Mood swings.

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"Ci sosteniamo in un dialogo comprensibile solo a noi."

- L'amico che hai, Biagio Antonacci.

-

ASHTON'S POV.

Lo avevo fatto, avevo raccontato tutto, ogni cosa. Ogni piccolo dettaglio. Rabbrividii mentre quelle parole uscivano dalle mie labbra,
rabbrividivo solo ricordando quell'evento. Solo il suo nome, faceva nascere in me una sensazione angosciante. Avevo però fatto la cosa giusta, ne ero certo.
Frenai di fronte la casa giallastra sulla nostra destra. Luce sembrava alquanto scossa dopo quello che le avevo detto, dopo tutta la storia.
Era strana, silenziosa, e lo capivo.
Era normale, dopotutto.
Quella ragazza faceva parte delle nostre vite già da un po' ed era giusto che sapesse cosa tormentava Luke da più di un anno, ormai.

-:'Buonanotte Ash.' sussurrò a malapena.
Mi sentii in colpa per averla resa così giù di morale. Aveva fatto male anche a me raccontarlo, ma lei aveva fatto la cosa giusta a chiedermelo.
Se non lo avessi fatto adesso, forse non lo avrebbe fatto mai nessuno e non sarebbe stato corretto. O almeno, questo era ciò che pensavo.

-:'Buonanotte Lù.'
Posò un bacio sulla mia guancia e scese lentamente. Aspettai finchè non oltrepassò la porta di legno e una volta entrata, accesi nuovamente il motore.

--

-:'Io lo sapevo! Sei un perdente, un perdente!'
La voce di Michael rimbombava per le scale, così come la sua risata.
Come suo solito, stava giocando.
Mi chiedevo come i nostri inquilini non si lamentassero per tutto il suo, o meglio, il nostro baccano.

Infilai le chiavi nella serratura e tirai giù la maniglia. Una volta dentro, sistemai il giubbino scuro sul divano e posai il mazzo di chiavi sul tavolo.

-:'Ah-ah! Fai schifo!'
L'urlo di Mike mi fece sobbalzare.
Era impossibile convivere con lui.
Prima o poi, avrei avuto un infarto,
solo per colpa di quel tipo strano dai capelli colorati.

-:'Si offende da solo?' domandai agli altri due, indifferenti alle sue grida.
-:'Sta giocando online.' mi rispose Luke.

Chi è quel rincitrullito che accetta di giocare online con Michael Clifford?
Se ne sarebbe pentito presto, questo era certo. Non solo avrebbe perso ogni partita, perché Michael era un mostro ai videogame, ma avrebbe anche avuto il mal di testa per un paio di giorni a causa dei suoi urletti.

-:'Mh, e voi cosa fate?'
Il moro e il biondo erano seduti vicino al tavolo,  erano piuttosto concentrati.

-:'Buttiamo giù qualche idea.' borbottò Cal, alzando le spalle.
Presi una sedia e mi misi accanto a loro. Luke scribacchiava qua e là su tre o quattro fogli.Era un disordinato cronico, difatti, ogni giorno perdeva qualcosa e iniziava a mettere casa sottosopra per ritrovarla.

-:'E allora?'

-:'A me qualcosina sarebbe anche venuta.' mormorò il moro, non molto sicuro della sua affermazione.
-:'Fa vedere.'
Strappai il foglio dalle mani di Cal, non curandomi delle sue parole.

"Life's a tangled web of cellphone calls and hashtag I don't knows'
And you, you're so caught up in all the blinking lights and dial tones
I admit I'm a bit of a victim in the worldwide system too, but I find my sweet escape when I'm alone with you."

Non era così male.

-:'È buona per essere qualcosina.' affermai, restituendogli il foglio.
-:'Ma se sono cinque righe.' sbottò.

-:'Allora continuala.'
Luke prese velocemente il foglio senza proferire parola, scorse lungo di esso fino ad arrivare alla fine e poi lo posò in silenzio. Era strano, che novità.

A Sweet Fall. || Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora