Capitolo 21- Flirt

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La stanza ora era in completo silenzio.
Dopo la dichiarazione di Hannah, Taylor si era chiusa in se stessa e non aveva accennato a nessun movimento ed Harry, in quel momento, temeva persino che la ragazza non stesse più respirando.
"Ehi, Taylor" mormorò, accarezzandole dolcemente il braccio. "Tutto okay?" aggiunse in fretta e in panico quando gli occhi azzurri della bionda incrociarono i suoi.
Okay, forse non era stato davvero una bella idea chiederle come andava, ma non si aspettava neanche un pizzico sulla coscia o un sorriso birichino sul volto di lei.
"Non ti senti bene?" domandò incerto e un po' confuso.
Taylor in risposta negò più volte con il volto e poi sollevò gli angoli della bocca in un sorriso malizioso, che ricordava vagamente quello di suo fratello.
"Lo sapevo" disse semplicemente, ottenendo su di sé l'attenzione di tutti, compresa quella di Zayn che dopo la sua brillante sparata si era chiuso in uno strano mutismo mentre fissava Liam con area assorta. "Lo sapevo!" ripeté con più enfasi la ragazza, battendo le mani sulle ginocchia e chiudendo gli occhi. "Io lo sapevo! Sono un fottuto genio!"
Harry assottigliò gli occhi e appoggiò una guancia sul palmo aperto della mano mentre continuava ad osservare Taylor che non faceva altro che sorridere come una ebete e a lanciare sguardi furtivi in direzione di Louis.
"Tu e lui, eh?!" chiese in direzione del fratello, indicando prima Harry e poi lui.
"Io e lui cosa?" rispose l'alpha, incrociando le braccia al petto.
"Non fare il finto tonto, fratellino!" esclamò Taylor, abbandonando il divano e avanzando verso Louis che tutto ad un tratto era arrossito e aveva abbassato lo sguardo.
Harry schiuse le labbra dallo stupore e allargò gli occhi quando la bionda accarezzò la guancia del fratello e lo abbracciò, mentre quest'ultimo non aveva neanche protestato o grugnito o alzato gli occhi al cielo.
Era la prima volta che vedeva Louis in quel modo: così indifeso e imbarazzato, e se da un lato era bello vederlo così, da un altro invece si sentiva un po' deluso, visto che lui non aveva mai provocato nel più grande una reazione simile.
"Smettila, Tay!" si lamentò Louis, cercando di allontanare la sorella che non faceva altro che saltargli addosso e pizzicarlo dappertutto.
Harry continuò ad osservare la scena con affetto e un po' di amarezza fino a quando Zayn, che zitto non riusciva a stare, parlò: "Nipoti, il tempo delle coccole può essere posticipato per dopo, anzi, vi consiglio di includere anche Harry fra voi."
Taylor dopo aver lanciato un'occhiata distratta sia allo zio sia a Louis, si allontanò da quest'ultimo, sistemandosi il vestitino che quella sera indossava e rimettendosi a posto i capelli tutti spettinati. "Non è finita qui, fratellino" commentò, prima di risedersi al fianco di Harry ed accarezzargli distrattamente la mano per poi intrecciarla. "Il mio piano ha funzionato" sussurrò in sua direzione. "Dal primo momento che ti ho visto, sapevo che saresti riuscito a far breccia nel cuore di Louis."
Harry allargò gli occhi ancora palesemente confuso dalle parole della ragazza, ma la voce di Louis lo distrasse.
"Niall, ci sono novità?" domandò l'alpha in direzione dell'irlandese, mentre quest'ultimo stava stuzzicando Liam con delle battutine poco divertenti.
"Sì" mormorò Niall, masticando una gomma. "Oggi pomeriggio ho parlato con mio padre e appena ha sentito quello che stava accadendo e il nome di tua madre ha accettato immediatamente di vederti."
"Quando?"
"Stasera, a mezzanotte, all'entrata est del bosco" rispose Niall prontamente. " Ma ad un'unica condizione" aggiunse.
"Quale?" domandò Louis, incrociando le braccia al petto e lanciando un'occhiata distratta verso Zayn che si era improvvisamente irrigidito.
"Che tu vada da solo."
Prima che l'alpha potesse prendere parola, la voce tagliente di Zayn lo anticipò. "Tu non andrai da nessuna parte, chiaro?"
"Zayn" rispose Louis, con tono piatto e calmo. "Non ora, per favore."
Harry voltò il viso verso Taylor per cercare una spiegazione, ma anche lei sembrava del tutto agitata e assolutamente d'accordo con lo zio, visto che un attimo dopo era già al fianco del fratello, cercando di fargli cambiare idea.
"Tu Ed cosa ne pensi?" chiese Louis, zittendo i suoi parenti. "Pensi che sia una buona idea?"
"Louis, credo che tu possa fidarti. Ho sempre rispettato i cacciatori Horan, soprattutto Bobby e non ho mai sospettato che fosse stato lui."
Louis annuì con aria pensierosa e poi spostò la sua attenzione su Harry.
"Stasera ci sarà Liam e Zayn a farti da guardia mentre io sarò impegnato."
"Io non ti lascerò mai andare da solo, Louis!" lo rimproverò Zayn.
"Non insistere, zio" dichiarò l'alpha. "Ho preso la mia decisione e non ho voglia di discutere."
"Certo, tu ti consegni spontaneamente a lui e io dovrei stare qui a braccia conserte?"
"Esatto" rispose Louis, guardandolo fisso. "Ma io ritornerò, tranquillo."
"Ehi" si intromise a quel punto Niall, con aria un po' infastidita. "Mio padre non è un killer, perché parlate di lui come se fosse l'uomo più pericoloso di questo mondo?"
"Sciocco ragazzino" sputò Zayn, velenoso. "Tuo padre è il figlio di uno degli uomini più spregevoli e spietati dell'intero mondo."
"Mio nonno?" domandò Niall, allargando gli occhi evidentemente agitato e confuso.
"Sì, tuo nonno!" affermò il moro.
"Ho sempre sospettato che non fosse un'anima innocente, ma..." mormorò in fretta. "Non pensavo fino a tanto, ecco."
"Tutte le famiglie potenti hanno dei segreti oscuri da nascondere" intervenne a quel punto Louis. "Il nostro compito è quello di tenerli ancora tali, ma allo stesso tempo cercare di essere forti, coraggiosi e leali indipendentemente da quello che la nostra famiglia era o è stata."
"Caro nipote, invece di sprecare fiato inutilmente, perché non pensi ad un piano geniale?" tagliò corto Zayn, ricevendo in risposta un ghigno di frustrazione da parte di Louis.
Harry se da un lato era divertito dal rapporto piuttosto complicato fra i due, dall'altro temeva sul serio per la vita del suo alpha, e ora più che mai era deciso a consegnarsi ad Isabel e a mettere fine a quel terribile sogno. Anche se per lui quello sarebbe stato il principio della sua fine, ma non gli importava, o meglio non riusciva ancora a focalizzare in quale guaio si stava cacciando da solo e spontaneamente.
"Ed, hai qualche altra informazione da darci?" domandò Louis, dopo qualche minuto di totale silenzio.
"Per ora è tutto, ma fra un paio d'ore anche io ho un appuntamento" affermò il druido.
"E dove dovresti andare?" chiese Harry, facendosi un po' di coraggio.
Aveva capito che Ed sapesse qualcosa, ma l'area un po' troppo tesa del ragazzo e le numerose occhiate che gli stava lanciando dall'inizio della serata, non erano tutte delle coincidenze.
Ed Harry era piuttosto bravo a leggere le persone -insomma, era o no un piccolo genio del crimine?- ed era più che certo che il druido avesse un appuntamento con lui quella sera. Un appuntamento che lui non aveva neanche deciso.
"E a te cosa interessa?" rispose Louis al posto del ragazzo dai capelli rossi, fissandolo con attenzione.
"Nulla, era solo curioso" borbottò imbarazzato, grattandosi distrattamente la punta del naso e poi la guancia.
"Harry!" dichiarò il licantropo, con aria stizzita.
"Mh?" chiese innocentemente, sollevando il viso e facendo incrociare i loro sguardi.
Dio, quanto gli sarebbero mancati quei grandi occhioni blu... erano così belli e intensi che ogni volta che si abbandonava in quel mare di tempesta, perdeva completamente la rotta di se stesso e di tutto quello che lo circondava. Come in quel momento ad esempio.
"Mi stai mentendo."
Harry sbatté un paio di volte le ciglia e poi dischiuse le labbra pronto per parlare, ma
il rumore secco di una parta che veniva tirata, lo fermò.
Si voltò in direzione della figura che stava camminando verso di loro e aggrottò le sopracciglia quando notò con sorpresa Perrie Edwards, stretta in un tubino verde e con tacco dodici, camminare elegantemente verso di loro, mentre con una mano posizionava i lunghi e mossi capelli lilla ad un lato delle sue spalle.
"Salve, signori" si presentò con aria saccente. "Harry" aggiunse, dopo averlo guardato e mostrando un piccolo sorriso sul volto.
"C-Ciao" balbettò, con il fiato sospeso e il cuore un po' pazzo.
Che cosa ci faceva nella tana del lupo Perrie Edwards, la ragazza più carina e fragile dell'intera Beacon Hills?
"Spero di non essere in ritardato" continuò Perrie, avanzando verso Ed e consegnandogli un fascicolo. "E' tutto quello che ho trovato" gli sussurrò nell'orecchio, prima di allontanarsi e mostrare un sorriso di circostanza a tutti i presenti.
"Wow!" esclamò Niall, incrociando le braccia al petto e aggrottando le sopracciglia in una buffa smorfia. Solo Louis era in grado di farlo e sembrare un perfetto dio greco sceso sulla terra per tormentare Harry. "Che ci fa qui Perrie Edwards, l'oggetto delle attenzioni più sfrenate e antiche, tipo da cinque anni, del mio migliore amico Harry?"
Harry si voltò di scatto in direzione di Niall e gli lanciò un'occhiataccia omicida.
Perché si era scelto un amico così stupido, che prima di parlare non pensava?
"Cotta antica? Cinque anni?" domandò Zayn, con gli occhi curiosi e un sorriso diabolico sul viso come se non ci fosse stata nessuna discussione pochi minuti prima .
"Sì, Harry fino a qualche mese fa, chiedeva ogni giorno un appuntamento a Perrie, e come al solito veniva rifiutato" spiegò Niall, incurante delle maledizioni poco velate da parte del riccio. "Ed era piuttosto noioso ascoltarlo mentre si lamentava."
"Niall!" lo fulminò Harry, rosso in viso e imbarazzatissimo.
Non guardare Louis! Non guardare Louis! Non guardarlo!
"Harry."
Ecco.
Harry deglutì a vuoto e sollevò lo sguardo, incrociando quello gelido di Louis. Dio, quanto voleva cucire la bocca di Niall e impedirgli così di metterlo nei guai con l'ultima persona che lui desiderava.
"Sì?" chiese, ingoiando a vuoto.
"Hai una cotta per Perrie?" domandò a bruciapelo, infischiandosi di tutti i presenti che li stavano osservando con curiosità.
"Non possiamo parlarne un'altra volta?" rispose, battendo ritmicamente il piede contro il pavimento.
"Oddio, questa è una scena di gelosia in piena regola!" sussurrò Taylor in direzione dello zio, ma il silenzio era così tagliente che persino Harry, che non era un licantropo, riuscì ad ascoltare.
"Rispondimi" ordinò Louis, ignorando totalmente le parole della sorella, e continuando a fissarlo negli occhi, cercando di studiarlo e succhiargli l'anima.
"C-cosa?"
L'alpha sollevò gli occhi al cielo e aggrottò le sopracciglia evidentemente infastidito.
"E' molto semplice la mia domanda: hai una cotta per Perrie?" sputò irritato.
Harry allargò gli occhi e aprì la bocca per rispondere che no, non era assolutamente innamorato di Perrie, e che ormai il suo cuore apparteneva totalmente a lui.
Ma con sorpresa di tutti, soprattutto di Louis, dalle sue labbra non uscì nessun parola. Era rimasto quasi congelato sul posto e non riusciva neanche a respirare.
Louis attese, lo guardò aspettando una risposta, ma quando notò che Harry rimaneva ancora chiuso in se stesso e non parlava, si infastidì e distolse lo sguardo, mettendo fine a quello che era appena accaduto.
"Perché è qui, signorina Edwards?" domandò Zayn, tentando di smorzare la tensione che si era creata e che si poteva benissimo tagliare con un coltello.
"Mi ha chiamato Ed" rispose lei, mantenendo però ancora lo sguardo fisso su Harry, che intanto continuava a guardarsi le mani giunte sul grembo. Sembrava così indifeso. "Mi ha chiesto aiuto, e visto che avevo un favore in sospeso con lui, eccomi qui!"
"Sapevo che a Beacon Hills ci fosse una banshee, ma non credevo fosse lei."
"In che senso?" domandò la ragazza con tono infastidito, mentre si sistemava una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Lei pensa che sono una ragazzina, vero?" aggiunse, sfidandolo.
"Non è rilevante la sua età" commentò Zayn, accettando il guanto di sfida. "Ma sono un licantropo e so fiutare quando qualcuno è in grado di saper utilizzare le proprie capacità o meno."
"E cosa le fa pensare che io non sia in grado?" domandò Perrie, mentre si sedeva accanto ad Harry e gli sorrideva dolcemente.
"Per il semplice motivo che fino ad oggi ci ha evitato" rispose Zayn, indicando prima se stesso e poi Louis, che si era avvicinato al suo fianco. "Non è forse così, signorina Edwards?"
Quando voleva Zayn sapeva essere davvero uno stronzo. Se Harry fosse stato nei panni della banshee, si sarebbe fatto piccolo piccolo e avrebbe desiderato con tutto se stesso sparire dalla faccia del pianeta. Ma evidentemente Perrie non era come lui perché sollevò lo sguardo, lo incrociò con quello di Zayn e stese le labbra lucide di rossetto color rosso fuoco in un sorriso irriverente. "Immagino di sì" confermò. "Ho scoperto i miei poteri di recente e in questi mesi sono stata molto impegnata con mia nonna, che mi ha insegnato come padroneggiarli. Credo che la mia situazione sia stata un po' come quella di lei e il nuovo licantropo..." continuò. "Liam, giusto?"
Harry si irrigidì e non poté fare a meno di osservare la reazione del suo migliore amico che a quelle parole sussultò e sgranò gli occhi, cercandolo con lo sguardo.
"Come fai a saperlo?" chiese Liam, sospettoso.
"Sono una banshee" rispose Perrie, sistemandosi una ciocca di capelli lilla dietro l'orecchio. "Avverto il pericolo, come avverto anche la presenza di tutte le creature sovrannaturali che mi stanno vicino" spiegò. "O chi ha qualcosa che non dovrebbe avere" concluse, lanciando un rapido sguardo in direzione di Harry.
Cazzo! Non è possibile... sto sognando!
Smettila di agitarti, Harry.
Come fai a dirmi una cosa del genere? Lei è stata la mia prima cotta e ora scopro che è una banshee e avverte cose!!
Non è un pericolo. E' nostra amica.

Harry incrociò le braccia al petto e incenerì con lo sguardo il druido che a qualche passo più distante da lui, era intento ad esaminare un libro che ad occhio e croce aveva visto tempi migliori.
"Quindi eri tu che mi seguivi ogni volta a scuola?" chiese Liam, avvicinandosi a Perrie, mentre afferrava una sedia e la voltava, per poi appoggiare i gomiti delle braccia sullo schienale e guardarla dritto negli occhi. "Eri tu" aggiunse, senza aspettare una sua risposta.
"Sì" annuì la ragazza, ricambiando il suo sguardo. "Volevo accertarmi che tu ti sapessi controllare."
"E?"
"E ho scoperto che hai un cuore davvero enorme, Liam" sorrise la ragazza, sporgendosi un po' in avanti e sfiorando timidamente la sua mano.
"E non solo quello" aggiunse Niall tossendo, facendo ridacchiare Harry, Ed e Taylor.
Liam arrossì di colpo e deglutì a vuoto, mentre imbarazzato a morte, continuava a guardare negli occhi Perrie.
"Posso ucciderlo, vero?" domandò Zayn, verso Louis, mentre inceneriva con lo sguardo l'irlandese.
"Quando vuoi" annuì l'alpha, non distogliendo mai lo sguardo da Harry.
"Anche io l'ho notato, Niall" rispose Perrie, per niente intimidita dalla situazione. "A volte assistere agli allenamenti di basket portano come dire... dei vantaggi" aggiunse, lanciando un sorriso malizioso in direzione di Liam, che tutto ad un tratto si era dimenticato di come si respirasse.
"Ragazzina, se vuoi filtrare con Liam, casa mia non è il luogo adatto!" scattò Zayn, terribilmente irritato dalla situazione.
"In realtà questa è casa mia" intervenne Louis, posando una mano sulla spalla dello zio. "Forse è anche ora che il nostro Liam provi la sensazione di essere desiderato, no?" continuò, vendicandosi di tutte le battutine che per anni avevano tormentato la sua adolescenza -e il caso che queste si fossero raddoppiate ultimamente, era tutta un'altra storia che preferiva non ricordare.
"Posso invitarti stasera a bere qualcosa, Liam?" domandò Perrie, ignorando i ringhi di Zayn o le risate mal trattenute di Niall.
"C-Certo!" affermò impacciato, grattandosi distrattamente una guancia. Quel vizio lo aveva ereditato da Harry.
"Non se ne parla proprio!" intervenne Zayn, mentre si passava nervosamente una mano fra i capelli, scompigliandoli e facendo cadere alcune ciocche davanti agli occhi.
Liam si voltò in sua direzione e allargò gli occhi quando il suo sguardo incontrò quello del moro. Si fissarono a lungo senza accennare a nessun movimento, e il primo che spezzò quel momento quasi magico fra i due fu proprio Liam, che distolse lo sguardo e si voltò di nuovo in direzione di Perrie, come se niente fosse accaduto.
"Appena finiamo qui, andiamo ad un bar carino che si è aperto meno di una settimana fa" mormorò a fatica.
"Perfetto" annuì la ragazza, contagiando con un sorriso dolce anche Liam.
"Posso per favore riportare l'attenzione sul motivo perché Perrie è qui?" chiese Ed, levandosi la montatura degli occhiali e massaggiandosi distrattamente le tempie.
"Io sono stanco di respirare aria di ragazzini, vado" affermò Zayn, dirigendosi verso la cucina e afferrando la sua giacca di pelle nera.
Un'altra cosa che Louis aveva ereditato dai geni Tomlinson: l'ossessione per i vestiti neri e di pelle!
"Ma la riunione non è ancora finita" borbottò Taylor, mentre suo zio gli sfilava davanti con un espressione nervosa, che paradossalmente lo rendeva ancora più inquietante e bello del solito.
Harry era più che certo che se non fosse stato innamorato di Louis, Zayn sarebbe stata la sua condanna a morte: era il tipico uomo dall'aria da bello e dannato che volente o no, catturava tutti.
"Lascialo andare" rispose Louis, mentre Zayn senza voltarsi si chiudeva la porta del loft alle spalle. "Devi capirlo" concluse, tralasciando in sospeso qualcosa che solo i due fratelli potevano capire, visto che Liam si voltò come una molla in direzione di Louis con un'espressione tesa come per chiedergli delle spiegazioni che ovviamente non ci furono.
"Giuro che vi trattengo solo pochi minuti e poi siete liberi di fare quello che volete" accennò Ed, con i mano alcuni fogli.
"Oh, per fortuna! Io ho promesso a Gemma di accompagnarla al cinema e se non sono puntuale mi taglia la testa!" dichiarò Niall, mentre masticava rumorosamente una caramella.
"Il solito" commentò Harry, ricevendo un'occhiataccia dall'amico.
"Comunque stavo dicendo" li interruppe Ed. "Ho chiamato Perrie perché facendo alcune ricerche e chiamando alcuni amici di vecchia data ho intuito come i vampiri hanno avuto i poteri."
"E?" chiese Louis, attento e concentrato.
"Ho scoperto che c'è un altro modo per ottenere l'energia non personale, ma che abbia un effetto diciamo collaterale per chi la usa" spiegò Ed, sfogliando alcune pagine e nel frattempo lanciando un rapido sguardo a Louis. "Trasformano i maghi in vampiri e poi succhiando il loro sangue sono in grado di essere più forti, ma ovviamente l'effetto è temporaneo come anche la trasformazione degli stessi maghi."
"Quindi stai dicendo che per essere così forti hanno bisogno costantemente di qualcuno che li nutre di tale potere e che se quest'ultimo perisse ritornerebbero normali?" chiese Harry, sporgendosi in avanti e sfregandosi agitato le mani.
"Esatto" annuì Ed. "Ma non è necessario uccidere i maghi perché loro stessi attraverso la loro essenza riuscirebbero a smaltire quella natura estranea."
"Potresti essere anche tu in pericolo?" chiese Taylor, allarmata.
"Non credo" rispose Ed, accennando ad un piccolo sorriso. "Servono delle abilità e incantesimi che solo dei maghi esperti orientali riuscirebbero ad avere."
"L'unico modo per sottrarre questa energia non personale è liberarli?" intervenne Louis.
"Sì, ma non credo sia una cosa semplice. Prima dobbiamo individuare il loro punto debole e la loro base, e sappiamo tutti qui dentro che gli esperti per fare questo sono i cacciatori. Loro sono la mente mentre voi il braccio."
"Hai pensato proprio a tutto, è?" chiese Taylor, mostrando un sorriso dolce. "Sei davvero molto astuto e intelligente, Ed" aggiunse, arrossendo.
Il druido spalancò gli occhi leggermente stupito dalle parole della ragazza e poi annuì
imbarazzato mentre si tirava su la montatura degli occhiali.
"G-Grazie" balbettò.
"Taylor?" la chiamò Louis, con tono severo.
Harry ci avrebbe scommesso tutto l'oro che possedeva -non aveva niente in realtà- che l'alpha in quel momento fosse geloso marcio della proprio sorella. Era limpido come il sole che Taylor provasse un certo interesse nei confronti del druido e questo fosse ricambiato.
"Sì, Louis?" chiese la ragazza, lanciandogli un'occhiataccia.
"Niente" affermò con una smorfia il fratello, per poi spostare lo sguardo e inchiodarlo con quello di Harry.
Se solo potessi leggere il pensiero...
Vuoi sapere cosa sta pensando Louis?!
Dio, ma la smetti di spaventarmi sempre così?
E' arrabbiato con te.
Non è una novità.

Ed in risposta ridacchiò e iniziò a sistemare i fogli fra le pagine del libro che qualche minuto invece stava sfogliando. "Credo che per stasera sia tutto. Ho chiamato Perrie perché avrò bisogno del suo aiuto in alcune ricerche e per un paio di giorni devo andare fuori città. Partiamo stasera."
"Io vengo con voi!" esclamò Taylor, alzandosi di scatto dal divano e raggiungendo immediatamente Ed. "Potrei proteggervi" concluse, con le guance leggermente rosse per l'imbarazzo.
"Certo, sarebbe bello" sorrise Ed, guardandola di rimando.
"Scusate" tossicò Perrie. "Io prima avrei una faccenda da sbrigare con Liam" mormorò, riottenendo l'attenzione dei due ragazzi che si erano persi in un mondo tutto loro. "Potremmo ritardare la partenza verso mezzanotte?"
"Mh... sì" annuì Ed, ancora fra le nuvole. "Così tu potresti prepararti con più colma. Per te va bene, Taylor?" domandò premuroso.
Harry a quelle parole sospirò sconfortato ed incrociò lo sguardo gelido di Louis.
"Che c'è?" chiese quest'ultimo, inarcando un sopracciglio.
Perché non mi sono innamorato di una persona così dolce?
"Prendi esempio" sussurrò a bassissima voce, conscio che l'altro di sicuro sarebbe riuscito ad ascoltarlo.
E infatti Louis sollevò di scatto il viso, lo fulminò con lo sguardo e poi incrociò le braccia al petto. "Moccioso" sentenziò, facendo ridacchiare il più piccolo.
In fondo era anche per questo che si era innamorato di Louis.
Più cercava di trovare cose che non andavano bene in lui e più in realtà si sentiva trascinato da Louis perché in fondo sapeva che lui era la persona giusta, che era suo e che gli apparteneva.
"Andiamo?" domandò Perrie in direzione di Liam, interrompendo i pensieri di Harry.
"C-certo" balbettò l'amico.
"Vai così, Liam!" esclamò Niall, battendo le mani e avvicinandosi ad Harry e spalmandogli una pacca sulla spalla. "Finalmente il nostro piccolino sta crescendo."
"Non sapevo avessi un figlio, Harry" mormorò Perrie, divertita.
"Beh che devi farci sono un ragazzo padre" affermò, scrollando le spalle e tirando le labbra in un sorriso malizioso.
"E tua moglie?" continuò Taylor.
"E' scappata con un francese. Storia vecchia" si inventò al momento, annuendo e arricciando le labbra in una smorfia triste. "Mi ha abbandonato e ho dovuto crescere tutto da solo questo piccolo cucciolo di lupo" indicò Liam. "Ma per fortuna che al mio fianco c'era Niall" aggiunse in fretta, prima che l'amico gli tirasse una gomitata nelle costole.
"Avete fatto un ottimo lavoro" intervenne Ed.
"Proprio buono" confermò Perrie, lanciando una lunga occhiata a Liam, e facendolo arrossire ancora di più del dovuto.
"E' tutto merito mio" borbottò Niall, divertito. "Modestamente sono un grande padre."
"Ma se ogni volta che Lux ti vede si mette a piangere e corre fra le braccia di Harry!" esclamò Liam, ridacchiando. "Dio, ti ricordi quando abbiamo finto che Harry se ne era andato e lei è scoppiata a piangere e ha iniziato a cercarlo dappertutto?"
"Idioti" mormorò Harry. "Poverina l'ho trovata in lacrime e non mi ha lasciato più respirare!"
"Ma sei tu e la tua smisurata goffaggine ad attirare tutti i bambini, persino quella piccola peste di Lux" affermò Niall, mentre masticava l'ennesima caramella di turno.
"Quella bambina è completamente innamorata di te, però dovrai aspettare un po' prima di sposarla" aggiunse convinto.
"Chi è Lux?" domandò Louis.
"E' la bambina della mia vicina di casa" spiegò Liam. "A volte le mie sorelle le fanno da baby-sitter e visto che Harry è quasi sempre a casa mia in realtà è lui che le sta vicino."
"E' completamente pazza di lui" continuò Niall. "Tipo che si attacca come un koala al suo petto e non lo lascia più."
Louis spostò lo sguardo sul petto di Harry e poi gli lanciò un'occhiata dalla testa ai piedi. Il più piccolo si sentì leggermente tremare e una scossa di piccoli brividi gli attraversò tutta la colonna vertebrale.
Quegli occhi erano così dannatamente profondi e... intensi, non si sarebbe mai abituato a loro.
"Mh" mormorò solo per poi voltarsi e camminare verso la finestra.
Che cosa gli era preso? Aveva fatto qualcosa di male?
Harry si guardò intorno in cerca di un indizio anche da parte dei suoi amici, ma nulla.
"E' imbarazzato" gli sussurrò nell'orecchio Taylor. "Credo che si sia immaginato una famiglia con te e che ora sia rosso dall'imbarazzo."
"Come fai a sospettarlo?"
"Quando i tuoi amici stavano parlando alcuni battiti del suo cuore sono saltati, come se fosse sorpreso e poi tutto ad un tratto sono aumentati."
"Wow" riuscì solo a dire perché poi la voce di Perrie interruppe la loro conversazione privata.
"E' ora di andare. Ciao a tutti" salutò la ragazza, prima di posare un bacio leggero sulla guancia di Harry e Ed, ottenendo in cambio uno sguardo inceneritore da entrambi i fratelli Tomlinson.
"A d-dopo ragazzi" balbettò Liam, seguendo la banshee.
"Ma che cavolo gli è preso?" domandò Taylor, quando i due ormai avevano abbandonato il loft da un paio di minuti.
"A chi?" chiese Niall, mentre indossava il giubbotto.
"Al tuo amico!" affermò irritata. "E' così palese che fra lui e Z--"
"Taylor!" la rimproverò Louis, azzittendola. "Non sono affari che ci riguardano. Smettila!"
La ragazza indispettita dalle parole del fratello, gli lanciò un'occhiataccia e poi con un breve soluto e uno un più lungo ad Harry -un bel bacio rumoroso sulla guancia per far ingelosire Louis- se ne andò dal loft insieme al druido e al cacciatore, lasciando l'alpha e l'umano soli.
"Avevi una cotta per Perrie" sentenziò Louis, fissandolo attentamente. "Quindi ti piacciono anche le ragazze?"
Harry spalancò le labbra preso in contropiede e si grattò nervosamente una guancia.
"Non lo so" ammise dopo un paio di secondi, mentre lo sguardo dell'altro si irrigidiva sempre di più. "Cioè in questo momento no" aggiunse subito dopo, l'ultima cosa che voleva in quel momento era litigare con Louis!
"Perché ora no?" domandò Louis, mantenendo sempre una notevole distanza fra di loro e guardandolo come se in realtà davanti ai suoi occhi non ci fosse nulla.
Ma ormai Harry era diventato abbastanza bravo a cogliere le dissimulazione delle espressioni del più grande, ed era più che consapevole che in quel momento Louis si sentiva ferito, arrabbiato ed era geloso.
"Perché ora ci sei tu" rispose Harry, mentre si alzò dal divano e in poco tempo accorciò i passi che lo allontanavano dal suo lupo. "E ho occhi solo per te" terminò con le guance rosse rosse.
"Perché sono irresistibile?" chiese con tono malizioso il più grande, mentre gli cingeva i fianchi e se lo trascinava addosso con fare possessivo.
Harry sollevò gli occhi al cielo e poi strofinò la punta del naso contro il collo di Louis. "Può essere" mormorò, mentre chiudeva gli occhi e si aggrappava con le mani sul  petto ampio e muscoloso dell'alpha.
"Non mi piace molto Perrie" sussurrò Louis nel suo orecchio.
"Perché? E' una ragazza davvero molto intelligente e belliss--"
"Basta" lo fermò il più grande, aumentando un po' la presa intorno ai suoi fianchi. "Non puoi parlare di lei in quel modo" aggiunse, accarezzandogli la schiena con una mano.
"Sei geloso, vero?" chiese Harry, increspando le labbra in un sorriso dolce e avvertendo il cuore palpitare forte.
"Molto" rispose Louis schietto, allontanando Harry di qualche centimetro da lui per poi afferrargli il mento e sollevarlo affinché i loro sguardi si incrociassero. "Sono geloso marcio di te perché tu mi appartieni" grugnì. "Ricordatelo. Sempre."
Harry deglutì a vuoto e anche se voleva distogliere lo sguardo da quell'oceano blu e vasto del più grande, non ci riuscì nonostante fosse a conoscenza che quegli occhi lo avrebbero perseguitato durante le prossimi notti insonne in cui Louis non ci sarebbe stato e lui avrebbe vissuto in una sorta di prigione con una vampira mezza pazza che lo amava senza un'apparente spiegazione.
"A cosa stai pensando?" chiese Louis, ad un passo dalle sue labbra. "Sento gli ingranaggi del tuo cervello lavorare fino a qui."
Harry sollevò gli angoli della bocca in un sorriso dolce e negò più volte con il viso, facendo ricadere alcune ciocche ci capelli sulla fronte. "Niente, stavo solo pensando a quanto tu fossi così maledettamente sexy e sourwolf nello stesso tempo."
Louis aggrottò le sopracciglia e roteò gli occhi. "La smetterai mai di chiamarmi con quel soprannome orribile?"
"Ehi, non è orribile!" esclamò Harry, colpendolo scherzosamente con un pugno sul bicipite muscoloso. "E' carino e ti s'addice perfettamente."
"Allora io ti chiamerò moccioso" affermò l'alpha, con un ghigno divertito. "Ti sta bene?"
Harry fece finta di pensarci su e poi annuì. "Benissimo" rispose, mentre faceva scorrere le dita lungo il petto di Louis fino giù, fermandosi all'altezza dell'orlo della maglietta blu che quella sera indossava. "Quanto tempo manca ancora a mezzanotte?" domandò, con voce leggermente graffiata dall'eccitazione.
"Più di tre ore" mormorò Louis, posando le sue mani su quelle più grandi di Harry. "Cosa stai cercando di fare?" aggiunse, guardandolo dritto negli occhi.
"Non è chiaro?" domandò Harry in risposta, mentre con un po' di incertezza iniziò a sollevare la maglietta dell'alpha e a scoprire parte della sua pelle chiara e bollente. 
"In realtà non molto. Spiegati" disse il più grande, guardandolo intensamente e iniziando a respirare più velocemente.
"Ho fame" mormorò Harry. 
"Fame?" chiese Louis, inarcando un sopracciglio e dandogli una mano, spogliandosi della maglietta e lanciandola da qualche parte.
"No, ora ho decisamente caldo" affermò l'umano, divorandolo con lo sguardo.
Louis increspò le labbra in un sorriso smagliante e di chi la sapeva alla lunga e poi posò le sue mani intorno ai fianchi morbidi di Harry. "Vuoi mangiare?" domandò, ovviamente alludendo ad altro.
"Sì, ti prego!"
Non gli importava in quel momento di risultare un adolescente in preda dagli ormoni o che pensava solo al sesso. Ciò che realmente gli stava a cuore era sentire Louis dentro di sé per un'ultima volta e godersi le sue carezze, il suo amore e il suo sguardo glaciale e intenso che riusciva a stregarlo e intrappolarlo in una realtà parallela in cui non esistevano vampiri, licantropi o pericoli.
"Spogliami, Louis" ordinò Harry, afferrandogli le mani e guidandole verso la cerniera dei suoi jeans. "Spogliami" ripeté.






Scusate per l'immenso ritardo, ma ormai sono così presa dallo studio e dalla scuola che non ho un attimo per respirare. Questa settimana è stata un incubo, da partire da lunedì che ho studiato come una matta perché nei giorni precedenti mi ero cullata pensando "Tanto mancano due settimane!" E penso che non sia l'unica ad essermi ridotta negli ultimi giorni ahha :)

Spero che questo capitolo vi piaccia e dai prossimi ci sarà parecchio movimento. Quindi godetevi l'apparente calma perché prima o poi non sarà più così (piccoli spoiler). E' sempre un piacere leggere i commenti delle solite ragazze e mi scuso se non rispondo a tutte, ma il tempo è proprio poco (pensate che ora sono a casa di mia nonna con il router dal mio cellulare).

Desidererei leggere anche i pareri di chi non ha mai lasciato una traccia di sé visto che manca poco alla fine di questa storia. Un bacio e a presto, xx

-Maia

P.S: Un ringraziamento formidabile alla mia beta fly_is_hard. Senza di lei sarei persa!





























Toxic Love ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora