CAPITOLO 3

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Il problema,
non è fare la cosa giusta,
è sapere quale sia la cosa giusta.
|Lyndon B. Johnson|

Prima di cominciare la lettura vi chiedo di fermarvi dopo  tre secondi per leggere l'angolo autrice a fine capitolo, grazie buona lettura👀👀

TRE ANNI PRIMA (2020)

È passata una settimana dal mio incontro ravvicinato con la Anderson, ciò vuol dire che oggi è di nuovo sabato, infatti, non andando a scuola ne mio fratello ne io, resteremo tutta la giornata a casa insieme e poi quando io andrò al locale, lo porterò dalla santa signora Rodriguez.

In questo momento Cairo ed io siamo seduti al tavolo da pranzo, a pranzare per l'appunto. Non stiamo mangiando niente di speciale, io un'insalata, e lui una pasta al sugo dato che non sono molto brava a cucinare; Ora che ci penso potrei seriamente aver bisogno di prendere delle lezioni di cucina per non far mangiare a mio fratello sempre i soliti tre pasti: insalata, polpette e pasta al sugo, ma non ne ho voglia, e poi Cairo non si è mai lamentato.

«Sai sorellona, la mia nuova compagna di classe si chiama Deirdre, lei dice che il suo nome è il nome di una principessa guerriera, ma è vero?» mi chiede Cairo.
Il nome di questa bambina non mi è nuovo, però per poter soddisfare la curiosità del mio fratellino devo prima fare delle ricerche su alcuni dei miei libri.

«Non lo so Cairo credo di si, ma preferisco farti rimanere sulle spine, quindi te lo dico dopo» dico io con tono giocoso. Lui fa una smorfia buffissima «Quanto dopo?» chiede con il tono di un bambino che è stato tradito nel profondo.
«Dopo dopo» dico io per prenderlo in giro, e per godermi la sua faccia scontenta, tanto da ottenere un piccolo sbuffo di insoddisfazione.

Finito di pranzare Cairo mi aiuta a sparecchiare il tavolo, canticchiando una canzone che non sembrava nemmeno rendersi conto di cantare da quanto le parole fluivano rapide e naturali dalla sua bocca.
«Che canzone stai cantando?» chiedo io con fare civettuolo. Lui mi guarda per qualche istante, concentrandosi su qualcosa che io non posso evidentemente sapere. Stavo per pentirmi della domanda che gli avevo posto quando lui mi riguarda negli occhi per poi confessarmi in un sussurro: «The night we met» secondo me era un capolavoro non una canzone, però mi chiesi chi mai gliela avesse consigliata, dato che con me non l'aveva mai ascoltata. «Chi te l'ha consigliata?» chiedo infatti io, ed in quel momento sul suo viso si amplia un profondo sorriso, «Deirdre» dice con tono felice.
Sono contentissima che Cairo ha finalmente trovato un'amica, se la merita, e spero con tutto il cuore che questa nuova amicizia possa durare il più possibile. Sorrido di rimando; Si dice si chiami sorriso ecoico quando una persona sorride, e te ricambi il sorriso senza rendertene conto, ecco, ogni sorriso che mio fratello mi regala per me diventa automaticamente ecoico.

Tutto il pomeriggio Cairo ed io ci siamo divertiti con svariati giochi da tavolo quali: gli schiacchi, le carte, dama e persino 'uno'.
Abbiamo riso tantissimo nel nostro appartamento piccolo e malandato, ma ci siamo divertiti come è consueto che facciamo ogni fine settimana, come una famiglia normale farebbe, cercando di sfuggire ai problemi che ci gravano addosso fuori le quattro mura della nostra 'casa', e dato che non abbiamo il televisore, ma solo la radio abbiamo ascoltato un po' di telegiornale, per poi tornare a giocare, disegnare e leggere.

Il tempo con il mio fratellino era volato ed erano già le 21 di sera, ed il sole era già da parecchio tempo che era tramontato essendo inverno.

Accompagno Cairo al piano inferiore, a casa della signora Rodriguez, che si è gentilmente offerta di preparare una cena decente -come la definisce lei- per il mio fratellino.

Busso alla porta, e subito mi apre la signora Rodriguez, che anche avendo ormai quasi settant'anni resta sempre attiva e sorridente.

«Buonasera ragazzina, passa una buona serata, noi due avremo da divertirci non ti preoccupare» dice sorridente, facendomi un occhiolino, pensando che io sarei andata in discoteca con le amiche, ma non tento in alcun modo di disfare le sue credenze;
«Non ne dubito signora Rodriguez, cercherò di tornare il prima possibile a prendere Cairo, grazie ancora.»
«A dopo sorellona» mi saluta invece Cairo dandomi un bacio sulla guancia.

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