Bday.

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"I wanna take my heart to the end of the world and fly away tonight."

- Fly away, 5 Seconds of Summer.

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LUCE'S POV.

Novembre. Quel mese tanto freddo era già arrivato da un bel po', scacciando via Ottobre e portando solamente vento e gelo. Era passato più di un mese da quando avevo conosciuto i ragazzi, e durante tutto quel tempo avevamo continuato a vederci ed unici sempre di più. Mi ero resa conto, pian piano, di quanto amavo stare con loro, tra le loro risatine e i loro abbracci.

Oggi, eravamo già a fine Novembre, precisamente al venti, ovvero il compleanno di Michael. Avevamo deciso di fare una piccola festicciola in un piccolo locale, niente di troppo elaborato, solo noi cinque e del cibo.
Quella sera pioveva a dirotto e il freddo entrava direttamente nelle vene, congelando ogni mia parte del corpo. Mentre spendevo i minuti rimasti facendo zapping, mi arrivò un messaggio.

Da Lukey, 09:05 pm:
•Hey Lù, ti veniamo a prendere io e Ash, d'accordo? Passiamo tra cinque minuti.•

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Come mio solito, presi una decisione stupida: uscii fuori dalla mia calda casa in anticipo, rimanendo sull'uscio della porta ad aspettare. Le mani e le gambe tremavano per il freddo pungente e i denti non facevano altro che battere ripetuatamente. Mi stavo trasformando in un pezzo di ghiaccio.
Stranamente, puntuale come un orologio svizzero, un istante dopo una macchina bordeux passò davanti ai miei occhi.

-:'Hey Lù!'
La voce di Luke, che tirò fuori il capo dal finestrino, rimbombò per la strada vuota. Durante quel breve periodo mi ero accorta che, in fondo, non era così maleducato e sbruffone.
Come fulmine, entrai nell'auto e cercai di coprirmi con la mia enorme borsa di pelle nera.

LUKE'S POV.

Quello di Michael sarebbe stato il primo compleanno che avremmo festeggiato in Canada. A dirla tutta, non vedevo l'ora di farlo anche io.
Ricordo che qualche settimana prima di arrivare qui, odiavo questo paese con tutto me stesso. Adesso invece, mi ero reso conto di quanto bello fosse.

Solo dopo un lungo quarto d'ora, arrivammo a destinazione, grazie all'automobile e alla guida prudente di Irwin. Mi chiedevo spesso come fosse riuscito a superare il test per ottenere la patente, visto che andava solamente a due all'ora. Io non l'avrei mai promosso. Spesso, sentivo gli altri ragazzi in giro per strada ridere a crepapelle per la nostra lentezza; in effetti, bastava che loro corressero per superarci abbondantemente.
No, non l'avrei mai promosso.

Sporsi il capo dal finestrino e notai che Luce era già fuori casa, tutta tremolante, che si riscaldava le mani col fiato. Era così piccola, alcune volte mi ricordava una bambina.
Osservai la mora coprirsi più volte le mani tentando di tirare giù il suo
maglione di lana bianco, i suoi stivaletti picchiettavano contro l'asfalto e i suoi jeans neri erano quasi tutti bagnati. Si reggeva sul capo una borsa nera per ripararsi dal violento acquazzone. Pensai al perché non avesse preso un ombrello, sarebbe stato decisamente meglio.
Scossi il capo, smettendo di perdere altro tempo e la chiamai; lei corse rapidamente verso il caldo della macchina.

-:'Vorrei tanto sapere perché non indossi il giubbino come fanno tutte le normali ragazze d'inverno.' ridacchiò Ashton, intento a girare le chiavi e mettere in moto l'auto.

-:'E del perché non porti un ombrello con te.' aggiunsi.

La ragazza si fiondò nel bel mezzo dei due sediolini anteriori e ci fulminò con una semplice occhiata.
-:'E del perché voi non vi fate mai gli affari vostri come fanno tutti i normali esseri umani che respirano, sottospecie di trichechi?'

A Sweet Fall. || Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora