"Tried to keep you close to me, but life got in between."
- Hold back the river, James Bay.
-
-:'Aspetti il pullman anche tu?'
Okay, avevo appena fatto una delle mie stupide domande, come al solito del resto.
Le mie mani cominciarono a tremare per l'imbarazzo e per il freddo, mi sarei congelata completamente in un paio di minuti.-:'Sì.' accennò, posando il cellulare in tasca. 'Mi chiamo Michael, ma puoi chiamarmi Mike oppure Mikey.' mi porse la mano, continuando a sorridere.
Notai che aveva un piercing nero al sopracciglio destro.
Se non fossi stata così terribilmente paurosa avrei pensato di farlo anche io; il problema era che ogni volta che pensavo al mio sopracciglio che avrebbe dovuto essere perforato mi venivano i brividi.-:'Io mi chiamo Luce e ehm, puoi chiamarmi come vuoi.' gli strinsi la mano, ancora imbarazzata.
-:'Sei simpatica.' ridacchiò.
Se in quel momento si fosse accorto di come fissavo intensamente i suoi capelli colorati avrebbe sicuramente pensato che fossi anche decisamente piuttosto strana, oltre che simpatica.
Abbassai lo sguardo sul suo viso sentendo i suoi occhi puntati su di me.-:'È un nome figo.' sorrise, ancora.
Aveva un buffo accento, non avrebbe potuto mai essere un canadese.-:'Sei nuovo di qui? Non ti ho mai visto prima, da queste parti.'
Sarebbe anche stato abbastanza complicato non averlo mai notato, insomma, non passava di certo inosservato.-:'Sì, diciamo che sono qui solo da qualche giorno, con i miei amici, ovvio, non riuscirei mai a viaggiare solo.'
Il pullman arrivò, stranamente con qualche minuto di anticipo, e salimmo. Mi misi al mio solito posto, accanto al finestrino sul fondo del bus. Mi sedevo lì da più di cinque anni ormai.
-:'Posso sedermi accanto a te?' mi chiese il ragazzo di qualche minuto fa.
-:'Sì, certo.' risposi titubante.Quei suoi capelli, naturalmente, attiravano l'attenzione di tutte le persone sul pullman.
Era abbastanza strano avere un cespuglio rosso accanto a me, ma in fondo, quel colore era carino e così buffo, e in più gli donava.-:'Vai a scuola?' mi domandò di getto.
Annuii.
-:'Sono al terzo anno. Tu invece?' gli chiesi, cercando di mantenere viva la conversazione.
-:'Oh no, io ho lasciato.'Corrugai la fronte.
-:'Quanti anni hai?'-:'Diciotto. Diciannove a Novembre.' disse fiero.
Beato lui, non doveva alzarsi sei giorni su sette contro voglia e stare cinque ore rinchiuso in un vecchio e freddo edificio ad ascoltare le solite lezioni dei soliti professori noiosi.Il pullman frenò e si stoppò per le sue abituali fermate mattutine. Non era molto affollato a quell'ora e se c'era gente, si trattava per la maggior parte di ragazzi o di vecchiette con le loro usuali lunghe gonne scure.
Spesso mi chiedevo se il loro guardaroba fosse munito solo di quelle.Dopo qualche minuto salì un nuovo gruppetto di persone, potevano essere più o meno in sette o otto.
Tra di loro, il mio sguardo si poggiò su quello di un ragazzo spuntato fuori all'improvviso. Penso potesse avere all'incirca l'età di Michael.
La sua pelle era più scura del normale, ambrata. I suoi occhi scuri erano neri come la pece, somigliavano al colore dei suoi capelli; questi ultimi erano coperti a metà da un cappellino lanoso grigio.
Era alto e aveva tratti quasi asiatici.
Sorrideva, cosa che io non avrei potuto fare alle sette e trenta del mattino.-:'Cal!'
Michael alzò di colpo la mano destra sobbalzando dal sedile nero. Mi fece quasi prendere un colpo.
Inutile dire che ci fissavano tutti, ovviamente.
Il ragazzo appena salito abbassò lo sguardo e mi agitai quando capii che si dirigeva verso di noi. Pareva in imbarazzo, proprio come me.
STAI LEGGENDO
A Sweet Fall. || Luke Hemmings.
Hayran KurguLuke e Luce, tremendamente diversi e perdutamente innamorati. Dal capitolo 32: -:'Luce mi ha completamente stravolto, Ash. È stata come un uragano, e adesso io mi ritrovo nel bel mezzo della tempesta.'