Sweetie.

188 35 76
                                    

"La gelosia è insicurezza, io sono possessiva, che è diverso.
È tipo: ti amo così tanto che ti murerei in soffitta."

-

LUCE'S POV.

Rabbia.
Noia.
Distrazione.
Solitudine.
Frustazione.
Delusione.
Odio.
Questi potevano essere alcuni dei motivi per cui Luke poteva essere scappato via quella mattina.
Poteva essere arrabbiato con qualcuno. Poteva essere annoiato di stare lì a chiacchierare con noi.
Poteva volere solo distrarsi e prendere una boccata d'aria. Poteva voler stare da solo e scappare da quel casino. Poteva essere frustrato e stanco, ad esempio per gli incontri con Scott. Poteva essere stato deluso da qualcuno a cui teneva, proprio in quel momento. Poteva aver avuto qualche brutto e triste pensiero che gli albergava per la mente. O, semplicemente,
poteva odiare i discorsi che facevamo. Ci potevano essere un miliardo di motivi, ma io non riuscivo a comprenderne neppure uno. Luke era così strano certe volte, non potevo mai capire completamente le sue reazioni.
Era imprevedibile.

Girai il capo e notai i ragazzi entrare con Scott in un piccolo stanzino, dove rimasero a parlare per più di un'ora. Io invece, rimasi lì ferma, in una minuta sala colorata. C'erano varie poltroncine e al centro un piccolo e basso tavolino con sopra una pila di riviste e magazine. Al muro, in alto, invece, si trovava una piccola e malfunzionante televisione che trasmetteva uno show popolare nel paese. Mi misi a sedere su una delle poltrone, continuando ad aspettare i miei quattro amici. Non avevo la minima idea del perché il signor Scott ci mettesse così tanto a parlare con loro, e soprattutto,
non avevo la minima idea su quale potesse essere l'argomento della loro lunga conversazione.
Sospirai pesantemente, annoiata di dover ancora aspettare, e iniziai a mordermi il labbro.
Lo facevo sempre quando ero nervosa, pensierosa, confusa o in ansia. Era una mia brutta abitudine.
Per far passare più velocemente il tempo, che sembrava essersi quasi fermato, decisi di dare uno sguardo alla TV. Afferrai il telecomando e cominciai a girare per i vari canali, non trovando assolutamente niente di interessante. In quel momento,
la mia mente riprese a pensare al ragazzo biondo dagli occhi azzurri
e a come si fosse comportato quella mattina. Non riuscivo a non pensarci, neppure se continuavo a ripetermi di non farlo. Cosa poteva aver scatenato quel comportamento improvviso?

Basta Luce, smettila.

Una voce profonda mi fece risvegliare dal mio stato di trance.
-:'Bene ragazzi, spero sarete all'altezza di ciò che penso.'
Mi voltai alla vista Scott e dei quattro ragazzi, appena usciti da quella dannata stanzina.

-:'Certo, non si preoccupi signor Pelvis.'
L'espessione sul volto di Michael era una delle più allegre che gli avessi visto fare fino ad allora.

-:'Quindi, sarete in grado di fare ciò che vi ho chiesto?'
-:'Sicuro!' annuì Ashton.

Di cosa stavano parlando?
Cosa avrebbero dovuto fare?

-:'...Entro giovedì?' mormorò a malapena Scott.
Cal tossì nervosamente, rischiando quasi di strozzarsi, mentre varie espressioni confuse si fecero spazio sui volti dei miei amici.
-:'Dopo domani?' esclamò poi il moro.
I ragazzi si lanciarono diverse occhiate, sperando che l'uomo stesse solamente scherzando.
Perché ero sempre l'ultima a sapere le cose?

-:'Beh, dalle vostre reazioni suppongo sia un no.' borbottò, con un filo di delusione.
I quattro, abbastanza indecisi,
si lanciarono nuovi sguardi che riuscivano solamente a confondermi di più. Notai Michael inspirare profondamente e poi avvicinarsi a Scott.

-:'Chi ha detto questo? Certo che ce la faremo signor Pelvis.' replicò sicuro, sorprendendomi con la sua grande decisione.

-:'I 5 Seconds of Summer superano tutto.' sorrise il biondo, che poggiò una mano sulla spalla di Calum accanto a lui.

A Sweet Fall. || Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora