Cap.22

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Quando finalmente riusciamo a smettere di ridere e ci calmiamo, cala un silenzio profondo. Ma non è un silenzio imbarazzante, no, tutt'altro. È uno di quei momenti in cui ti prendi un pò di tempo per osservare chi ti sta davanti. Beh, davanti a me si trovava l'esemplare umano più bello dell'intero universo. Si. In questo momento ho la possibilità di ammirare la sua figura. Posso notare che delle bellissime fossette gli fanno capolino ai lati della bocca quando ride; i denti sono perfettamente allineati; le sopracciglia molto folte sono terribilmente espressive; la pelle leggermente biancastra; posso perdermi nello smeraldo dei suoi occhi, incastonati di venature marroni, che in questo momento stanno brillano di una luce che non ho mai visto prima, una luce vera e piena di vita. Ecco, tutto questo insieme mi fa andare in estasi, letteralmente. Sta diventando una droga per me, e questo non va bene. Non posso permettermi di affezionarmi ad una persona come lui, insomma...

I miei pensieri vengono interrotti da un rumore strano, che non riconosco subito, sembra quasi un gorgoglìo.

Riesco a capire che cosa sia stato grazie al fatto che c'è Kendall che si sta rotolando sul divano dalle risate e, dopo aver ripreso fiato aggiunge "Sì, abbiamo capito che ho un certo languorino..."

A quel punto non posso che scoppiare anch'io a ridere.

Dopodiché ci alziamo (finalmente) dal divano e raggiungiamo la cucina in pochi passi.

"Beh, essendo le due" dico guardando l'orologio "e avendo 'lavorato' tutta la mattina" proseguo virgolettato la parola 'lavorato' con le dita "penso proprio che una pausa pranzo c'è la meritiamo entrambi, no?" propongo.

Ottengo l'approvazione di Kendall con un "Mi sembra dovuta."

Quindi optiamo per mangiare la torta che abbiamo preparato nella mattinata.

Si, okay, non è normale sfamarsi con una torta per pranzo, ma non mi sembra di aver mai detto che io e lui siamo due persone normali.

"Non pensi manchi qualcosa?" mi chiede Kendall mentre sto per mettere una fetta di torta tra i denti.

Si io direi che manca proprio un bacio, ma non mi sembra il caso di dirglielo.

"Mmh...no, non penso..." dico semplicemente.

"Non sarebbe meglio..." dice alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso il frigorifero "...con un pò di...QUESTA!" mi quasi-urla sbattendo sul tavolo una bomboletta di panna spray.
Acconsento dicendo che è una buona idea. Io comunque preferivo il bacio, ma non si può avere tutto dalla vita.

Dopo aver spazzolato via praticamente tutta la torta (eh si, siamo dei grandissimi ciccioni obesi) lo aiuto a ripulire ancora una volta la cucina.
Mentre rimette a posto la panna, si gira di scatto aprendola e spuzzandomene velocemente una buona dose sulla faccia.
Oh quanto vorrei vendicarmi a mia volta...ma non voglio rimettere di nuovo a soqquadro la cucina.

"KENDALL!" dico a mo' di rimprovero "abbiamo appena finito di rimettere a posto tutto!"

"Uffa...e va bene mammina." mi dice cercando di imitare una voce femminile, fallendo miseramente.

Una piccola risata non può che scapparmi dalla bocca. Kendall si limita a fissarmi con un sorriso stampato in faccia.
Ma no, mi sono sbagliata. Non si limita a far questo.
Si avvicina, (per la millesima volta in questa fottuta mattinata), si avvicina molto velocemente appoggiando le mani su i miei fianchi e spingendomi fino alla parete, facendomi sbattere contro di essa. Apoggio anch'io le mie piccole mani sui suoi fianchi. Flash della mattina precedente mi lampeggiano furiosi nella testa. La sua fronte è di nuovo appoggiata sulla mia. Fa scivolare una mano dal mio fianco fino a raggiungere la mia guancia sinistra. Uno strano calore si impossessa di essa, trasferendosi poi nel resto del mio corpo. Il suo respiro caldo è ancora una volta a pochi centimetri dalla mia bocca. Si lecca bramosamente le labbra, cosa che non aveva mai fatto prima d'ora. Sono come ipnotizzata, non riesco a muovermi, non so che fare, i pensieri si accavallano nella mia testa che sembra sul punto di scoppiare. Cosa devo fare? Cosa non devo fare?
Troppo, è da troppo tempo che stiamo in questa posizione, come se entrambi stessimo pensando con attenzione a cosa fare, a cosa è giusto. Questo è giusto? Insomma, quello che vorrebbe fare mi sembra ovvio, oppure mi sbaglio? Non lo so. È questo il problema. Non lo so. Non riesco a pensare a niente. Il mio sguardo -fino ad allora puntato sulla sua bocca- si sposta su i suoi occhi, facendomi notare che il suo sguardo è posato sulle mie labbra. Questo mi scatena un brivido lungo tutta la schiena e un'insana e completamente matta voglia di baciarlo ora e subito si impossessa di me. Sto per fare il 'grande passo', quando finalmente le sue labbra si muovono, ma non nel senso che avrei voluto io.
"Hai..." sospira "...hai della panna sul naso"

Cos'è che ho sul naso?

"È?" chiedo irritata. Insomma, siamo stati come minimo dieci minuti attaccati come delle acciughe in scatola e quello che mi sai dire è che ho dello sporco sul naso?! No carino, non ci siamo capiti io e te.

"Si, hai ancora della panna sul naso." dice come se nulla fosse stando ancora addosso a me.

"Giusto, adesso la tolgo." dico visibilmente incazzata scostandomelo di dosso. Prendo un panno e mi strofino la faccia. In quel momento penso al fatto che in tutto quel tempo, così... come dire... intimo, io avevo della panna sul viso e dovevo sembrare un vero pagliaccio. Che figura... forse è per questo che non mi ha voluto baciare, magari voleva che prima mi pulissi... ma no. Fine. Ormai la magia è svanita e io sono incavolata con lui.

Per cosa ero arrabbiata?
Vabbè, non importa per cosa, so solo che lo ero e non ho intenzione di smettere di esserlo.

"Penso proprio di dover andare." annuncio decisa mentre mi avvio verso la porta.

"Ma no, per favore. Resta ancora un pò. I ragazzi torneranno solo stasera e non ho voglia di passare l'intero pomeriggio da solo." mi prega seguendomi fino alla porta del mio appartamento.

"Cos'è? Un ragazzo grande e grosso come te ha paura di stare un pò da solo?!" lo prendo in giro voltandomi verso di lui. Che oca che sono.

"Ma no, lo sai che non è così. È che... voglio solo passare un pò di tempo con te..." afferma notevolmente imbarazzato.

Wow! Anche le superstar come lui hanno dei sentimenti. I miei più sinceri complimenti.

Ma cerco di fare la persona un pò meno odiosa quindi gli rispondo "Senti, adesso sono un pò stanca. Se proprio insisti vediamoci tra un'ora giù nell'atrio, okay?" chiesi cercando di sfoderare un sincero sorriso. Dovevo cercare di sembrare meno stronza e bipolare.

"Okay! Mi sembra perfetto!" esclama tutto contento lui "Ah, e scusa, per qualsiasi cosa io ti abbia fatto." conclude lanciandomi uno di quei sorrisi che più belli non si può.
Gli rispondo con un altro sorriso notevolmente imbarazzato ed entro nel mio appartamento.

Ho proprio bisogno di pensare.

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Angolo autrice:
*coriandoli* *coriandoli*
Sorrate la mia lunghiiiiissimaa assenza, ma tra il caldo, tra il blocco dello scrittore che non mi vuole lasciare, sta merda di capitolo è l'unica cosa che mi è uscita dal culo... Ops, scusate, volevo dire, dalla testa ;-)

Coooomunque so che è mega-corto ma cercherò di rimediare con il prossimo. Eheh...molto deve ancora succedere

Che ne dite di Kendall e Chiara?

Ho pensato che alla fine di ogni capitolo d'ora in poi metterò una "DDC" (Domanda Del Capitolo) dove vi farò una domanda che può riguardare il capitolo ma anche no quando non c'è nulla da chiedere. Che ne dite?

Bene la DDC di oggi è:

Dove cavolo saranno andati i ragazzi e Camille? Kendall dice che sono andati a fare una passeggiata...ma secondo me Loggie e Camille hanno trovato un posticino appartato nel bosco e...✊ ahahhahahah oddio che depravata che sono. HELP ME. NOW.

Boh. Ciao. Bau. Mi chiamo Demenza è ho un grande problema psicologico. No okay, basta.

Bye guys

~Dreams~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora