Di solito prima di iniziare a piangere il naso si arriccia e un piccolo bruciore proprio all'altezza delle narici si diffonde in maniera tempestiva.
Poi gli occhi iniziano a diventare lucidi e a riempirsi di lacrime: gocce d'acqua salate che rigano le guance fino a cadere a terra senza rimorso.
È curioso come a volte il pianto serva a liberarsi da tutta la rabbia che si prova o dal dolore che non fa altro che lacerare il petto, fino a squarciarlo in due.
Era una sofferenza vedere il suo riflesso allo specchio: si sentiva un perdente.
Era uno stupido che per l'ennesima volta avevo creduto di poter andare oltre, di poter afferrare finalmente la mano di Louis che da qualche tempo sembrava invitarlo a seguirlo. Ma era un'illusione del suo cuore.
Ora, in quel preciso istante, desiderava così tanto strapparselo dal petto e gettarlo via, il più lontano possibile da lui e da tutto ciò che lo circondava.
In vita sua non si era mai sentito così solo come in quel momento. Aveva caldo e freddo nello stesso tempo, aveva la gola secca e arida e le guance ancora umide a causa delle lacrime che fino a quel momento aveva versato.
Nonostante si ribadisse più volte di non crollare, non ci riusciva: era troppo debole per sopportare tutto in silenzio.
C'erano persone che anche quando stavano male da morire non riuscivano a fare nulla, se ne restavano sedute ad un angolo della loro stanza con lo sguardo perso, altre invece, come lui, non la smettevano di piangere e di odiare tutto ciò che era attorno.
Era come se in quel momento la sua forza si fosse raddoppiata e la sua rabbia fosse esplosa come lava incandescente: era incontrollabile e in preda dall'ira.
Era infuriato con Louis e anche con se stesso, molto di più con se stesso: si era lasciato andare, si era scoperto e ora si era bruciato.
Era stato un cretino a credere che avrebbe avuto una possibilità. Era un illuso che per un po' di tempo aveva pensato di potercela fare, di poter essere finalmente amato e di essere felice.
Si asciugò gli occhi con le maniche della felpa e nervosamente si tirò all'indietro i capelli un po' umidi, appiccicati sulla fronte imperlata dal sudore.
Si guardò attorno, notando come la sua stanza fosse tutta sottosopra, e si accasciò sulle ginocchia, cercando di respirare e riprendere il controllo.
Se solo qualcuno fosse entrato nella sua camera avrebbe pensato che ci fosse stato un uragano o qualcosa del genere: le coperte erano buttate a terra come la sua sedia o i libri. Era tutto in disordine, come il suo cuore.
Da: Liam
A: Harry
Apri la finestra, stronzo!
Harry lesse l'ennesimo messaggio del suo migliore amico e decise di ignorarlo, proprio come aveva fatto con gli altri.
Era stato davvero furbo a chiudere la finestra con un paio di travi di legno e qualche chiodo: nessuno così lo avrebbe disturbato, niente più visite indesiderate.
Da: Liam
A: Harry
Vuoi che sfondi la porta di casa? Sai che non ci metto nulla.
Da quando in qua il suo amico iniziava a minacciare le persone?
STAI LEGGENDO
Toxic Love ~ Larry Stylinson
Fanfiction[COMPLETA] [Harry/Louis, accenni Zayn/Liam] [Human!Harry, Werewolf!Louis] •TeenWolf!AU Harry è un tipo intelligente, fin troppo a volte, ma quando si tratta di pericolo e brivido perde del tutto la testa. Ed è quando incontra Louis, un ragazzo mist...