Elena's pov
Il giorno successivo chiamarono noi cantanti in studio.
Avremmo dovuto giudicare tre ballerini, esattamente come loro hanno fatto con alcuni di noi ieri.
Restammo dietro le quinte per qualche minuto, sentii le loro voci in studio, ancora non sapevano che li avremmo giudicati noi.
Ci fecero finalmente entrare e vidi a lato Giulia e Isobel, che ci accolsero con un sorriso smagliante. Poi notai i tre sgabelli, su cui sedevano Alessio, Daniele e Dandy.
Avrei dovuto anche dargli un voto oggi, fantastico proprio!
«Inizia Daniele» annunciò la ballerina bionda.
Così Dani ballò, mi piacque molto.
«Ora Dandy» si alzò e scelse la busta, la terza.
«"Sei in strada e ti senti solo, cerchi lo sguardo della gente ma nessuno si accorge di te"» lesse Giulia.
Le note di "Niente Panico" di Ghali suonarono nello studio, dando il via alla sua esibizione.
Ballò pochi secondi, ma comunque mi fece emozionare.
Mi è sempre piaciuta la sua danza, il suo movimento e il suo modo di esprimersi.
Non appena finì lasciò il posto ad Alessio, che chiuse in bellezza.
Noi cantanti lasciammo lo studio e dovetti fare una scelta.
Così scrissi su un bigliettino il nome e lo richiusi, dandolo poi a Giulia.
Tornammo in casetta e io mi sedetti fuori con Antonia, Angelica e Cristiana.
Ad un certo punto sentimmo dei passi e subito dopo la porta d'ingresso del giardino si aprì.
«Zero voti, zero!» Esclamò Daniele, non era arrabbiato ma nemmeno troppo contento.
«Siamo in club dei bullizzati zi'». Lo fece sorridere lievemente Trigno.
Non ascoltai più di tanto il loro discorso, anche perché Dandy si avvicinò a me, sovrastandomi di molto, dato che ero seduta.
«Mi hai votato per pena?» Domandò lui, attento a non farsi sentire dai nostri compagni.
«Chi ha detto che ho votato te?» Alzai la testa, sostenendo il suo sguardo.
«Quindi non mi hai votato?» Ribattè con tono sicuro.
«Eh, chi lo sa». Alzai le spalle, trattenendo una risatina.
«Secondo me sì».
«Anche Alessio mi è piaciuto molto».
«Mhh» mugugnò qualcosa, distogliendo poi lo sguardo e iniziando a fumare. Si allontanò, sapendo che mi dà fastidio il fumo.
«Quindi?» Lo guardai confusa.
«Quando lo ammetterai?»
«Cosa?»
«Lo sai».
Vidi passarmi davanti la mia intera vita, in particolare gli ultimi anni. A cosa si potrà riferire?
«Hai votato me, dai dillo, dillo». Insistette con una voce da bambino.
«Okok, è vero, ora calmati però».
«Lo sapevo!» Esclamò sorridente. Io alzai gli occhi al cielo, accennando un sorrisino.
A interromperci fu Chiara, che uscì per dirmi di accompagnarla a fare non so cosa.
«Sì amo arrivo» le risposi raggiungendola, ma una mano mi fermò il polso delicatamente: «parliamo dopo?» Chiese soltanto. Io annuii e mi lasciò andare.
Mi chiusi la porta alle spalle e affiancai la mia amica.
«Beh?» Iniziai.
«Beh dovrei dirlo io in realtà», aggrottai le sopracciglia, non capendo subito cosa intendeva.
«Comunque volevo compagnia, ho finito le lezioni per oggi» continuò poi.
«Sì anche io ho finito».
«Andiamo dietro?» Domandò lei e io accettai subito.
Arrivammo sul retro, che per fortuna trovammo vuoto, e ci accomodammo sui divanetti.
«Dai ora mi racconti qualcosina?» Chiese con voce dolce e scherzosa.
«Dipende, di cosa vuoi parlare?» Domanda inutile, lo so.
«Lo sai benissimo, che succede fra voi?»
«Noi chi...» le feci spuntare un sorriso, che venne ricambiato da me.
«Tu, Gabriel e Dandy, ovviamente».
«Eh... succede che Ga' sta sempre con Francesca». Iniziai tentennante.
«E tu stai sempre con Dandy» concluse lei.
«Sì, è vero».
«Quindi voi stavate insieme già prima, giusto?» Chiese poi.
Io annuii, spostando lo sguardo sul pavimento.
«Diciamo che siamo sempre stati dei bei complici».
«Vi conoscete da tanto?»
«Tre anni, ma all'inizio io ero minorenne e non ci provava nemmeno a spingersi oltre la soglia diciamo dell'amicizia. Che poi c'è sempre stata una sorta dn connessione tra noi, infatti appena ho fatto i 18 praticamente ci siamo, come dire, vissuti notevolmente». Spiegai con calma, ricordando i momenti passati.
«E perché è finita? Se posso».
Sospirai.
«Non lo so, ho fatto una cazzata».
Chiara sembrò sul punto di dire qualcosa, ma in quel momento la porta si aprì, rivelando una figura allegra e saltellante, seguita da un'altra altrettanto contenta: Francesca e Vybes.
Appena ci vide Francesca ci sorrise entusiasta, mentre lui sembrò sbiancare. Ma non disse nulla, si limitò a squadrarmi in silenzio. Cosa che venne assolutamente ricambiata.
«Stavate facendo discorsi importanti? Se volete ce ne andiamo». Disse poi Francesca, restando in piedi sull'orlo della porta.
«No no tranquilla, avevamo già finito». Risposi io, alzandomi dal divanetto e avvicinandomi alla porta.
Loro due si fecero spazio dov'ero seduta prima io, mentre Chiara mi raggiunse.
«Amo, non girarti, però ho visto che ti ha fissata tutto il tempo». Rivelò lei, quando stavamo per girare l'angolo.
Istintivamente mi voltai, vedendolo immerso nei suoi pensieri, con lo sguardo fisso al cielo, mentre Francesca gli raccontava chissà cosa.
«Ho detto non girarti!» Mi riprese la ballerina.
«Eh lo so, lo so, non l'ho fatto apposta». Scrollai le spalle io.
Uscimmo senza dire nient'altro e andammo in cucina. Lì trovammo Daniele e Alessio intenti a preparare qualcosa da mangiare e altri ragazzi sparsi per la stanza che chiacchieravano.
Spazio autrice
SCUSATE sono assente in questo periodo ma sono un po' impegnata e un po' senza idee. Infatti potreste dire se avete qualche idea o aspettative per la storia: cosa succederà tra Elena e Gabriel? Com'erano lei e Dandy? E ora, perché si sono lasciati?Comunque spero di aggiornare più spesso nelle vacanze e di tornare al passo per gennaio.
Se vi è piaciuto lasciate una stellina.🌟
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STANDARD - Vybes
Fanfiction🅂🅃🄰🄽🄳🄰🅁🄳 - 𝑙𝑎 𝑙𝑖𝑛𝑒𝑎 𝑒̀ 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑖𝑙𝑒 Gli standard sono nascosti tra i riflettori e le apparenze. Basta un passo falso o una parola di troppo per scoprire quanto possa essere brutale la linea che divide il sogno dalla realtà. Elena...