La spontaneità, infatti,
è una delle qualità che
i matti rispettano di più
/Dracula-Bram Stoker/ELI
L' ospedale era una noia mortale, non capivo come da bambina volessi rompermi un braccio per andare in ospedale, ma del resto non mi capisco nemmeno ora.
Rendy continuava i suoi stupidi bip le infermiere andavano e venivano dalla mia stanza, ed a me stava venendo il mal di testa. Non facevo altro che mangiare e dormire –come facevo anche a casa- ma farlo a casa era totalmente un' altra sensazione. Almeno a casa non avevo gli aghi costantemente infilati nella pelle.
Il mio passatempo, in quei giorni, era diventato contare i grumi sull' intonaco delle pareti. Ne avevo contati 114, ma pensavo ce ne fossero altri.
Ogni tanto mi scrocchiavo le dita delle mani, mi sedevo, guardavo quel pezzo in più di corridoio visibile al mio sguardo, osservavo gli infermieri e mi ristendevo, per poi scoprire che erano solo passati cinque minuti.
Guardavo passivamente nei corridoi, finché un uomo dai capelli brizzolati un po' secco e con il camicie aperto e svolazzante passò in tutta fretta davanti alla mia stanza. Dietro di lui, quasi correndo, passò dietro di lui una fiamma rossa.
Scossi la testa.
No Eli, il fuoco non può camminare in un ospedale.
La fiamma che credevo di aver visto tornò indietro. Non era una fiamma, anche se per via dei capelli assomigliava ad Ember, la protagonista di Elemental. Era Devil Void.
Improvvisamente un rabbia cieca nacque dentro di me. Mi sembrava di non riuscire a contenerla e che non fosse neppure la mia da quanto in fretta era comparsa.
Lei camminò, fino a che la porta automatica non si aprì come per magia.
Rimanemmo in silenzio a fissarci, io guardavo lei in cagnesco, lei mi guardava in modo strano, un misto tra sorpresa, analisi e contentezza.
Improvvisamente si affacciò il signore brizzolato che dal cartellino capii chiamarsi Graham.
<<Ma buongiorno signorina Anderson, come va?>> Chiese lui con tono allegro, controllando che fosse tutto al suo posto, ma io non risposi, bensì continuai a guardare Devil.
<<Magari preferisce parlare con la dottoressa Void?>> Disse l' uomo, e lei lo guardò con uno sguardo di rimprovero amichevole, ma arrossì inorgoglita. In tutta risposta lui le attaccò sulla divisa un cartellino uguale al suo con su scritto il nome di lei.
<<Vi saluto signore! Dottoressa-ragazzina si sbrighi ha molto da fare!>> E detto questo lasciò la stanza.
Ci furono altri brevi attimi di silenzio, ma la prima a parlare fui io.
<<Non credere che facendo innamorare mio fratello tu possa passarla liscia, so quello che vuoi fare, non funzionerà. Sarò io in prima persona a fartela pagare se mio fratello dovesse rinunciare.>> Mio fratello non si sarebbe innamorato di lei, lui meritava di meglio.
Lei sembrò arrabbiarsi improvvisamente per poi dire: << Tu non sai ne chi sono, ne cosa voglio fare, ne cosa ho fatto. E comunque "prego" per la seconda volta.>> Si girò e se ne andò.
Perché avrei dovuto ringraziarla due volte?
****
17:00
Aprii gli occhi, mi ero addormentata, sulle poltrone affianco al mio lettino si trovavano le due persone che più amavo. Ma ne mancava una.
<<Avevamo portato dei fiori, ma i medici non ce li hanno fatti portare...>> Disse Ty. Mi scappò un risolino.
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moon souls
RomanceMiami Gennaio 2020, Devil Void, la cecchina più brava dell' "universal", una delle due più conosciute gang di Miami, viene incaricata di uccidere con il suo fucile a lungo raggio Eli Anderson, sorella del più famoso gangstar dei "the bloodiest": Lo...