Cap.28

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Buona lettura.
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"Camille, è svenuta."

Un tuffo al cuore. "Cosa?!" chiedo impaurita.

"Dobbiamo andare." dice e si volta di scatto. Ancora una volta corriamo insieme sotto la pioggia, stavolta senza scherzi o risate. Spero solo che Camille si riprenda presto e non sia nulla di grave.

In pochi minuti entriamo nell'hotel e saliamo correndo per le scale.

"Sono nella nostra stanza" mi avverte Kendall. Così ci dirigiamo spediti verso la 4J.

Bussa alla porta con fare nervoso e poco delicato. "Ma non hai una chiave tua?" chiedo spazientita e in ansia per la mia amica. "Si ma mi sono dimenticato di prenderla stamani!" risponde arrabbiato. "Non è colpa mia se hai la testa vuota e non riesci a ricordarti le cose! Non provare a fare l'arrabbiato con me!" alzo la voce in risposta. "Io non sono arrabbiato! Sei tu quella che sta dando di matto qua!"inizia a sbraitare. "Ah, e adesso sarei pure pazza?!" domando alzando un sopracciglio e guardandolo in cagnesco. Adesso mi sta facendo davvero arrabbiare. "Certo se fai così come dovresti essere! Mi stai attaccando come se avessi fatto qualcosa di male!" "Se tu ti fossi ricordato di prendere le chiavi a quest'ora saremmo già entrati!" ribatto. "Ma io non sono-"

"RAGAZZI! LA VOLETE SMETTERE?! Che cosa vi prende?!"

Eravamo così presi dal nostro litigio che nemmeno ci eravamo accorti che James ci aveva aperto la porta ormai, penso, da qualche minuto.

Lancio un'ultima occhiata di fuoco a Kendall prima di entrare; peccato che entriamo nello stesso momento, non riuscendo a passare. "E levati!" urlo infastidita mentre mi faccio avanti a spallate e finalmente riesco ad entrare.

"RAGAZZI!" ci rimprovera ancora James.

"CHE C'E'?" gridiamo all'unisono io e Kendall girandoci verso James. Notando ciò che avevamo appena fatto ci lanciamo uno sguardo assassino.

"Ragazzi adesso smettetela, dico sul serio." James ci raggiunge passandoci nel mezzo e andando avanti fino al divano.

Prendo un respiro profondo, socchiudo gli occhi per un secondo e sopprimo la voglia di uccidere Kendall: a lui avrei pensato più tardi. Adesso c'era un amica che aveva bisogno di aiuto.

Mi avvicino anche io al divano. Camille ha il volto pallido ed è distesa mentre Logan, palesemente preoccupato, gli tiene le gambe alzate in modo ma dare più afflusso di sangue al cervello.

"Che cosa le è successo?" chiedo tenendo lo sguardo fisso sul volto incosciente della mia amica.

"Dopo aver lasciato te e Kendall in spiaggia siamo tornati in hotel e lei continuava a lamentarsi che aveva mal di testa..." si sofferma Logan facendo un sospiro "... volevamo passare la serata insieme e quindi siamo venuti qua e non appena ha messo piede nella stanza mi si è letteralmente accasciata tra le braccia!" quasi si mette a piangere dalla disperazione mentre finisce il breve racconto.

Rifletto sul motivo per il quale possa essere svenuta.

"Ma certo!" quasi urlo ricollegando i pezzi! Camille è stata tutto il pomeriggio in spiaggia senza cappello, non è mai stata sotto l'ombrellone e non si è messa la crema solare. Non ha mangiato molto a pranzo e nemmeno bevuto. Si deve essere stancata molto ed era a corto di zuccheri, ci sta poi che abbia preso una lieve insolazione.
Le tocco la fronte e sento che scotta.
Mi alzo di scatto e vado verso la cucina. Prendo un panno, lo bagno e torno da Camille, posizionandoglielo sulla fronte. Noto le facce un po' stranite dei ragazzi e spiego brevemente cosa potrebbe essere accaduto.

"Con una bella dormita e quel panno tenuto costantemente bagnato e fresco si dovrebbe riprendere in poco tempo"
Mi avvicino nuovamente alla cucina dove metto in una ciotola dell'acqua fresca e del ghiaccio per mantenerla tale. Poi lo appoggio sul tavolino del salotto.

"Tranquilla, ci penso io a lei, dovresti riposarti anche tu, non hai una bella cera" Logan si riferisce a me mentre con delicatezza solleva il panno bagnato dalla testa della sua ragazza e lo intinge nell'acqua fresca, riposizionandolo poi sulla fronte di Camille.

"Va bene, grazie" gli dedico un sorriso stanco nonostante abbia dormito molto in spiaggia, ma questo evento mi ha completamente risucchiato le energie... ho avuto una paura assurda.
"Ciao ragazzi, ci vediamo" pronuncio queste parole a capo chino mentre mi avvicino alla porta. Non voglio assolutamente incontrare il suo sguardo.

Sento le loro voci salutarmi una volta che sono uscita dalla stanza, ma non la sua.

Stronzo.

Questa me la paga. Mi illude così e poi nemmeno mi saluta?!
Bene, adesso vedrà di che pasta sono fatta.

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S.A.

HOLA

OMFG troppo tempo che non posto niente.

Il fatto è che ho avuto un periodo della serie "non ho voglia di scrivere perchè la mia storia fa cagare la cacca"
Ciò mi ha buttato giù di morale e non ho scritto più niente.

Come potete vedere questo capitolo è uno dei più corti che io abbia mai fatto e fa anche cagare ma... okay. Tenterò di riniziare a postare con calma e con capitoli mano a mano più lunghi. Per adesso accontentatevi di questo.

Bye guys❤ love ya always (sopratutto chi sostiene la mia storia con constanza) ;)

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