Capitolo 1- Supernatural

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Infilandosi il cappuccio e coprendosi così parte del viso, Harry iniziò a correre.

Aveva bisogno di scappare e non pensare a nulla almeno per qualche ora. Era distrutto dentro, non riusciva neanche a respirare o a versare qualche lacrima.

Era come intrappolato. Non sapeva come fuggire o neanche dove si trovasse.

Era confuso, solo, spaventato e devastato.

In un solo soffio le poche certezze che in un'intera vita si era costruito, erano state spazzate via e tutto ciò che desiderava o che per anni aveva creduto di desiderare era svanito.

Non sapeva chi era, non sapeva più nulla.

Le gambe continuavano a correre nonostante lui stesse pensando a tutt'altro. Era pieno di pensieri che lottavano fra loro, perso in balia di emozioni così forti che non aveva mai provato.

Desiderava così tanto strapparsi il cuore dal petto e gettarlo da qualche parte, lontano da lui e da occhi indiscreti.

Era per colpa sua se ora si ritrovava nel bosco, solo, smarrito e fradicio di sudore. Non si era neanche accorto di essersi allontanato così tanto. Quanto tempo era passato? E dove si trovava precisamente?

Appoggiò la schiena contro il tronco di un possente albero e iniziò a tirare grandi respiri. Alzò lo sguardo e si soffermò sulla luna che troneggiava in alto nel cielo in tutta la sua bellezza. Era quasi piena, luminosa e possente.

Harry non poté fare a meno di trovarla meravigliosa e bellissima e si passò una mano fra i capelli bagnati, cercando invano di allontanarli dalla fronte. Ma un rumore lo fece destare. Distolse lo sguardo dal cielo e in un attimo intravide qualcosa muoversi e strisciare poco distante dai suoi piedi. Spaventato e stordito cacciò un urlo quando avvertì un respiro caldo soffiare sul suo collo.

Non sono in un film horror, non sono in un film horror!

"Ti sei perso, ragazzino?"

Harry chiuse immediatamente gli occhi e il respirò gli si mozzò nel petto.

Non ho sentito nulla era solo la mia immaginazione. Qui non c'è niente.

"Povero piccolo, così giovane e innocente" mormorò quella voce, con tono sottile e graffiante vicino il suo orecchio. "I tuoi genitori non ti hanno mai detto che è rischioso vagare per il bosco durante la notte?"

Eccome se glielo avevano ripetuto, almeno un milione di volte. Ma lui era un tipo che non ascoltava, andava per la sua strada e cercava di ignorare tutti i pericoli attorno fino a quando poi, volente o no, se li ritrovava davanti. Come in quel caso. Decisamente come in quel caso.

"Sei così bello. La tua pelle è chiarissima" continuò quella voce, accarezzando ogni singola parola con dolcezza. Si stava divertendo, era felice. "Sei così giovane e inesperto. Sento la tua paura scorrere nelle vene e non oso immaginare come sia il tuo sangue nella mia bocca. Voglio mordere questo collo così fine e magro e lacerare la tua pelle bianca. Me lo permetterai, vero, piccolo?"

Harry si impegnò a non piangere, perché ehi, aveva premeditato già da parecchio che sarebbe morto in un modo strano, ma. Ora stava veramente rischiando la pelle, era ad un passo dalla morte e l'unica cosa che riusciva a pensare era che, nonostante avesse diciotto anni, non era mai stato innamorato. Non aveva mai vissuto appieno la sua adolescenza e ora, ad un soffio dalla morte, non riusciva a credere che alla fine avrebbe messo a tacere la sua vita per sempre, senza aver mai esperimentato sulla sua pelle cosa significasse veramente vivere.

Deglutì a vuoto e aprì gli occhi. Voleva vedere e scoprire chi o cosa gli avrebbe tolto la vita. Ormai la paura era stata quasi accantonata in un angolo, mentre il gusto della rabbia, della tristezza e del non poter far nulla invasero la sua gola, schiacciandolo di quel brutto destino.

Toxic Love ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora