Parte 10

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Appena arrivati al supermercato, mia madre mi aveva indicato un negozio di abbigliamento che si chiamava (Ciao Ciao).
Mi aveva chiesto se volevo andare a fare un giro dentro da sola per cominciare a scegliere i vestiti che volevo prendere mentre lei andava a fare la spesa. Ma io riffiutai perché volevo andare con lei, anche perchè era da tanto tempo che non passavamo del tempo insieme da sole.
Mi era mancata a dire il vero, perché la maggior parte delle volte che andavamo nei centri commerciali c'era sempre Michele in mezzo alle scatole a rompere.
Così eravamo andate tutte e due a fare la spesa. Mentre giravamo per il centro commerciale e mentre riempivamo il carello con tutto e di più. Vidi una bambola e un Ciuccio Bello e mi fermai ad ammirarli; li volevo avere a tutti i costi.
Senza che io dica nulla mia madre mi aveva detto che potevo prendere uno solo e poi l'altra si vedrà, magari come regalo di Natale o del mio compleanno. Era un pò presto per parlare di Natale però non volevo fare la guasta feste così me ne ero restata zitta.
Scesi di prendere il Ciuccio Bello.
A me sinceramente non mi piaceva giocare con le bambole o con i Ciuccio Belli, anzi odiavo giocare con questi però mi piaceva molto collezionarli; a dire il vero anche oggi mi piacciono collezionarli.
Appena mamma aveva finito di prendere il necessario ci eravamo dirette verso la cassa per pagare per poi andare in quel Ciao Ciao che mi incuriosiva tanto per il nome.
Dentro il negozio di abbigliamento beh,come al solito mia madre aveva cercato di scegliere lei i vestiti al posto mio però quella volta era bastato un solo sguardo per farle capire che i nostri gusti erano diversi.
Insomma va bene che avevo quasi 11 anni e che ero ancora piccola da potermi vestire in un certo modo però neanche nel modo in cui diceva lei.
Quindi avevo messo giù tutte quei completini colorati con le principesse. Lei mi aveva guardata un pó male quando mi aveva visto che stavo mettendo giù quei complettini però non aveva detto una parola.
Alla fine scelsi dei jeans adderenti e delle magliette bianche e nere con qualche scritta e disegno che prendevano quasi la forma del mio corpo.
Mentre stavamo andando alla cassa ogni vestitino che mia madre vedeva mi proponeva di provarli perché secondo lei mi sarebbero stati bene.
Ed io, ad ogni vestitino che lei mi diceva di provare le rispondevo di no secco,tranne ad una che era abbastanza portata per me anche se in realtà non faceva parte del mio stile però essendo che era nera e bianca non esageratamente svasata come quelli che piacciono a mia madre ma era semplice e diritta accettai di prenderlo per farla felice.
E così mia madre aveva pagato e mentre eravamo entrate in macchina per ritornare a casa;quando guardai l'orologio mancavano solo 5 minuti per il tocco delle 4.
Ero abbastanza irritata però non le avevo fatto notare niente ma le avevo semplicemente detto che: anziché andare direttamente a casa se poteva lasciarmi in oratorio. E così avevamo fatto.
Ricordo benissimo, quella volta fu l'ultima volta che mia madre mi portai a fare shopping.
Appena mia madre aveva accostato la macchina davanti all'oratorio per farmi scendere; mentre scendevo dalla macchina ecco arrivare Leana con gli altri però quella volta non erano più in otto ma erano in dieci.
"Ehi!!! ciao Angela, tutto bene??" mi chiese Gregory, quello che mi aveva fatto occhiolino.
"Ehi!!! Ciao ragazzi, va che il nome è Angel no Angela li avevo detto ridendo, comunque bene te? anzi voi?".
"Si dai,si va avanti" mi risposero.
E subito dopo mia madre "non mi presenti i tuoi nuovi amici amore?".
Ed io "madre no! Vai via grazie".
Ci era rimasta un pó male però mi aveva capita e se ne era andata.
"Ah già, quasi mi dimenticavo lei è Angel, Angel loro due sono Kevin e Luca sono sempre della compagnia " disse Leana prima di chiedere cosa volevamo fare in quel giorno.
Kevin aveva proposto di andare a Gallarate a fare un giro in centro.
E tutti noi eravano d'accordo,tra ne io però non avevo fatto notare questa cosa a loro.
Ma li avevo chiesto semplicemente con che cosa ci andavamo.
"Ci possiamo andare in bici,noi l'avevamo fatto tante altre volte.
Ci vorranno solo dieci minuti se non un quarto d'ora." Mi rispose Matteo.
"Va bene,ho capito però io non ho la bici" (quando non sapevo manco andare in bici a dire la verità però loro questo non lo sapevano) ero nel dubbio se era nel caso di dirlo a loro oppure no.
Mi vergognavo talmente tanto che me l'avevo tenuta solo per me.
"Tranquilla Angel ti porto io, ho le rotelle dietro la mia BMX" mi propose Leana.
"Va bene allora, quindi andiamo a Gallarate??".
"Si, peró se non vuoi andare dircelo così facciamo qualcos'altro" mi disse Leana.
"No no! ci voglio venire".
"Allora dai muoviamoci che sono quasi alle quattro e mezza" aggiunse Gregory.
"Salta sú" mi ordinò Leana.
Mentre andavamo ero eccitata però confusa allo stesso tempo così entrai in paranoia.
Iniziai a pensare che: magari mia madre si era convita e mi aveva dato la fiducia e il permesso di stare in oratorio e io che stavo a fare? Stavo andando in giro per altri posti. Anche se in realtà nel caso in cui lei non avesse accettato la mia proposta di accompagnarmi direttamente in oratorio, oppure nel caso mi avesse negato di uscire avrei tal modo fatto di testa mia e sarei uscita lo stesso.
Quindi che senso aveva fare questi problemi mentali quando facevo sempre di testa mia?
"Dai Angel ripigliati e goditi questa tua prima uscita con gli amici e fragatene delle conseguenze".
Ero talmente presa a pensare a quella cosa che i quindici minuti volarono senza nemmeno accorgermi che eravamo già arrivati.
Appena eravamo scesi tutti dalla bici e dopo che avevano sistemato e legato le bici nel posteggio riservato alle bici, tutti loro tirarono fuori un pacchetto di sigarette.
Quasi ognuno di loro aveva un pacchetto diverso con scritto diverse marche di sigarette.
E tutti dal quel pacchetto tirarono fuori una sigaretta ed iniziarono a fumarlo.
Io ero rimasta a bocca aperta e qualche istante dopo mi scappò un "oh merda" lo sentirono tutti, tutti loro si erano girati verso di me.
Non sapevo cosa dovevo fare; ero in crisi tra fare finta di niente oppure chiedergli il perché avevano iniziato a fumare così presto.
Insomma avevano solo 12 anni e qualche mese !!? Alla fine avevo deciso di fare gli affari miei anche perché ero nuova tra loro, non sapevo nemmeno di preciso se mi volevano nella loro compagnia perciò non mi ero permessa di aprire il becco.
Ero solo al pensiero che non venga in mente a nessuno di loro di chiedermi se volevo fare un tiro.
Ed ecco che Leana mi chiese di fare un tiro.
Ero rimasta per qualche secondo a guardarla;nel fra tempo pensavo come cavolo le era passato per la mente di chiedermi di fare un tiro ad una sigaretta che non avevo neanche undici, anche se in realtà mancavano solo un mese.
Io gli anni li faccio il due ottobre e noi eravamo quasi alla fine di agosto.

Le mie lacrimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora