La prima notte senza leo

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Era da un po' che ci pensavo, ma non riuscivo a trovare il momento giusto per parlarne con Emèlie. Il piccolo Leonardo era al centro di tutto, come giusto che fosse, ma iniziavo a sentire il bisogno di passare del tempo solo con lei, come prima. Noi due, senza interruzioni, senza sveglie notturne. Così, quando i miei genitori si sono offerti di tenere Leonardo per una notte, ho pensato che potesse essere l'occasione perfetta.

"Che ne dici, amore? Una notte per noi?" Le avevo chiesto quella mattina, mentre la guardavo coccolare Leonardo, il sorriso di lei così pieno di amore da farmi quasi sentire colpevole per aver proposto una pausa.

Emèlie mi aveva guardato, un po' incerta. "E se piange? E se non dorme senza di noi?"

L'avevo rassicurata, ma dentro di me sapevo che non sarebbe stato facile. Lasciare il nostro bambino, anche solo per una notte, era una sfida per entrambi. Ma avevamo bisogno di riconnetterci, di ritrovare quel tempo per noi due, lontani dalle responsabilità.

Ora, mentre mi avvicinavo alla culla, guardando Leonardo dormire profondamente, il cuore mi si stringeva. Emèlie si era chinata su di lui per dargli un ultimo bacio sulla fronte, e anche io mi sono chinato a sfiorare la sua testolina morbida. "Ci vediamo domani, piccolo uomo," sussurrai.

Le chiavi della macchina erano già nelle mie mani quando uscimmo. Cercavo di mantenere un'aria rilassata, ma dentro di me c'era la stessa tensione che vedevo sul volto di Emèlie. Sapevo che anche lei stava combattendo la stessa battaglia interiore.

Durante il tragitto verso il ristorante, ho cercato di rompere quel silenzio carico di pensieri. "Hai fame? Il posto che ho prenotato ha delle recensioni fantastiche."

Emèlie mi ha risposto con un sorriso forzato, ma sapevo che era preoccupata. Anch'io lo ero. Non avevamo mai lasciato Leonardo con qualcuno per più di un paio d'ore. Questa era la prima volta.

Il rumore della forchetta che tocca il piatto risuona appena nel silenzio del ristorante. Emèlie è silenziosa di fronte a me, i suoi occhi persi in chissà quale pensiero lontano. Lo so bene, Leonardo è nella testa di entrambi. Ma questa serata è per noi, o almeno, dovrebbe esserlo. La mano di Emèlie, appoggiata sul tavolo, è calda sotto la mia, e la stringo leggermente, cercando di attirare la sua attenzione.

"Sai," le dico, "questa serata mi fa pensare a quanto ci siamo persi in questi ultimi mesi. Abbiamo dato tutto a Leo, giustamente, ma forse... ci siamo dimenticati un po' di noi."

Lei mi guarda, sorpresa, ma un lieve sorriso le increspa le labbra. "Hai ragione," risponde piano, abbassando lo sguardo. "È stato tutto così veloce. A volte non mi ricordo nemmeno l'ultima volta che ci siamo davvero presi del tempo."

Annuisco, cercando di mantenere il tono leggero. "Beh, stasera siamo solo noi. Niente pensieri per un paio d'ore, d'accordo?"

Lei annuisce e per la prima volta sembra rilassarsi, anche se solo un po'. Finito di mangiare, decidiamo di tornare a casa a piedi, approfittando della tranquillità della sera parigina. L'aria è fresca e profumata, e ci sentiamo quasi come se stessimo tornando indietro nel tempo, a quando tutto era più semplice, prima di Leonardo, prima delle preoccupazioni.

Mentre camminiamo, una canzone d'amore parte da una finestra aperta sopra di noi, e quasi senza pensarci, inizio a canticchiare il ritornello. "La conosci, vero?" le chiedo, un po' ridendo. Emèlie mi guarda con uno sguardo divertito, poi si unisce a me, la sua voce che si alza e si abbassa in armonia con la mia. Non importa che nessuno dei due sia davvero bravo a cantare. In questo momento, c'è solo la musica, la nostra risata, e un po' di leggerezza finalmente ritrovata.

Arrivati a casa, l'atmosfera cambia. Chiudo la porta dietro di noi e mi volto verso di lei. C'è un silenzio carico di qualcosa di diverso. Il suo sguardo, il modo in cui mi osserva, ha quella scintilla che non vedevo da tempo. Mi avvicino lentamente, e senza dire nulla, le prendo il viso tra le mani e la bacio. Un bacio che non è solo affetto, ma desiderio. Desiderio di lei, di ciò che siamo stati e che siamo ancora.

"Stephane," sussurra contro le mie labbra, come se volesse fermarmi per un momento. Ma non c'è nessuna esitazione, nessun rimpianto in ciò che sta accadendo. Le sue mani trovano il mio petto e mi spingono delicatamente verso il divano.

Emèlie mi spinge verso il divano con una determinazione che non vedevo da tempo, e quando ci cadiamo sopra, è come se tutto il peso delle ultime settimane venisse lasciato alle spalle. Siamo solo noi due, finalmente. La sua bocca torna a cercare la mia, ma questa volta c'è una fame, un'urgenza, che mi fa perdere il respiro.
Le sue mani scorrono veloci lungo il mio petto, e ogni tocco mi sembra risvegliare sensazioni sopite, come se ci riscoprissimo da capo, dopo tutto quello che abbiamo passato. La passione tra noi non è mai stata un problema, ma c'è qualcosa di diverso stasera. Qualcosa di più profondo.
È come se cercassimo di ritrovare un equilibrio perduto, di confermare che, nonostante le difficoltà, siamo ancora noi.

"Stephane," sussurra, il suo respiro caldo sulla mia pelle. "Voglio sentirti." È un invito che non posso rifiutare. Le sue parole si mescolano al battito del mio cuore, e ogni secondo sembra essere carico di emozioni.

La afferro per la vita, avvicinandola a me, e i nostri corpi si fondono in un abbraccio che parla di intimità e desiderio. Mi perdo nei suoi occhi, dove vedo una combinazione di vulnerabilità e passione che mi fa venire voglia di proteggerla. La bacio con dolcezza, prima, poi con crescente intensità, e ogni bacio diventa un'affermazione di ciò che siamo.

"Dopo tutto quello che è successo," dico, interrompendo il bacio solo per un momento, "non avrei mai pensato che saremmo tornati a questo punto." La guardo, cercando di leggere i suoi pensieri.
"Ma sono così felice che sia così."

"Anch'io, Stephane," risponde, e il suo sguardo è carico di emozioni. "Dobbiamo solo ricordarci di non perderci mai più." La sua determinazione mi riempie di calore e spero che questa notte segni un nuovo inizio per noi.

Je dois l'épouser mais je t'aime Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora