Parte 8

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Ricordando bene,mia madre non mi aveva detto il motivo per quale dovevamo trasferirci; non è che il mio opinione contava molto però dato che sono sua figlia non penso che lei voglia mandarmi ad abitare un posto che non voglio viverci.
"A me questa casa non mi dispiace viverci, non mi dispiace tutto perché a me piace molto eccetto le 100 scaline"; Anche perché subito che avevo messo i piedi dentro per la prima volta me ne ero già innamorata, per il modo in qui mia madre l'aveva arredata.
Lei aveva azzeccato i miei gusti nonostante non mi conosceva fino in fondo.
Avevo l'impressione che lei da una parte mi conosceva e dall'altra parte non mi conosceva affato anche perché io vivevo dall'altra parte del mondo.
Era importante per me sapere il perché aveva preso quella decisione di cambiare casa ancora, dato che quella era la seconda casa che prendevano.
Se non sbaglio lei mi aveva detto che:"se tutto va bene tra due settimane ci dovevamo trasferire,quindi lei mi aveva tenuto nascosto questa cosa fino al ultimo momento. Come aveva potuto nascondermi questa cosa? Ed erano andati a vedere la casa nuova senza di me? Perché lei si doveva sempre comportarsi in questo modo nei miei confronti?perché? Non ci potevo credere a questa cosa.
"Se a me la casa nuova non piace? Ci avrà pensato almeno a questa cosa, oppure non si era minimante disturbata a pensare a questa cosa?"
"Ce ma io mi chiedo: su le cose importanti non chiede mai il mio parere invece su le cose banali invece si! Ah già, così può trovare una scusa per rompermi e a farmi andare all'esaurimento. Meglio che me ne rimango in camera mia anche perché se vado fuori non riuscirei a sopportarla per avermi nascosta questa notizia, come dice lei importante " .
Poi il motivo per quale dovevamo trasferirci non è che mi importava più di tanto, anche perché restavamo sempre a Cassano Magnago a vivere; però ad essere sincera con questo trasloco avevo paura di perdere i miei nuovi...Beh direi i miei nuovi amici. Anche se non sapevo in che modo dovevo chiamarli...conoscenti oppure semplicemente amici... dato che non li conoscevo chissà da quanto tempo; quando in realtà avevamo passato insieme malapena 3 ore.
Peró, a me quei 3 ore che avevamo trascorso insieme,boh, mi avevano fatta talmente sentire bene che mi sentivo già una di loro e mi era sembrato di conoscerli da sempre .
In precedenza avevo detto che ero diversa da loro, dai miei nuovi amici senza nemmeno spiegare il motivo per quale mi sentivo così.
Beh non ce grand che da spiegare però qualche motivazione devo darlo. Mi sentivo diversa perché, beh,per il semplice fatto che io non capivo bene la lingua italiana anche perché sono passati solo due anni dal mio arrivo, non sapevo coniugare bene i verbi quando parlavo oppure non sapevo pronunciare bene alcune parole e per lo più io avevo anche il vizio di parlare velocemente poi non ne parliamo della mia R moscia quindi non vi potete immaginare... già non parlavo bene e parlavo anche veloce cosa usciva fuori.
Però per essere in Italia da 1 paio di anni le maestre mi dicevano che parlavo bene ed apprendevo velocemente.
In casa solo nei primi mesi parlavo il francese con Michele e il dialetto con mia madre,essendo che stavo sempre in casa con Michele imparai velocemente l'italiano e dal l'ora anche mia madre iniziò a parlarmi solo in italiano, ora so solo il francese mentre il mio dialetto me lo sono scordata lo capisco peró non lo so parlare.
A me, loro piacevano tanto anche per questo fatto: perché mi sembrava che a loro non li importasse più di tanto del fatto che io non parlavo molto bene la lingua anzi quando facevo gli errori loro mi correggevano e non mi dispiaceva averli come maestri, a volte ci ridevamo anche su per come pronuciavo alcune parole .
Essendo che sono del 95 ero la più piccola fra loro mentre tutti gli altri erano del 94.
Il primo giorno quando li avevo conosciuti ero un pó a disagio a stare con loro infatti: ero stata diffidente nei loro confronti non avevo parlato molto,utilizzavo più i cenni con la testa per rispondergli perché avevo paura di sbagliare a parlare e avevo paura anche di essere derisa. Per il resto erano gli amici che volevo avere.
"Domani dovrò informarmi meglio su questa cosa del trasferitci con mia madre e lei mi dovrà dare tutte le spiegazioni che voglio sapere.
Che faccio vado a mangiare oppure me ne rimango in camera mia con il broncio?
Poche ore fa io e mia madre eravamo lí ad urlaci contro; come fa a fare finta che non sia successo nulla,come fa davvero."
A parte che non avevo per niente fame quindi decisi di rimanere in camera mia.
Poco dopo, mia madre era entrata in camera mia per chiedermi se stavo bene dato che avevo un pó il muso ed ero abbastanza triste. Le avevo risposto di si che era tutto ok però lei continuava ad insistere che non stavo bene e di andare a mangiare.
Mentre mi parlava io non riuscivo nemmeno a guardarla negli occhi perché ero troppo arrabbiata con lei, allora l'avevo mandata via con la scusa del sonno prima che mi diceva opoure io le dicevo qualcosa di sbagliato da portarci su punto di litigare.
Quel giorno non passava più finché non mi addormentai.
Durante la notte stessa mi ero svegliata con un incubo del tipo che nessuno volava la mia compagnia ne parlare con me; ritenevano che io li avessi abbandonati di punto il bianco senza una ragione e mi ritenevano traditrice. Mia madre era lí con me, proprio vicino a me invece di difendermi quando tutti mi avevano girato le spalle per allontanarsi da me,anche lei ci si era messa nel loro gruppo dicendomi cose ancora peggiori del tipo che "sono una bambina cattiva,e che mi merito la solitudine e sarò sempre infelice"; io mi ero messa ad urlare " mamma no!non mi abbandonare, mamma no!non mi abbandonare e mamma no!Non mi abbandonare di nuovo; piangevo a dirotto e respiravo pure male con la maglietta fradicio di sudore.
Mia madre mi aveva sentita urlare nel sonno ed era corsa subito in camera mia, mi sveglió immediatamente perchè aveva paura che io mi soffocavo nel sonno e aveva spalancato le finestre per fare entrare un pó d'aria fresca. Ero nelle sue braccia mentre lei mi sussurrava parole tenerissime nelle mie orecchie mentre mi coccolava.
Appena mi ero ripresa le avevo subito chiesto: "mamma ma che ci fai cui in camera mia mentre fuori è ancora buia? E perché ho la maglietta fradicio di sudore? Che ci faccio in braccio a te e perché sei così tenera con me?
(quando l'idea di stare in braccio a mia madre, ascoltarle sussurrare nelle mie orecchie parole dolci e farmi le coccole non mi dispiaceva affatto però non essendo abituata le dissi di rimettermi nel mio letto) le parlavo con tanta agitazione.
Dopo che lei mi aveva detto che: mi aveva sentita urlare nel sonno capii e mi ricordai di aver fatto un brutto sogno.
Mi alzai dal letto e l'abbraccia forte e forte e lei mi dissi che mi voleva più bene della sua stessa vita e che non le era mai passato per la mente di abbandobarmi e mai le passerà per la testa di farlo.
E così mi aveva rimboccato le corpette e mi aveva dato il bacino della buona notte e aveva aspettato finché non mi ero riaddormentata per andarsene nel suo letto.

Le mie lacrimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora