10. Orchidea - Passione

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"Tutto bene, Stiles?"

Stiles sobbalza, un brivido che gli percorre l'intero corpo. Ha caldo, molto caldo. "Sì, ho solo caldo?"

"Vuoi un bicchiere d'acqua?"

Stiles si alza di scatto. "Posso andare a prendermelo da solo" risponde fiondandosi in cucina.

Ha bisogno di restare un momento da solo, di schiarirsi le idee. Sa di essere un adolescente con gli ormoni a mille e più di una volta gli è già successo qualcosa di simile eppure... è come se non riuscisse a controllarsi, come se le sensazioni provate fossero reale. E oa cosa lo turba e lo disturba in una maniera che mai avrebbe immaginato essere possibile. "Sicuro di stare bene?"

La testa di Derek fa capolino da dietro la porta spaventandolo di nuovo. Cazzo, no che non sta bene! E la colpa è solo di quello stronzo, antipatico e arrapante di un mannaro. "Tranquillo, tutto sotto controllo. Possiamo tornare alla riunione."

"Ho mandato tutti a casa."

"Perché?" grida Stiles.

"Perché direi che non hai proprio niente sotto controllo. Cosa succede?"

"Sto bene, benissimo."

Derek si sfiora il naso. "Non è vero."

"Ti odio!" sbotta.

"Nemmeno questo è vero" ribatte Derek avvicinandosi pericolosamente a Stiles che fa istintivamente un passo indietro. Crede di non essersi mai sentito in trappola come in quel momento, nemmeno quando è stato rapito da Gerard si è sentito così in difficoltà. "È stato solo un sogno, okay? Un bel sogno che mi ha fatto svegliare allegro e a cui sto pensando da questa mattina ma che non ti riguarda."

"Tutto vero tranne l'ultima affermazione."

"Okay, forse un po' ti riguarda."

Derek alza un sopracciglio.
"D'accordo, più di un po'" si arrende.

"Ti decidi a raccontare o devo tirarti fuori una parola alla volta?"

"Non ho la minima intenzione di condividere il mio sogno con te."

"Perché?"

"Perché è... imbarazzante" sputa fuori sentendosi andare a fuoco. Sa che Derek può chiaramente sentire le sue emozioni ma questo non gli impedisce di dargli le spalle sperando di riuscire almeno a nascondere il rossore del viso.

"Hai fatto un sogno erotico su di me?" gli domanda Derek all'orecchio. Una voce roca che Stiles nemmeno sapeva potesse avere.

Deglutisce a fatica. "No-non te lo racconterò" tenta di resistergli.

Le mani di Derek gli si poggiano sui fianchi stringendolo. "Peccato. Magari il tuo sogno poteva diventare realtà."

"Non vedo orchidee qua."

"Orchidee?"

Stiles annuisce freneticamente, il cervello in tilt. "Il letto era cosparso di orchidee" spiega.
Derek gli bacia il collo facendolo fremere solo per quel semplice contatto. "Quindi eravamo nel letto?"

"Sì."

"Nudi?"

"No. Cioè non proprio. Tu sì mentre io avevo la camicia sbottonata" racconta.
Le dita di Derek sono abili nello slacciare i bottoni della camicia di Stiles. Veloci, troppo veloci per permettere al ragazzo di capire cosa sta succedendo. Le mani lo accarezzano piano, quasi avessero paura di romperlo. "Eravamo stesi?" gli domanda di nuovo Derek.

"No, solo... seduti. In questa posizione."

"Quindi ero dietro di te?"

Stiles riesce solo ad annuire troppe concentrato sul tocco del mannaro.

"Eri eccitato?"

"Molto."

Una mano di Derek scivola sul cazzo di Stiles stringendolo delicatamente. "Come adesso?"

Stiles geme. "Sì."

Derek lo spinge fuori dalla cucina guidandolo fino alla sua camera da letto. Stiles si lascia guidare docile, incredulo per quello che sta succedendo. È davveri tutto così simile al suo sogno che non si stupirebbe di svegliarsi da solo, nel suo letto. "A cosa stai pensando, ragazzino?"

"A quanto tutto questo mi sembri surreale" risponde sinceramente.

Derek gli bacia di nuovo il collo. "Invece è tutto reale" risponde infilandogli una mano nei pantaloni.

Stiles inarca la schiena scontrandosi con il petto massiccio di Derek. Nessuno lo ha mai toccato così ed è già fin troppo vicino al limite. "Der..." geme.

"Dimmi, piccolo."

"Mi-mi fa male" piagnucola sentendo l'erezione dolorante costretta nei jeans.

"Togliti solo i pantaloni" gli ordina.

Stiles esegue per poi sistemarsi di nuovo tra le braccia di Derek che torna a toccarlo. "Sei davvero molto bagnato" dice sfregando il palmo contro la stoffa umida dei boxer.
Stiles insegue la mano del mannaro. Vuole di più, ha bisogno di più. Ma nemmeno lui da bene cosa perché quella è la sua prima esperienza e non sa cosa chiedere e come. Ma Derek non sembra intenzionato a dargli la possibilità di prendere iniziative cominciando a masturbarlo lentamente prima da sopra l'intimo per poi, finalmente, mettere le loro pelli a contatto. È tutto lento e veloce nello stesso tempo momento. Le sensazioni si rincorrono in Stiles fino a portarlo ad urlare riversandosi tra le dita di Derek che lo morde forte dietro al collo amplificando il suo piacere. Stiles si sente distrutto, sciolto in quell'abbraccio. È felice ma sfinito, senza forze. Anche se vorrebbe ricambiare in qualche modo. Accarezza piano il petto di Derek scendendo con la mano. Il mannaro gli afferra il polso bloccando il movimento. "Ma..."

"Va bene così, ragazzino" dice per poi baciarlo. E per Stiles quel bacio è ancora meglio della sega appena ricevuta e, proprio in quel momento, capisce di essere ufficialmente fottuto.

Derek lo bacia a lungo, con calma, fino all'ora di cena. "Credo dovresti andare" gli soffia sulle labbra.

Stiles sa che ha ragione ma non vuole lasciarlo, la paura che tutto quello sia stata solo una parentesi lo divora. Ma sa anche di non poter pretendere di più. Si sente improvvisamente triste, sull'orlo delle lacrime. "Va bene" risponde.

Si veste in silenzio mentre Derek scende lasciandolo solo con un'orribile sensazione addosso. Lo saluta appena per poi uscire nel freddo della sera. È bravo, non versa una lacrima fino a casa. Riesce pure a cenare con suo padre fingendo di essere il solito. Sparecchia la cucina e una volta sistemato tutto può finalmente rinchiudersi in camera e sfogare la sua frustrazione. Apre la porta, accende la luce e il respiro gli si blocca in gola: appoggiato al centro del cuscino c'è una bellissima orchidea blu. Stiles ci mette pochissimo a digitare il messaggio.

(Ore 21.34) È bellissima, grazie. SS

(Ore 21.35) Mai quanto te. Specialmente oggi, nel mio letto. DH

Stiles si sente andare a fuoco e anche un po' in imbarazzo. Ma è il momento di prendere la palla al balzo indipendentemente da come potrebbe finire.

(Ore 21.36) Tu lo sei molto di più. E scommetto che lo saresti ancora di più nel mio letto. Tipo adesso. SS

Il cuore gli batte forte mentre continua a guardare lo schermo in attesa di una risposta.

(Ore 21.38) È un invito, ragazzino? DH

(Ore 21.39) Potrebbe, sì. SS

(Ore 21.40) Sto arrivando. DH

Il cuore di Stiles fa una capriola.

(Ore 21.40) Ti lascio la finestra aperta. SS

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