17. Demetrio (rev)

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Quando ritorno in piazza è primo pomeriggio. Il mio giro da topo di appartamento è andato benino. Sono riuscito a entrare in tre case, ho trovato uno zaino e ho fatto scorta di cibo conservato e ho raccolto un po' di cose utili: un coltello a serramanico, alcuni utensili, un binocolo. Solo due chiavi di automobile: ora sono felice e illecito proprietario di una Panda gialla e di una Mondeo station wagon grigia. Credo che sceglierò la Mondeo, è più spaziosa.

Fa veramente strano entrare nelle case altrui, sembra di penetrare i segreti dei proprietari contro la loro volontà. Ti rendi conto di quanto diversi siano i gusti, di come le persone vivano in modo differente. Fuori di casa siamo tutti simili, ci adeguiamo agli usi comuni, ma dentro le mura... non so, sembra che ognuno realizzi i suoi sogni segreti. Sono passato in una camera che aveva delle maniglie decisamente sospette fissate al muro sopra al letto. In un'altra casa ho trovato una collezione di acquasantiere, nella terza una collezione di lattine di birra vuote da tutti i continenti. Strane manie.

Eva è già in piazza e sbocconcella qualcosa.

"Come è andata?"

"Insomma... È dura trovare case in cui si riesca a entrare facilmente. Ho cercato di non forzare nulla, ma sembra che tutte le abitazioni siano state abbandonate con calma, mettendo tutto in ordine e chiudendo porte e finestre. Non sembra una fuga precipitosa, quasi qualcosa di programmato. Nella prima casa ho trovato solo dei medicinali, poca roba, poi nella seconda ho trovato del cibo... e questa."

Mi mostra una pistola, mi sembra una Beretta tipo quella dei poliziotti.

"Ah, bene, e le munizioni?"

Dallo zaino estrae una scatola di proiettili da nove millimetri. A me le armi fanno francamente paura. Lei invece la maneggia la con una certa sicurezza, tira il carrello, controlla la canna, fa scattare la pistola a vuoto, verifica che funzioni a dovere, poi inizia a riempire il caricatore.

"La tieni tu, vero?" dico a scanso di equivoci.

"Certo."

"Dove hai imparato?"

"Un mio ex era patito di armi, mi portava più spesso in poligono che fuori a cena. Una cosa di tanto tempo fa."

"Posso immaginare perché è finita.."

Lei sorride alla mia battuta scema, poi chiede: "Hai visto Rudy?"

"Non da quando ci siamo separati"

"Arriverà... Hai trovato chiavi?"

"No, niente macchine, io. Tu?"

"Un paio, dopo scegliamo quella che va meglio."

L'arrivo di Rudy viene annunciato da uno strombazzare di clacson e da stridore di pneumatici. Nella piazza entra a tutta velocità un grosso pick-up grigio Mitsubishi, con una barra cromata piena di fanali sopra l'abitacolo. Rudy inchioda lasciando strisce nere di gomma sull'asfalto, apre lo sportello e si alza in piedi sul battitacco.

"Ta-dah!"

"Devi ammettere di avere un amore sviscerato per le entrate a effetto."

"Sì, e tu devi ammettere che voi due non avete trovato una macchina figa come questa."

"Vero. Che facciamo, ci muoviamo?"

"Sì, monta dietro."

"Ma non posso guidare io?"

"Preferirei di no. Ci manca solo che in questa situazione assurda ci ammazziamo andando a sbattere. Cosa c'è nel cassone?"

"Mmm, un po' di roba: cibo, vanghe, picconi, una tenda."

"Cosa pensavi di farci?"
"Non so, ho preso roba che mi sembrava utile."

"Ottimo, andiamo."

Montiamo tutti nel pick-up e partiamo verso la città. La strada è la solita, campi, prati, ancora campi.

Rudy dice a un tratto: "Demetrio, fermati! La mucca!"

Io inchiodo sulla strada deserta, più che altro per lo spavento. La mucca giace riversa nel prato, circondata da uno sciame di mosche.

"Avvicinati, voglio vedere perché è morta" dice Eva.

Curiosità o deformazione professionale? Entro nel prato con il pick-up, abbattendo con facilità la recinzione in legno. Mentre ci avviciniamo un malsano odore di morte entra dalle bocchette del pickup.

"Che fetore! Io passo" dice Rudy sporgendosi fra i sedili per azionare il ricircolo dell'aria.

Evidentemente lascia a noi l'ispezione. Io ed Eva scendiamo dal veicolo. Lei estrae un fazzoletto e se lo porta davanti al volto. Effettivamente la mucca esposta al sole emette un odore vomitevole, che copre l'odore di sterco ed erba bagnata. Mi avvicino per osservare meglio, mentre le mosche proseguono indifferenti il loro lavorio. La pelliccia dell'animale presenta una fila di fori, alcuni con delle colate di sangue incrostato.

"A te cosa pare? Io penso che sia stata abbattuta con una mitragliatrice."

"Anche secondo me. Quindi sono stati i tizi là fuori."

"Oppure non siamo soli, e c'è qualcuno che gira con armi pesanti."

"Però la carcassa non è stata aperta. Non volevano mangiare, volevano solo eliminarla. Chissà perché?"

"Comunque in futuro è meglio se stiamo più attenti, e ancora meglio se troviamo altre armi."

Risaliamo in macchina

"Allora, Rudy, qualcuno ha riempito la nostra mucca di buchi, probabilmente con un mitra."

"Forte!"

"A me non pare. Qui c'è gente che gira armata."

"Beh, armiamoci anche noi!"

"Noi abbiamo una pistola, vedremo di trovare altre armi."

"Anch'io avrei qualcosa..."

"Non avevi solo vanghe e picconi?"

"... e due fucili da caccia con relative cartucce. Ho trovato una casa con un'armeria completa al piano interrato. Deve essere di un cacciatore, uno fissato. Il soggiorno era pieno di trofei, tutti le pareti piene di corna. Perlomeno inquietante."

"Ah... bene! Sei un ragazzo pieno di risorse. Magari potresti dircelo subito quando ti riempi di armi come un guerrigliero, non vorrei litigare con te con un fucile in mano."

"Tranquillo, non ho sentimenti negativi verso di te, zio. In generale sono un non violento. Pace, fratelli. Che dite? Ne parliamo con calma lontano dalla carogna puzzolente? Si va?"

 Che dite? Ne parliamo con calma lontano dalla carogna puzzolente? Si va?"

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