Proviamoci.

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"I wish you were here, before it's too late, this could all disappear."

- Keep holding on, Avril Lavigne.

-

LUKE'S POV.

In fondo, cosa avete da perdere?

Quelle parole rimbombavano nella mia mente da quando la ragazza era tornata a casa. Mi facevano scoppiare la testa, facendomi porre mille domande. E se avesse avuto ragione?
Era solo una prova, giusto?
Non avremmo perso niente.

E se non ci avessero accettati?
Oppure se non fossimo piaciuti?
Di sicuro sarebbe stato un duro colpo da mandare giù.

-:'Hey Lukey, non dormi?'
Calum alzò i suoi folti capelli scuri dal cuscino, si strofinò gli occhi e sbadigliò un paio di volte. Era sepolto da una pila di coperte e piumoni colorati ed tutto rannicchiato sotto di esse.

-:'No.' sospirai 'Non ho sonno.'

Tirò fuori un braccio dal suo caldo riparo e rabbrividì per il freddo.
Afferrò il cellulare, accese lo schermo e strizzò gli occhi, accecato dalla forte luce di quell'aggeggio. Borbottò qualche parolaccia e poi lo riposò, nascondendosi nuovamente sotto le coperte.
-:'Sono le 3 e 27.' bisbigliò, ancora tutto assonnato.

Non gli risposi e continuai a fissare il soffitto, sistemando un braccio sotto la nuca. Lo sentii fare qualche piccolo movimento e poi sbuffare.

-:'È parecchio interessante.' affermò ironico,  osservando a sua volta il muro bianco su di noi.

Alzai gli occhi al cielo.
-:'Stavo pensando...'

-:'A cosa?'
Il moro si girò sguaiatamente verso di me, pose una mano sotto il mento e aspettò una mia risposta.

-:'A quello che è successo poco fa.'
Un attimo dopo, il moro si alzò e si sdraiò sul mio letto, buttandomi quasi a terra.

-:'Cioè?' chiese.

-:'Alla proposta di Luce.'

Cal, pieno di curiosità, iniziò a fissarmi con i suoi sottili e stanchi occhi scuri. Non erano i soliti occhi bruni i suoi, avevano quel qualcosa in più che non sapevo spiegare.

-:'Tu cosa ne pensi?' continuai.
Ritornò a fissare in silenzio il soffitto, proprio come me. Sorrisi pensando che qualche secondo fa mi stava prendendo in giro per la stessa cosa.

-:'Non ha certo tutti i torti.' sussurrò a malapena. 'Potremmo anche provarci.'

-:'E se andasse male?'
La mia insicurezza prese il sopravvento. Entrambi ci voltammo nello stesso momento, facendo incastrare le mie pupille azzurro con le sue.
-:'E se andasse bene?' ribattè, provando ad essere ottimista.

Perché la mia mente doveva sempre pensare al peggio, al male, al catastrofico, a qualcosa di irrimediabile?
La negatività abitava in ogni parte di me ed io odiavo tutto ciò.

Continuammo a discutere su cosa fosse giusto e cosa no, finché non ci addormentammo, entrambi nello stesso letto.

--

-:'Buongiorno piccioncini!'
Le voci squillanti di Ashton e Michael, che balzarono sul mio letto, mi fecero sobbalzare, facendomi sbattere bruscamente la testa contro quella del moro accanto a me. Poggiai una mano sul punto dolorante e inspirai, cercando di mantenere la calma.

-:'Era necessario?'
L'urlo nervoso di Calum di prima mattina mi perforò un timpano.
Lo odiavo quando urlava così e odiavo quei due quando si comportavano come pachidermi.

A Sweet Fall. || Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora