Capitolo 7- Friends

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Harry ultimamente era diventato più taciturno del solito e tutti lo avevano notato. A partire da Gemma.

Era piuttosto strano vedere il proprio fratello, che di solito era un uragano vivente, starsene lì con un libro in mano e una matita dietro all'orecchio, nel silenzio più totale. Gemma era sicura che fosse successo qualcosa. Qualcosa che implicava quel ragazzo che alla festa aveva rapito, nel vero senso della parola, Harry per poi portarselo chissà dove. Voleva indagare: doveva assolutamente scoprire qualcosa!

"Quindi..." mormorò, avvicinandosi a passo lento verso il fratello. "Non hai ancora intenzione di alzarti da qui e uscire?"

"No."

Gemma assottigliò lo sguardo e poi sospirò. "Hai in programma di fare un'enorme voragine sul divano e viverci fino al resto della tua vita?"

"Probabilmente sì."

"E continuerai a rispondermi a monosillabi?"

"Forse."

Okay, era molto chiaro che ci fosse qualcosa di strano: persino Niall non sapeva spiegarsi il perché da un giorno all'altro Harry non avesse voglia di mangiare tanto quanto lui - e questa era ovviamente una cosa terribile!- o non fosse più il solito ragazzo.

Quello che rideva di continuo per tutto, sempre sorridente, che non riusciva mai a tenere a freno la lingua.

Persino Liam non era riuscito a costringerlo ad uscire fuori casa per divertirsi come al solito o per trascorrere un po' di tempo insieme.

Era come se Harry si fosse chiuso in se stesso. Come se stesse soffrendo e il dolore fosse così forte da impedirgli di raccontare cosa gli stava capitando.

Erano tutti agitati, persino Anne e Des, i suoi genitori, avevano fiutato che qualcosa non andava.

In fin dei conti Harry non si stava cacciando nei guai da una settimana ed era un evento più unico che raro: da segnare sul calendario. Ma a nessuno piaceva vederlo così, ecco perché Gemma doveva fare assolutamente qualcosa. O almeno doveva provarci.

"Io ho capito che cosa hai" disse alla fine, ignorando l'occhiataccia omicida di Harry.

"E sentiamo... che cosa ho?" borbottò seccato.

"Sei innamorato" rispose alla fine, sedendosi accanto al fratello e togliendogli dalle mani il libro che fino ad un attimo prima stava leggendo. "In realtà credo che tu ti sia innamorato di una testa di cazzo, ma ti sei innamorato."

"Non è vero. Io non amo nessuno" negò Harry, abbassando lo sguardo."Io non amo nessuno." ripeté di nuovo, per convincere più se stesso che sua sorella.

Aveva avuto molto tempo per pensare a cosa gli stesse capitando e alla fine era giunto ad un'unica conclusione: Louis ormai gli era entrato sotto pelle, nelle ossa, nel cuore.

E davvero, non sapeva proprio come fosse riuscito ad innamorarsi di uno come il licantropo. Era il suo opposto, non era per niente simpatico e la sua ironia era talmente bassa quanto l'autostima di Harry.

Da quella notte, in cui tutta la sua realtà era stata completamente sconvolta, lui non riusciva a far altro che ripensare e vivere nel ricordo vivido e bollente delle labbra di Louis sulle sue.

E si sentiva ancora più idiota quando, come una femminuccia stupida ed innamorata, non riusciva a trattenere le lacrime e scoppiava a piangere perché si sentiva impotente e solo come un cane.

Sapeva fin dall'inizio che Louis non era il ragazzo giusto, che apparteneva ad un altro mondo, diverso dal suo, ma questo non gli aveva impedito di innamorarsene.

Toxic Love ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora