Perché?

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35 - Perché?

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LUCE'S POV.

Una bomba, Luke esplose come una bomba.

Quel suo gesto mi aveva sconvolta: da giorni, pensavo e ripensavo solo a quel momento, quell'attimo che mi perseguitò per tutta la notte, non facedomi dormire. Luke e la sua rabbia mi avevano lasciata senza alcuna parola; mi aveva delusa, profondamente delusa.

Erano le 3 e 12 quando mi alzai, non potevo più rimanere in quel letto, mi sentivo come se fossi intrappolata sotto quello strato di lenzuola e coperte che mi stringevano fino a non respirare. Scesi le scale cercando di non fare rumore, aprii il frigo e tirai fuori la bottiglia di plastica bianca, presi un bicchiere e ci versai il latte fresco.

Perché aveva avuto quella reazione?
Perché aveva detto quelle parole?
Quelle parole che possono solamente spezzarti in due, trafiggerti l'anima, farti sentire a pezzi e completamente inutile. Perché Luke l'aveva fatto? Non riuscivo a capire perché avesse quei repentini sbalzi d'umore. Forse pensava ancora ad Ariana, forse era ancora troppo debole per andare avanti... ma Calum cosa c'entrava?
O forse, forse era davvero quello il carattere di Luke: freddo, chiuso, insicuro, silenzioso ma allo stesso tempo dolce, affettuoso, buffo. Nel tutto, misterioso. Luke era misterioso, il ragazzo più strano e misterioso che avessi mai conosciuto. Non l'avrei mai capito, era troppo complicato farlo, troppo.

CALUM'S POV.

Cosa avevo sbagliato? Cosa c'era di sbagliato in quello che avevo fatto?
Cosa c'era di sbagliato in quello che avevo detto? Cosa c'era di sbagliato in me?

La mia testa girava e rigirava riempiendosi di punti interrogativi che non avevano fine, che non avevano risposta. Mi sentivo frastornato quanto una trottola che vaga senza meta, mi sentivo vuoto, totalmente vuoto ma allo stesso tempo pieno di paure.

-:'Continuo a chiedermi perché lo abbia fatto.'
Michael si sedette accanto a me, stravaccato da ore sul divano, notai quanta preoccupazione colmasse i suoi occhi chiari solitamente sempre allegri.
-:'Fa male?' domandò poi, lanciando uno sguardo al mio ventre.

Se faceva male? Beh, quei pugni che avevano colpito il mio stomaco non erano stati delicati come piume, ma di certo non facevano male quanto le parole che Luke mi aveva sputato addosso.
-:'Sai cosa fa più male Mikey? Le sue parole.' spiegai. 'Quelle parole non potevano farmi più male, non sono paragonabili neanche ad un intero palazzo addosso.'

Una grande voragine colma di dubbi ed insicurezze si formò al centro del mio petto; era quasi come se mille e mille pugni mi avessero colpito contemporaneamente, permettendomi a stento di respirare. Ma cosa cazzo stava succedendo?

-:'Adesso basta tormentarti, andiamo a dormire, è tardi.'
Michael battè una mano sulla mia coscia, si mise in piedi e si piazzò di fronte a me, aspettando che io lo seguissi.
-:'Vieni.' aggiuse poi. 'Dormi in camera mia.'
Mi fece segno col capo di seguirlo, ma io non avevo la minima intenzione di obbedire al suo comando. Perché avrei dovuto? Scappare da Luke non mi avrebbe permesso di risolvere la situazione, al contrario, tutto sarebbe solamente peggiorato. Evitare il problema non significava superarlo, significava lasciarlo alle spalle, assieme alla consapevolezza che un giorno sarebbe ritornato a torturarti. Ma io Luke non volevo lasciarlo alle spalle, io non volevo perderlo.

-:'No, non ti preoccupare, dormo in camera mia e ' continuai subito quando notai gli occhi di Mike spalancarsi per l'incredulità. 'Ne sono sicuro, argomento chiuso.'

Il mio amico chinò il capo, non provò neppure una volta a farmi cambiare idea; anche lui teneva a Luke tanto quanto me e anche lui non avrebbe mai permesso a quel biondino di fuggire via, di sparire dalle nostre vite come se niente fosse. Hemmings poteva fare, dire o pensare qualsiasi cosa, ma niente avrebbe mai cambiato il bene che noi tre provavamo per lui e quello che lui stesso provava per noi, sebbene fosse un ragazzo estremamente difficile da comprendere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 17, 2018 ⏰

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A Sweet Fall. || Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora