Capitolo 58

6 1 0
                                    

Ma io ti amo.

Le parole gli rimbombavano nella testa come un'eco senza fine.

Ancora.

E ancora.

E ancora.

Kaelen era rimasto lì, inginocchiato nel nulla che aveva lasciato. L'oscurità lo circondava, lo inghiottiva.

Non c'era più niente. Solo il buio e il vuoto e il peso schiacciante delle sue stesse parole.

Aveva detto tutto quello che poteva per spingerla a farlo. Aveva scavato nella sua anima, aveva lacerato ogni legame, ogni speranza, ogni possibilità di ritorno.

E per cosa?

Perché Aria doveva ucciderlo.

Per la profezia.

Perché se solo uno di loro doveva sopravvivere, doveva essere lei.

Non lui.

E invece lei era scappata.

Non aveva lottato, non lo aveva affrontato, non aveva affondato la lama nel suo petto e chiuso la storia una volta per tutte.

L'aveva guardato, con quegli occhi pieni di dolore, con le lacrime che si mescolavano alla rabbia, e poi se n'era andata.

Aveva scelto di non ucciderlo.

Si passò le mani tremanti sul viso, le dita affondate nei capelli arruffati.

Non doveva andare così.

Doveva morire.

Doveva morire per mano sua.

Non c'era altro modo.

E invece aveva fallito.

Aveva fatto la cosa più terribile della sua vita. L'aveva guardata negli occhi e l'aveva distrutta. Le aveva detto che era stata un'illusione. Le aveva fatto credere che il bacio, ogni battuta, ogni sguardo fosse stato una menzogna.

E ora lei lo odiava.

Doveva odiarlo. Lui voleva che lo facesse.

Ma non era servito a niente.

E lui non sapeva più come continuare a respirare.

"È così da un giorno. Magari tu puoi fare qualcosa".

La voce era ovattata, lontana, fastidiosa.

Kaelen pregò che se ne andassero tutti al diavolo.

Non voleva sentire.

Non voleva sentire niente.

Non voleva più esistere.

La mente era un abisso, un buco nero che risucchiava ogni pensiero, ogni emozione, ogni sensazione.

Non c'era più niente da fare.

Non c'era più nessuno da proteggere.

Non c'era più nessuno da amare.

Sentì un sospiro provenire da qualche parte.

Un'altra voce.

Una che iniziò a urlargli contro.

"Dannato idiota!".

Un boato.

"Riprenditi, coglione!".

Un altro colpo.

Kaelen non si mosse.

Non rispose.

Non si curò nemmeno di chi fosse a parlargli.

La Sentinella del GeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora