braccio come una principessa?"

"Eli...?"

"Era già con me, sì."

"Perché non me lo hai detto?"

"In quel momento non era rilevante."

"Siamo stati a letto insieme. Ho aspettato il tuo ritorno per non so quanto tempo mentre tu giocavi alla famiglia felice e per te non era rilevante? Quindi sono stato solo un passatempo?"

"Stiles..."

"Dimmelo, ti prego. Ho bisogno di sentirmelo dire."

Stiles non si è mai sentito più patetico di così ma non può farne a meno.

"Non lo sei mai stato. Ti chiedo perdono se te l'ho fatto pensare."

"Un messaggio. Una chiamata. Sarebbe bastata qualsiasi cosa."

"Stavi con Lydia. Dovevate sposarvi."

Stiles distoglie lo sguardo da Derek. Sa di essere in torto ma ha bisogno di dare la colpa a qualcuno che non sia se stesso. "Se ci avessi davvero tenuto avresti provato a farmi cambiare idea."

"Mi conosci, non l'avrei mai fatto."

"Ma è quello che avrei voluto" sussurra Stiles prima di voltarsi indietro. "È meglio se rientriamo o chissà cosa penseranno."

"Da quando ti interessa quello che pensano?"

"Da quando mi sembra di essere tornato ad essere invisibile" risponde incamminandosi verso la casa.

Stiles non riesce a chiudere occhio per tutta notte, la testa che continua a riproporgli in loop la conversazione avuta con Derek. Gli sembra di aver sbagliato, di aver esagerato, di averlo allontanato mentre il mannaro sembrava davvero intenzionato ad aiutarlo. Ma Stiles non vuole aiuto, vuole solo trovare il suo posto. Scende in cucina che il sole non è ancora sorto e si stupisce di trovare sul tavolo un sacchetto con accanto un giacinto porpora e un biglietto. Spero ti piaccia ancora la marmellata di mirtilli. D. Il cuore gli batte forte mentre apre il sacchetto contenete due muffin ai mirtilli. Nemmeno ci pensa uscendo di casa ancora in pigiama. Guida fino al limitare della riserva e non si stupisce di trovare Derek sotto la veranda. "Ho sbagliato gusto?" gli domanda preoccupato.

"Perché?" è l'unica cosa che Stiles vuole sapere, l'unica risposta che ha bisogno di conoscere.

"Perché sei importante per me, Stiles. E in passato ho sbagliato molto, soprattutto con te. Non ho mai avuto intenzione di ferirti."

"Credo di essere rotto, sai? Da quando sono tornato è come se mi sentissi fuori posto. Come se fossi rimasto indietro mentre tutti voi siete andati avanti. È una sensazione orribile."

Derek gli si avvicina e intreccia la mano con la sua. "Sei rimasto lontano a lungo, ma il tuo posto è qui, con noi. Lo è sempre stato. Hai solo bisogno di tempo, di perdonarti e perdonare me. E vorrei poterti aiutare in qualche modo."

Stiles fa un piccolo sorriso. "Ti piacciono i mirtilli?"

Derek se lo stringe contro. "Preferisco il cioccolato ma per te posso fare un'eccezione" gli risponde tra i capelli.

Stiles appoggia la fronte al petto del mannaro, ascolta il cuore battere forte esattamente come il suo. "Dovrai essere paziente."

"Sono diventato bravo ad esserlo."

Stiles non ha bisogno di sentirsi dire altro. Si solleva sulle punte e sfiora le labbra di Derek mentre i primi raggi di sole illuminano il cielo dissipando tutta la sua rabbia.

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