Seduto sul divano, con il calore della sera che attraversava le finestre, mi trovavo a riflettere su come tutto stesse cambiando. Leonardo dormiva tranquillo nella sua culla, e Sunny, il nostro cane, era accoccolato ai miei piedi. Emèlie era appoggiata a me, e il suo respiro calmo mi faceva sentire un po' più sereno, nonostante tutte le novità che ci attendevano. I gemelli stavano per arrivare, e c'era tanto da pianificare."Emèlie," dissi piano, quasi riluttante a interrompere quel momento di pace, "pensavo... forse dovremmo rimandare il matrimonio."
Sentii il suo corpo rilassarsi di più contro di me, come se sapesse già che stavo per dirlo. "Sì, penso che tu abbia ragione," rispose, con un tono che tradiva sollievo. "Con Leonardo e ora i gemelli in arrivo, non ce la farei a gestire anche un matrimonio così presto. Dovremmo aspettare almeno fino alla loro nascita."
La nostra vita a Bologna scorreva con una serenità che non avevamo mai conosciuto. Dopo aver scoperto che Emèlie era incinta di due gemelli, ogni giorno sembrava un dono ancora più grande. Leonardo, con il suo sorriso contagioso, riempiva ogni angolo della casa con la sua dolcezza. Nonostante fosse ancora piccolo e non parlasse bene, sembrava già consapevole che stava per diventare fratello maggiore.
"Stephane, dobbiamo scegliere i nomi per i gemelli," mi disse Emèlie un pomeriggio, mentre Leonardo giocava con i suoi blocchi colorati sul tappeto del salotto. Il sole di maggio filtrava dalle finestre, riempiendo la stanza di una luce calda e dorata.
"Già," risposi, avvicinandomi a lei e accarezzandole il pancione ormai evidente. "Hai qualche idea?"
"Ho pensato a Gabriel o Jules per il maschio e Ines o Camille per la femmina," disse lei, sorridendo. "Ma voglio che sia Leonardo a fare la scelta."
La guardai con un'espressione sorpresa, ma il suo sguardo determinato mi convinse. "Leonardo? Ma è ancora così piccolo... non sa leggere!"
"Sì, lo so," disse ridendo. "Ma possiamo metterli in una busta. Anche se non può capire, sarà un modo per farlo sentire parte di questa nuova avventura."
Annuii, affascinato dall'idea. Emèlie si alzò dal divano e prese dei foglietti di carta. Su ognuno di essi scrisse con cura i nomi che avevamo scelto, piegandoli uno per uno con precisione. "Ecco qui," disse alla fine, mettendo i biglietti in una piccola busta. "Ora siamo pronti."
Chiamammo Leonardo, che si avvicinò con la sua solita andatura traballante, curioso di capire cosa stavamo facendo. Nonostante il suo linguaggio fosse ancora limitato, i suoi occhi brillavano di una comprensione profonda, come se sapesse che stava per accadere qualcosa di speciale.
"Amore, vieni qui," dissi, inginocchiandomi accanto a lui. "Vogliamo che tu ci aiuti a scegliere i nomi per i tuoi fratellini. Sei pronto?"
Leonardo guardò la busta che gli tendevo con occhi pieni di curiosità, poi mi guardò come se cercasse il mio incoraggiamento. Emèlie gli sorrise dolcemente, e lui si decise ad afferrare la busta con le sue manine paffute.
Tirò fuori un biglietto, cercando di aprirlo con tutta la concentrazione di cui era capace. Quando finalmente riuscì a svolgerlo, alzò il foglietto con orgoglio, come se avesse compiuto un'impresa.
"Ines," lesse Emèlie, con un sorriso che si allargava sul viso. Mi guardò, e nei suoi occhi c'era un misto di amore e meraviglia. "Ines sarà il nome della nostra bambina."
Leonardo ci guardava, soddisfatto della sua scelta, anche se probabilmente non comprendeva pienamente l'importanza di quel momento. Era come se avesse fatto un dono senza neanche rendersene conto.
"Adesso il maschietto," dissi, tendendo di nuovo la busta a Leonardo.
Con la stessa determinazione, prese un altro biglietto e lo aprì con una risatina. Emèlie lesse il nome con una dolcezza infinita: "Gabriel."
Ci guardammo per un istante, come se il mondo attorno a noi si fosse fermato. Gabriel e Ines. Due nomi che avevano un suono meraviglioso insieme, che già sentivamo risuonare nei nostri cuori.
"Leonardo," dissi, prendendo nostro figlio in braccio. "Hai fatto un ottimo lavoro. Ines e Gabriel ti devono già tanto."
Emèlie si unì all'abbraccio, e per un attimo fummo uniti in una piccola bolla di amore puro e incondizionato. La nostra famiglia stava crescendo, e con essa cresceva anche il nostro cuore. In quel momento, sotto la luce del tramonto che filtrava dalla finestra, sapevo che il nostro futuro era pieno di promesse, e che qualsiasi cosa ci aspettasse, l'avremmo affrontata insieme.
Dopo che Leonardo aveva scelto i nomi, restammo così, abbracciati l'uno all'altro, con lui ancora fra le mie braccia. Guardavo Emèlie e pensavo a quanto fosse incredibile la nostra vita. Eravamo partiti da così poco, e ora stavamo costruendo qualcosa di grande, di unico, una famiglia.Quella sera decidemmo di celebrare la scelta dei nomi con una cena intima, a casa, tra di noi. Il profumo della pasta che cucinava Emèlie riempiva la cucina, mentre Leonardo giocherellava con Sunny, il suo nuovo compagno di avventure. Il golden retriever era così paziente, come se sapesse che Leonardo fosse ancora piccolo e fragile, ma già legato a lui da un legame speciale.
Mentre apparecchiavo la tavola, il pensiero che presto ci sarebbero stati altri due bambini a sedersi con noi mi fece sorridere. Sembrava un sogno. Eppure, sapevo che con l'arrivo di Ines e Gabriel, la nostra vita avrebbe preso una piega nuova, una sfida più grande ma anche una gioia ancora più profonda.
"Stephane," mi chiamò Emèlie dalla cucina, mentre mescolava il sugo con un cucchiaio di legno. "Non riesco ancora a credere che siano gemelli... È tutto così veloce. Non ti sembra incredibile?"
Le sue parole mi fecero fermare un attimo. Sì, era tutto incredibile. In soli pochi mesi, avevamo scoperto che la nostra famiglia non si sarebbe allargata con un solo bambino, ma con due. Due piccoli esseri che avrebbero riempito la nostra vita di nuove avventure, di nuove sfide, e soprattutto di un amore che non pensavo nemmeno possibile.
"Sì, è incredibile," risposi, avvicinandomi a lei e posandole una mano sul ventre. "Ma sono anche grato per tutto questo. E sono grato a te, Emèlie. Stiamo costruendo qualcosa di unico."
Lei mi guardò con quegli occhi pieni di dolcezza che avevano catturato il mio cuore fin dall'inizio. "Non vedo l'ora di vedere Leonardo con i gemelli," disse lei, accarezzandogli la testa mentre passava accanto al nostro piccolo. "Sarà un fratello meraviglioso."
Durante la cena, con Leonardo seduto nel suo seggiolone e Sunny che ci gironzolava intorno, parlammo di tutti i piccoli dettagli che ci aspettavano: la stanza da preparare per i gemelli, le cose da comprare, e come sarebbe cambiata la nostra routine. Ma c'era anche una leggerezza in noi, una sensazione di gioia che ci faceva ridere di ogni piccola cosa.
Dopo aver messo a letto Leonardo, ci rilassammo sul divano. La sera calava lentamente su Bologna, le luci della città brillavano fuori dalla finestra, e in quel momento tutto sembrava perfetto. La mia mano era posata sul pancione di Emèlie, sentivo i movimenti dei piccoli, come se stessero già cercando di comunicare con noi.
"Pensi mai a come sarà la nostra vita tra qualche mese?" mi chiese Emèlie, con un sorriso dolce e rilassato.
"Sì," risposi, chiudendo gli occhi per immaginare il futuro. "Penso a noi qui, in questa casa, con Leonardo che corre in giro, e due piccoli che iniziano a gattonare. E io che cerco di stare dietro a tutti e tre, ma senza riuscirci."
Emèlie rise, un suono che mi riempì il cuore. "Sarà una bellissima confusione, non trovi?"
"Sarà la confusione migliore di sempre," dissi, guardandola negli occhi. "E non vedo l'ora di viverla con te."
Quella notte, mentre ci addormentavamo, mi sentivo incredibilmente fortunato. Emèlie era accanto a me, Leonardo dormiva tranquillo nella sua stanza, e due piccoli cuori battevano dentro di lei. Avevamo tutto ciò di cui avevamo bisogno, e il futuro che ci aspettava era ancora più luminoso di quanto avessimo mai immaginato.
La nostra famiglia era il centro di tutto, ed era solo l'inizio di una nuova avventura.
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Je dois l'épouser mais je t'aime
RomanceStéphane Noel il secondo figlio dei tre della stirpe Noel una famiglia di imprenditori della Francia deve sposarsi con Soleil Renë, una ragazza appariscente é l'unica figlia del migliore amico del padre di stéphane, e così i due padri hanno deciso d...