La cosa migliore che mi é capitata

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Il sole calava lentamente all'orizzonte mentre tornavo a casa dopo una lunga giornata di lavoro. L'ufficio era stato un turbinio di riunioni e scadenze, ma ora l'unico pensiero che mi accompagnava era quello di ritrovare Émélie. Ogni giorno mi sembrava di scoprire una nuova sfumatura della sua bellezza, e oggi non faceva eccezione.

Quando aprii la porta di casa, fui accolto da un'atmosfera avvolgente, intrisa di un profumo che solo lei sapeva creare. Mi fermai un attimo, assaporando la sensazione di averla vicino. La trovai in cucina, intenta a preparare qualcosa, ma il suo sguardo si sollevò e il suo viso si illuminò come se avesse visto la cosa più bella del mondo.

«Stéphane!» esclamò, un sorriso che le apriva il viso e mi faceva sentire come se il mondo si fosse fermato. Era più bella di quanto ricordassi, la sua pelle brillava alla luce calda della sera e i suoi capelli, leggermente disordinati, cadevano delicatamente sulle spalle.

«Ciao, Bonbon» dissi, avvicinandomi e prendendole il viso tra le mani. La baciai, e la dolcezza delle sue labbra mi fece dimenticare ogni fatica della giornata. La nostra connessione era palpabile, una corrente che pulsava tra di noi.

Dopo un po', ci sedemmo a tavola, ma il cibo passava in secondo piano. Le nostre conversazioni si intrecciavano con il suono delle posate e il profumo del cibo, ma era chiaro che la vera pietanza era quella che stavamo creando insieme: un mix di emozioni, desideri e risate.

«Hai visto quanto sono cresciuta in questi ultimi mesi?» mi chiese Émélie, una luce maliziosa nei suoi occhi. La sua domanda era tanto innocente quanto carica di un'intensità che mi faceva battere il cuore.

«Crescita è un eufemismo» risposi, avvicinandomi a lei e accarezzandole la pancia. «Ogni giorno sembri più bella e più forte.» Le mie parole erano sincere, provenivano dal profondo del mio essere. In quel momento, l'idea di essere uniti in questo viaggio, di costruire qualcosa di meraviglioso insieme, mi riempì di gioia.

Le sue guance si fecero rosse, e mi sorrise con una dolcezza che mi fece sentire come se il mondo fosse nostro. Poi, come se avesse letto i miei pensieri, si avvicinò e mi sussurrò: «Sai, mi fa impazzire sapere che stiamo creando qualcosa di speciale. Non vedo l'ora di scoprire tutto insieme a te.»

«Anche io,» le dissi, ma non potevo trattenermi. In quel momento, il desiderio si fece impellente. Presi il suo viso tra le mani, la baciai con passione, una passione che sembrava crescere con ogni istante. Sentivo le farfalle nello stomaco, il calore che si diffondeva tra di noi, come se il nostro amore avesse il potere di accendere il mondo intero.

Ci alzammo insieme, i nostri corpi si avvicinarono sempre di più, come se l'unico posto in cui avremmo potuto essere era quello. Ogni bacio era una promessa, ogni tocco un inno alla nostra connessione. Mentre ci lasciavamo trasportare da quel momento, il mondo esterno svanì.

«Vieni,» sussurrai, prendendola per mano e guidandola verso il divano. La luce calda della stanza si rifletteva sui nostri volti mentre ci sedevamo, i nostri corpi si avvicinavano.

«Stéphane,» iniziò lei, ma non le lasciai finire. La baciai di nuovo, un bacio profondo, carico di emozione e ardore. Le mie mani esploravano delicatamente i suoi fianchi, e lei rispose avvicinandosi di più a me, come se fosse attratta da una forza magnetica.

Mi fermai un attimo, guardandola negli occhi. «Sei tutto ciò di cui ho bisogno,» le dissi. La serietà della mia affermazione si mescolava con la passione palpabile che ci circondava.

Rimanemmo abbracciati, il battito dei nostri cuori si fondeva in un ritmo unico e armonioso. Lei mi guardava con un'intensità che mi fece sentire vulnerabile e forte allo stesso tempo. Non avevo mai provato nulla di simile prima.

Mentre il tempo scivolava via, ci lasciammo trasportare dalla passione. Le nostre mani si cercavano, si trovavano, si intrecciavano in una danza di desiderio e amore. Sentivo il calore del suo corpo vicino al mio, e ogni tocco era come una fiamma che si accendeva.

Poi, in un momento di tenerezza, mi staccai da lei e le baciai dolcemente la pancia, un gesto naturale che esprimeva tutto ciò che provavo. «Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata,» sussurrai, il mio cuore che batteva forte nel petto.

La guardai mentre un sorriso dolce si diffondeva sul suo viso, e in quel momento capii che, indipendentemente dalle sfide che ci attendevano, eravamo legati da un amore profondo e incommensurabile.

La serata proseguì tra risate e abbracci, un rifugio in cui ci perdevamo, dove il mondo esterno non aveva alcun potere. La passione si trasformava in un legame solido, una promessa di amore eterno.

Siamo tornati a sederci sul divano, e la calma che seguì fu quasi surreale. Ogni tanto, mi tornava in mente la serietà di ciò che stavamo per affrontare, ma in quel momento, nel nostro angolo di paradiso, c'era solo amore e serenità. La vita ci sorrideva, e noi eravamo pronti a affrontare tutto, insieme.

Je dois l'épouser mais je t'aime Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora