Scesi dalle scaline velocemente,mi asciugai le lacrime e mi dirissi verso
l'oratorio.
Ad un certo punto sento la mia coscienza che mi diceva di fermarmi e di ritornare a casa a fare la pace con mia madre.
Ed io proprio in quel momento non mi potevo arrendere, no quella volta. No,assutamente no, non potevo darle vinta o ameno così credevo. Di solito ascoltavo sempre il mio cuore quando si trattava di lei,di mia madre. Ma quella volta non volevo che il mio cuore interferisse i miei piani non dovevo assolutamente cedere. Non in quel momento che mi ero fatta coraggio per la prima volta a dirle quello che pensavo anche se ritenevo di aver esagerato.
Ero abbastanza disgustata del suo attegiamento del fatto che non mi aveva rincorsa e del fatto che se era rimasta là impallata con quel odioso del suo compagno. Dovevo già mettermelo in testa dalla prima volta quando ci eravamo visti cosa credevo," che una volta che ci siamo ritrovati saremmo andate amore e d'accordo? Oppure che saremmo stati il modello di mamma e figlia? No infatti,a chi volevo fare ridere.
Che stupida che ero stata a pensare che, una volta che ci ritrovavamo nessuno ci avrebbe mai più separate che saremmo stati felici e contenenti e che avremmo recuperato ogni secondo del tempo che avevamo perso.
A dire il vero nessuno ci aveva separate,nessuno tranne la mia rabbia verso di lei e il menefreghismo da parte sua.
Mi ero fermata un attimo e mi ero seduta su una roccia ero distrutta con i pensieri che intazavano la mia mente.
Ero confusa non sapevo cosa fare; "perché sono diventata così ad un tratto? Perché non posso avere una vita normale come tutti?perché non mi capisce nessuno?che ho fatto di male per meritarmi tutto questo?
Aspettai qualche minutino per ripigliarmi da tutto e poi mi alzai e ricominciai il mio percorso verso l'oratorio sperando che ci siano le mie compagne di classe.
Arrivata lá non c'era nessuna delle mie compagne no,ma non potevano non esserci propio in quel giorno quando avevo assolutamente bisogno di loro. A parte era abbastanza vuota,c'erano circa 15 persone.
Mi ero seduta sul gradino delle scaline per vedere giocare a calcio quei ragazzi quando una di loro mi aveva tirata per sbaglio una pallonata sulla mia testa. Mi corse subito vicino per chiedermi scusa e se stavo bene.
Ed io le risposi "di si!" Poi si era presentata"piacere Giuliana ma per le amiche Leana"
Ed io mega felice che mi aveva considerata subito amica sua nonostante non ci conoscevamo, ce si! ci conoscevamo però solo di vista ci eravamo incontrate tante altre volte però non ci eravamo mai rivolte la parola a parte "un ciao" fino in quel giorno. "Il piacere è mio, Angel" non ho nessun soprano aggiunsi io dopo.
"Solo Angel giusto?"
"Giusto!!!!!"
"Hai davvero un bellissimo nome e sei davvero carina e spero che non sei tanto angelico quanto i tuo nome" mi disse lei ridendo.
"No,no tranquilla anche perchè se la fossi non starei qua adesso con te Leana e comunque grazie del complimento anche il tuo nome non scherza come non scherza nemmeno il tuo viso. Ma quanti anni hai?" Le chiesi.
"Io ne ho 11 e te? Lasciami indovinare ne hai 10 giusto!?"
"Giusto!!!!!ma come fai a saperlo?
"Eheheheh e sapessi" aggiunse lei prima di chiedermi di andare a giocare insieme a loro a calcio.
"No ma io non posso giocare a calcio con adosso la gonna "le dissi.
"Ma tranquilla ci penso io tu aspettami due minuti e arrivo"
Dopo qualche minuti eccola arrivare con in mano un pantaloncino giallo con una stellina verde e delle caramelle. Mi aveva allungato la mano per darmi entrambe le cose.
"Grazie,ma ora dove mi cambio?"
"Seguimi!!"
E così mi aveva accompagnata in bagno per cambiarmi.
"Grazie Leana!!!"
"De nada, sei forte e simpatica,io e te diventeremo grandi amiche me lo immagino."Mi disse lei.
Dal suo (de nada) capii che era una latina americana.
"Davvero che lo pensi Leana???"
"Si lo penso davvero,dai però ora basta con le chiacchiere vogliamo andare a giocare o no?"
"Dai andiamoooo!!!!!" le avevo preso la mano destra poi ci eravamo messe a correndo verso il campo da calcio.
Arrivate lá, mi aveva presentato ai suoi amici e tutti mi avevano dato la mano,erano tutti maschi tranne lei ed io.
"Questi sono i miei 8 amici Luca,Matteo,Gregory,Kevin,Andrea,Sead,Lorenzo e Davide; quelli che frequento di più"mi disse lei.
Boh,ero rimasta un pó e turbata e imbarazzata quando aveva finito di presentarmi ai suoi amici, ma non ero consapevole del perché lo ero.
Forse perché era, o meglio eravamo circondate da maschi.
"Dai ragazzi basta con le chiacchiere facciamo la squadra,io e Angel facciamo il capitano ci state raga?"
E loro erano d'accordo con lei.
Finito di fare la squadra io avevo proposto di stare in porta perché non avevo voglia di correre.
E a loro andava bene.
Così avevamo iniziato a giocare e alla fine della partita avevamo pareggiato.
"Senti,sai che te la cavi molto bene in porta,dovresti entrare nella nostra squdra (il gallaratese ) a gallarate." Mi disse Gregory.
"Davvero che lo pensi?"
"Certo che lo penso altrimenti non te lo direi mica"e mi fece un'occhiolino.
E tutti loro ohohohoh amore a prima vista. Mentre Leana li stava rimproverando di smettere di fare gli scemi.
Erano già le sette di sera e l'oratorio stava per chiudersi.
"Allora Angel ti sei trovato bene con noi"?? Mi aveva chiesto Leana.
"Si certo moltissimo, siete così simpatici"
"Allora ci verrai anche domani ? Va che ci contiamo!!!??"
"Si ragazzi ci verró,a domani allora "
"A domani ".
Così ci eravamo salutati.
Dopo pochi minuti dopo che ero uscita dall'oratorio iniziarono di nuovo a viaggiare i mie soliti pensieri.
In quei tre ore che ero stata con loro a giocare erano spariti tutti,la mia mente si era svuotato completamente avevo solo un obiettivo in testa, il divertimento e loro mi avevano fatto divertire molto; erano abbastanza diversi da me però boh, mi piacevano lo stesso e volevo assolutamente essere una di loro.
Volevo passare le miei giornate con loro anche se ciò comportava che dovevo litigare con mia madre per vederli; sinceramente di questo fatto non è che mi importava molto. A me importava solo il fatto di vederli.
Dopo aver pensato quello mi ero messa in cammino per andare a casa.
Ero preocupatissima e angosciatissima all'idea che dovevo tornare a casa.
Ci avevo impiefato 5 minuti dall iratorio a casa mia; Arrivata davanti al portone suonai il citofono e rispose Michele e mi aprì ed io entrai in casa.
Io mi aspettavo le menate,una mega litigata con mia madre dato che ero stata fuori da sola per tre ore e immaginavo che lei fosse furiosa e incazzatissima invece quando mi ero trovata a faccia a faccia con lei,era tranquillissima.
Da una parte ero contenta che lei era così tranquilla però dall'altra parte no; "come faceva ad essere così tranquilla quando io ero stata assente per ben tre ore da sola in un posto che non ci ero mai stata?come faceva? E se veramente a lei non gli ne fregava niente di me?"avevo pensato. Poi mi ero introdotta nella mia camera.
Qualche minuto dopo si era presentata nella mia camera dicendomi che mi doveva dire una cosa importante.
Senza nemmeno che lei aprisse la bocca le risposi che non mi interessava qualunque cosa lei abbia da dirmi e di lasciarmi in pace.
Però lei me l'aveva detto lo stesso mi disse che a breve cambiavamo casa.
Ed io "come a breve cambiamo cosa è dove ci trasferiamo?"
"Sempre a Massano Mangano peró in periferia".
" mi disse lei.
"Ah!!!allora ok e quand'è che ce ne dobbiamo andare e perché ?"
"Tra due settimane se tutto va bene ,ti sei divertita oggi? Mi domandò e mi fece un sorriso"
"Si certo e moltissimo"
"Sono contenta che ti sei divertita dai ti lascio da sola a dopo per cenare"
"Va bene,a dopo".

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Le mie lacrime
Chick-LitQuesta biografia é tratta da una storia vera di una ragazza che ora ha 19 anni; quando era piccola andava alla ricerca di una migliore amica. Ma l'aveva trovata oppure la deve ancora trovare questa migliore amica? Si la troverà! Ma sarà un pó partic...