Che casinò o che casino

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Parigi 20/06/2024
<<amico, Lione é bella ma Parigi é una meraviglia>> ci fa notare Luis
<<l'amour>> Mathis non si smentisce mai quando decide di fare una cosa la fa <<beh ragazzi, é l'addio al nubilato di Stèphane Noel, il supremo Stéphane colui che andava con tutte fino a quando i grandi imprenditori Noel e Renë hanno deciso di annunciare il matrimonio combinato tre lui e Soleil la persona più egocentrica del mondo, prima era un semplice ventenne>> rido <<alla fine non é male>> spiego <<ovvio scopa da Dio>> aggiunge Simon, mentre tutti gli altri annuisco.
Soleil é una ragazza bionda, ha gli occhi azzurri, un fisico da paura, é intelligente ma come ha detto prima Luis é egocentrica troppo egocentrica, entriamo nel casinò dove Mathis ha organizzato la festa <<ma loro?>> Samuel un altro del nostro gruppo ci indica un gruppo di ragazze, mi soffermo su tutte ma soprattutto su una, ha una coda alta, un tubino nero e dei tacchi ysl, ma soprattutto un culo da paura, Simon mi da una pacca sulla spalla <<andiamo mummia>> li faccio il dito medio e ci dirigiamo al nostro tavolo.
<<scusate questo é il nostro tavolo>> puntualizza Mathis al gruppo di ragazze che abbiamo notato prima <<e che ce ne frega a noi?, se volte stare qui bene sennò levati dal cazzo>> a parlare é proprio lei, da davanti é ancora più bella <<dai ci divertiremo>> dico, Math ride <<posso sedermi?>> mi avvicino alla mora e lei mi fa segno di sedermi <<sono Stephane Noel, tu come ti chiami?>> mi guarda come se non vorrebbe ascoltarmi però decide di rispondermi <<Emèlie Vivienne>> le stringo la mano poi ordino un drink, provo a iniziare una conversazione con lei <<sei di qua?>> non mi risponde annuisce solamente, bene parlo con i muri <<sto parlando con te>> lei annuisce ancora <<si e io non parlo con te>> sbuffo e bevo il mio Martini, vedo che si alza e corre nella pista del prive, <<hai visto quella?>> chiedo a Simon mentre si avvinghia ad una rossa tinta <<chi Emèlie, buona fortuna non ce la farai mai>> parla la tinta <<sommetto 100€ che me la porto a letto>> dico, Math quasi sputa il suo gin tonic e mi guarda, alzo le spalle e mi avvicino a lei, l'appoggio la mano sul fianco e gli sussurro all'orecchio di ballare al mio ritmo, lei non se lo fa ripetere e inizia a ballare <<Je ne peux pas>> lei si gira <<cosa non puoi fare?>> niente sussurro sulla sua bocca, prima che la baci, Dio ma che sto a fa' fra una settimana mi sposo. Balliamo ancora un po' poi ci dirigiamo sui divanetti la faccio sedere sulle mie gambe <<cosa stai facendo?>> mi sussurra Math all'orecchio per non farmi sentire da lei <<io non amo Soleil, devo starci per forza ma io non voglio>>. Emèlie si aggrappa a me mentre la bacio con foga, mi guarda con quei occhi marroni da cerbiatto. <<vieni andiamo via>> dico <<ma come é solo l'una>> la faccio alzare <<vieni>> faccio segno a Samuel di far sapere agli atri che sono andato via e lui non impone resistenza, chiamo un taxi e gli do l'indirizzo del mio hotel <<non sei di qui>> faccio di no con la testa <<mia mamma é parigina ma abita a Lione da tempo e io sono nato lì>> annusice <<entra>>
Si toglie i tacchi e cammina per la stanza ma poi si sofferma su un biglietto
{au grand connard qui doit se marier à cause de son père}
<<ti devi sposare?>> annuisco <<é la figlia del migliore amico di mio papà, é un matrimonio combinato, conviene solo a loro due, Soleil é brava solo a scopare>> si siede sul letto <<allora che facciamo?>> mi domanda, cammino tranquillamente verso di lei, quando mi siedo Emèlie si scansa <<che succede>> chiedo vedendola allontanarsi, é come se adesso fosse imbarazzata da me <<é meglio se vado>> si alza e si avvicina alla porto <<Hey che succede>> vado verso di lei e le richiudo la porta alle spalle <<parlami Emèlie>> gli chiedo, voglio solo che mi dica che non vuole e io la lascio andare <<perché dovrei parlare con te, alla fine sei uno sconosciuto>>
Dio é venuta fino qui per poi dire questo <<Emèlie non é questo, sei venuta fino a qua>> annuisce <<non l'ho mai fatto, mi sono sempre fermata hai baci in discoteca>> sono stupito <<vorresti farlo>> mi guarda, e poi annuisce <<sei sicura vuoi farlo con me>> lei prima non dice niente poi annuisce <<ci andrò piano e puoi fermarmi quando ti pare>> non parla più <<vieni Emèlie>> la prendo per la mano <<lei ti ama>> mi paralizzò un attimo <<chi Soleil no>> mi siedo sul letto e la faccio accomodare sulle mie gambe, le tolgo il vestito, Dio é magnifica <<piano>> mi fa notare quando inizio a baciarla con foga <<si>> la faccio sdraiare, avvicino le sue mani hai miei pantaloni e gli faccio segno di sganciali, li sgancia con paura <<Bonbon non avere paura>> annuisce <<Bonbon?>> alzo le spalle <<sai di caramella>> ride <<spogliati>> dico dolcemente accarezzandogli la testa, lo fa, ha delle tette bellissime, li do un bacio proprio lì, lei invece mi accarezza i capelli, mi tolgo i boxer e le accarezzo la sua parte intima, gli do un bacio <<sei convinta>> annuisce <<voglio sentirtelo dire Bonbon>> dico mettendomi il preservativo <<si sono sicura Stephane>> inizio infilando solo la punta poi piano lo metto tutto e inizio a muovermi vedo che si contorce sotto di me e fa una smorfia di dolore così mi fermo <<tutto bene Emèlie?>> non parla <<Emèlie se non parli io non posso capirti>> mi guarda <<mi piace>> mi fa ridere <<continuo?>> sta per annuire ma risponde di sì, inizi a muovermi sempre più veloce fino a quando non vedo che lei non resiste più così mi fermo ancora una volta <<vieni mettiti sopra di me>> mi appoggio allo schienale e lei a cavalcioni su di me <<muoviti lentamente>> inizia a muoversi e io vado letteralmente in estasi, le bacio la clavicola, le tette e il collo fino a quando non trovo il suo punto debole, lascio un succhiotto proprio lì, ritorno in me quando la sento fermarsi e appoggiarsi a me <<bonbon tutto bene>> dico mentre gli accarezzo la testa, <<sì, sono solo stanca>> gli do un bacio sulla testa e la faccio scendere da me, ho ancora un erezione, mi sistemerò dopo, lei non mi conosce, ma si é fidata di me e ho preso la sua verginità, Dio che casino. Vado in bagno e mi sistemo, quando torno lei é lì che dorme su un lato del letto tutta rannicchiata, la copro con il lenzuolo e apro il mio telefono c'è un messaggio da parte di Soleil che mi chiede come va la festa e da Mathis che mi insulta per essermene andato, lascio il visualizzato a lei e rispondo a lui con un ti spiego domani, poi mi metto sul letto accanto a lei e crollo in un sonno profondo. Mi sveglio di 8:30 passate, Emèlie dorme accucciata a me, é stupenda, Dio ma che sto dicendo <<bonbon sveglia>> farfuglia qualcosa e si nasconde gli tocco la schiena, pian piano si alza <<tutto bene?>> lei annuisce e si appoggi con la testa a me <<facciamo colazione poi i devo tornare a casa devo finire le cose per il matrimonio>>   Si alza di scatto <<dopo tutto ciò ti vuoi ancora sposare>> mi alzo anche io <<cosa dovrei fare? Mio padre pensa solo hai soldi mi sta al collo, e poi mio padre e tuo padre si odiano che pensi che non conosco Maxwell Vivienne, non sono stupido Bonbon pensavo che lo sapessi chi ero>> ha le lacrime agli occhi non parla si veste semplicemente e scappa, la lascio andare <<entrate>> dico hai ragazzi che stavano per bussare alla posta <<che cazzo hai fatto?>> mi guarda Mathis <<lasciamo stare>> si siedono sul letto e mi chiedono di raccontargli tutto <<gli ho preso la verginità, con la sua volontà, abbiamo passato la notte insieme e stamani ci siamo salutati, o forse gli ho detto che i nostri genitori si odiano e che io mi devo sposare per bene della mia famiglia>> Samuel e Luis mi guardano in malo modo ma nessuno fiata, così mi preparo finisco le valige e andiamo a prendere un aereo per Lione. Atterrati a casa saluto gli altri e con la mia Porsche mi dirigo verso casa passo il giorno lì e cerco in tutti modi un contatto con Emèlie senza riuscirci nemmeno un Instagram o un TikTok niente. Il giorno seguente vado allo studio di mio padre <<Salve signor Stephane suo padre é in riunione può attenderlo nel suo studio>> la ringrazio e la saluto, <<sì Miriam sono nello studio del padre, non voglio incontrarlo é uno stronzo, ma é colpa mia tutta colpa mia, ci sono andata io>> lei é proprio lì davanti a me, é stupenda, faccio finta di tossire così lei si gira <<Bonbon>> é spaventata <<mi perseguiti>> dice <<quella che mi perseguita sarai tu, é lo studio di mio padre>> si alza dalla sedia <<dove vai?>> gli chiedo <<fuori, dove non ci sei tu>> la fermo quando arriva davanti a me <<Bonbon, ferma voglio solo parlare>> mi guarda male <<mi chiamo Emèlie, e no non ti perseguito semplicemente mio padre mi ha obbligato a venire qui ne avrei fatto a meno credici>> mi avvicino alla sua bocca << la scorsa notte ti piaceva quando ti chiamavo bonbon>> si apre la porta così mi allontano da lei <<piacere Stephane Noel>> li stringo la mano <<Emèlie Vivienne>> lascia andare la mia mano <<bene vi siete già presentati>> parlano in contemporanea i nostri genitori <<andiamo a pranzo ragazzi, abbiamo appena concluso un affare da paura, voi due vi vedrete molto spesso, ci aiuterete con qualche affare, e così lavorerete insieme>> lei sbuffa io rido, <<sai Mimi, Emèlie é una grande imprenditrice ed ha solo 19 anni, insieme a suo padre ha concluso un affare con la Cina di un sacco di soldi>> lei ride sotto i baffi quando sente come mi chiama mio padre, ci accomodiamo al tavolo, io e bonbon finiamo vicini <<potremmo invitarli al tuo matrimonio che ne pensi, almeno Soleil conosce la tua socia>> annuisco lei invece sbuffa ancora <<che c'è Emè?>> chiede il padre <<oh niente>> lui annuisce con fare sospetto, il pranzo continua liscio come l'olio, ma con la grande intelligenza mio padre decide di invitarli a cena <<Monica siamo a casa, di alla cuoca di aggiungere due posti a tavola>> saluto la mamma con un bacio poi saluto Charles <<ciao piacere Charles sono il fratello minore di Mimi>> lei gli stinge la mano <<Emèlie Vivienne>> lui la guarda estasiato gli do uno schiaffo dietro la nuca e lei ride <<quanti anni hai Charles?>> chiede bonbon <<19,te?>> lei risponde con 19, poi mio fratello si alza <<occhio bonbon a lui é più stronzo di me>> lei mi guarda <<eh? Ma cosa vuoi io e te parliamo solo di affari>> mi avvicino a lei, non si scansa così appoggio la mia bocca sulla sua <<solo di affari bonbon?>> rido poi mi stacco e mi metto a guardare istagram, dopo cena i nostri genitori decidono di uscire, Charles uguale, io e bonbon restiamo da soli.
<<menomale i nostri genitori si odiavano>> dice e io rido <<siamo io e te, mi avvicino a lei <<che vuoi fare?>> si allontana <<Bonbon voglio semplicemente baciarti>> dico con voce rouca <<e chi ti dice che io lo voglia?>> ironizza <<da come mi guardi>> lei ride, poi si siede a cavalcioni su di me e mi bacia, un bacio appassionale, lungo <<parlami di te>> dice dopo che si é staccata da me <<sono il capitano della squadra di Hokey di Lione>> le do una pacca sulla gamba per farla alzare, <<vieni>> saliamo le scale e la faccio entrare in camera mia, si incanta a vedere i miei trofei, così mi avvicino a lei e appoggio le mani sui fianchi <<ti piacciono?>> le bacio il suo punto debole <<che cosa?>> gli rido nell'orecchio <<I trofei>> lei si gira e mi mette le mani dietro il collo <<si molto>> ride e appoggia la testa sul mio petto <<prima sei super rigida, poi sei super dolce, devo ancora capirti>> dico <<sei tu, prima fai lo stronzo, poi diventi dolce>> rido e prendo la palla al balzo, la prendo in collo e mi siedo sul letto <<Stephane non possiamo, i nostri genitori potrebbero tornare da un momento all'altro>> come non detto il campanello di casa suona, <<aspettami qui>> corro di sotto e apro la porta <<Soleil che ci fai qui>> lei alza le spalle <<devi fare qualcosa?>> chiede <<so stavo per uscire, ti serve qualcosa?>> alzo lo sguardo sulle scale <<oh si il mio telefono, eccolo>> si avvicina alla porta e mi saluta con un bacio sulla guancia <<ci vediamo fra tre giorni>> annuisco e chiudo la porta alle miei spalle <<puoi scendere, so che sei lì dietro>> lei scende aggrappandosi alla ringhiera per colpa di quei trampoli che indossa <<come fai a camminare con qui così, toglieteli>> lei annuisce e se li leva <<oh che bello>> rido e mi siedo sul divano, lei si siede accanto a me e si accoccola sulla mia spalla <<film?>> annuisco, faccio scegliere lei ma dopo solo mezz'ora dall'inizio ci addormentiamo, mi sveglio di colpo quando sento la voce di mio fratello Andres <<bonbon sveglia, c'è mio fratello a casa>> lei si alza di colpo e si stropiccia gli occhi <<Stephane, chi é lei?>> chiede mio fratello <<Andres, Emèlie Vivienne, i nostri genitori sono fuori in un locale, Charles é uscito con Iris e noi abbiamo deciso di stare a casa>> annuisce e si presentano

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