Capitolo 24- Raw Truth

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Più si guardava meno si riconosceva.

Aveva sempre detestato indossare abiti troppo eleganti e raffinati, lo facevano sentire a disagio con se stesso e non poteva neanche muoversi perché altrimenti il respiro gli si sarebbe mozzato in gola.

Ma in quel momento, in una camera anonima nel palazzo stregato di Isabel, Harry non stava semplicemente indossando uno smoking, ma addirittura un abbigliamento principesco con tanto di stivali neri lucenti.

Abbassò lo sguardo e cercò di sistemare meglio la calzamaglia bianca che non faceva altro che fasciargli perfettamente le gambe e accentuare ogni sua forma.

"Sembro un cretino!" esclamò adirato contro la sua figura riflessa nello specchio.

Passò frettolosamente alla camicia bianca di cotone e la infilò dentro quei pseudo pantaloni, cercando di abbottonare ogni singola asola e non combinare un disastro.

"Ora sembro un gelataio!" borbottò mortificato, mentre afferrava il panciotto azzurro ghiaccio con alcune decorazioni dorate che era ancora ben piegato sul suo letto.

Lo guardò un paio di secondi con leggera diffidenza e poi, con un piccolo sospiro, lo indossò allacciandolo pazientemente fino all'ultimo bottone.

"Tra un po' non riuscirò neanche a respirare!" aggiunse, mentre si infilava la giacca color verde smeraldo dal taglio fiabesco decorata anch'essa con ricami in oro e le maniche rifinite con gli stessi ornamenti.

"Non sembro neanche più io..." affermò, mettendosi di profilo e specchiandosi.

Sembrava davvero un principe in quel momento, gli mancava solo la spada e il mantello. Sorrise tristemente a quel pensiero e poi, passandosi velocemente le mani fra i capelli ancora umidi di doccia, afferrò il suo cellulare e lo fissò attentamente.

Aveva letto tutti i messaggi che Liam e gli altri del branco gli avevano inviato, ma non aveva risposto a nessuno di questi.

Anche se la sua decisione era stata più volte messa in discussione dal suo cuore e dalla sua mente, non poteva assolutamente ritornare sui suoi passi.

Lui era lì per una buona ragione: salvare tutti e impedire ad Isabel di uccidere i suoi amici e la sua famiglia.

"Harry, la colazione è pronta!"

Harry spaventato fece cadere a terra il cellulare che per fortuna però rimase in tatto. Emise un sospiro che aveva trattenuto e poi si sistemò meglio la giacca che indossava avvicinandosi alla porta e aprendola lentamente.

"Ciao" salutò imbarazzato, lasciando che la porta di legno lo coprisse quasi del tutto.

"Devi scendere, Isabel ti sta aspettando" mormorò la ragazza, studiandolo attentamente e con un piccolo sorriso. "Non essere timido, dai, fatti vedere!"

Harry annuì a disagio e, dopo aver preso coraggio, aprì del tutto la porta, rivelando il suo corpo fasciato da un abbigliamento principesco. Si sentiva uno stupido. Neanche fosse arrivato Carnevale.

"Wow!" esclamò Cassandra, sollevando gli angoli della bocca in un sorriso felice. "Ti sta proprio d'incanto!"

"Sembro un imbecille!" affermò invece.

"Non è affatto vero! Sei meraviglioso!"

"Ora anche tu hai una cotta per me?" domandò, sollevando le sopracciglia e mostrando un'espressione buffa, dimenticandosi per qualche secondo che in realtà colei che gli stava di fronte non era una ragazzina, ma una vampira.

Toxic Love ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora