Avevo freddo, molto freddo nonostante avevo addosso una giacca di pelle
quando eravamo scesi dalla macchina per entrare nel supermercato.
Quindi mia madre mi aveva dato anche la sua giacca di pelle.
Appena eravamo entrati nel supermercato io:
"Oddio mamma,ma quanto è bello questo posto e quanto è grande? É completamente diversa dai nostri centri."
"Si amore è grande e bella, un pó più avanti c'è anche la sala giochi e se vuoi, puoi andare a giocare mentre io e Michele andiamo a fare la spesa e a comprare qualcosa per te."
"Va bene mamma allora io vi aspetto qua mentre gioco però prometti che non ci metterete tanto."
"Si amore promesso".
In quel giorno ricordo che molti bambini volevano giocare con me però io non capivo quello che dicevano,quindi io mi allontanavo da loro.
Le bambine mi toccavano i miei capelli perché avevo su le treccine con le extention di colore blu.
A me piaceva molto il colore blu,ora non più.
Più io mi allontanavo da loro più loro si avvicinavano a me.
Ad un certo punto decisi di restare con loro provando a capire quello che dicevano.
Alcune parole le capivo quelle con la pronuncia simile al francese.
Pensandoci oggi mi viene da ridere perché quei bambini mi parlavano l'italiano e io che li rispondevo in francese.
Chissà se loro qualche parolina li avevano capito.
Quando mi stavo divertendo con quei bambini,ecco loro che stavano venendo a prendermi.
Ero curiosissima di vedere cosa mi aveva preso mia madre volevo subito vederli però lei mi aveva detto di aspettare quando arrivavamo a casa.
Non avevo altra change.
Così eravamo andati a casa.
Arrivati a casa, che per me era una nuova casa mamma e Michele avevano in mano la spesa e io niente.
Mi aveva indicato la strada per aprire il portone dato che loro avevano la mano ocupato.
Lo aprii e c'erano 100 scaline;io che speravo che non fosse al ultimo piano.
Invece era al ultimo piano che sfiga mi dissi. Mi toccherà fare 100 scaline tutti i giorni,già ero talmente magra che sembravo una anoressica non immagino farmi tutte quelle scaline come che diventerò.
Avevo fatto quelle 100 scaline prima di entrare in casa che era stato un impresa per me.
La mamma mi aveva fatto vedere la mia cameretta.
Era dipinto di rosa con gli adesivi sul muro dei protagonisti della Disney.
L'armadio era grande e
bianco quasi pieno di vestiti che mi andavano larghe.
Come avevo detto prima ero troppo magra e in più mia madre essendo che non mi aveva mai vista, prima d'ora mi prendeva i vestiti di 3 taglie in più di quello che portavo io.
Lei ogni volta che andava da qualche parte mi prendeva sempre qualche cosa;così mi aveva detto.
Per questo che nel mio guardaroba avevo vestiti di 10/11 anni quando io ne avevo otto anni e mezzo.
Però era stata tenera da parte sua.
Sopra al comodino c'era appeso sul muro un enorme specchio che rifletteva tutto il mio corpo.
Non poteva mancare lo scatolone con dentro tanti giochi. Ma il mio preferito era il pelouche di cane con qui passavo delle ore a ripetere quello che diceva; e il computerino finto per giocare.
Insomma a me piaceva molto la mia cameretta.
C'erano dentro anche due letti per quando veniva la mia cuginetta.
Così avevo visto quello che mamma mi aveva comprato al supermercato e sistermati, strano ma mi aveva preso i vestiti con la taglia giusta ed erano anche belli.
Mentre io ero in camera mia a fare le mie cose e a curiosare la mia nuova camera,lei era in cucina a preparare da mangiare.
Anche perché eravamo entrati in casa che erano 11 di sera ed io avevo fame quindi avevamo fatto uno spuntino, dopo aver sistermato eravamo andati a letto.
Durante la notte ricordo che non avevo chiuso un occhio, ero rimasta sveglia per tutta la notte,eppure ero tanto stanca per il viaggio.
Solo alla mattina mi ero addormentata quando dovevamo uscire per andare a fare dei documenti per me.
Mamma mi aveva lasciata dormire fino Mezzogiorno e mezzo poi mi era venuta a chiamare per pranzare.
Dopo aver pranzato, ci eravamo preparati per andare a farmi conoscere i miei cugini, figli della mia zia;quella che quando tornava in Africa per le vacanze mi portava le cose che mamma le dava da darmi.
Ero felice anche se, prima di quel giorno non sapevo nemmeno della loro esistenza.
Così eravamo andati dalla mia zia.
La mia cuginetta aveva sei anni eppure sembrava più grande di me,perché era più alta di me e più cicciotella.
Anche loro erano felice di conoscermi.
Avevamo passato tutto il pomeriggio da loro ed eravamo tornati a casa di sera.
Avevamo passato una bella giornata.
Tornati a casa mi avevo fatto la doccia e mi ero messa in camera mia a guardare i cartoni animati che non capivo nulla di quello che dicevano; però mi divertivo lo stesso a guardare le figure e sentire il suono... lo trovavo divertente perché nonostante non capivo quello che dicevano mi facevano ridere.
Dopo un pó mi ero addormentata davanti alla tv.
Mamma mi era venuta a dare il bacino della buona notte e l'aveva spenta.
La mattiana seguente eravamo andati a fare i miei documenti.
Quando ero arrivata avevano dato una settimana di tempo di ferie a mia madre.
Quindi ne avevamo approfittate per stare un pó insieme; però c'era sempre di mezzo quel rompi scatole del suo compagno.
Io avevo altre idee per la testa per come stare con mia madre cioè solo io e lei almeno per un pó di tempo. Trascorrere giornate con mamma e figlia, raccontarci delle cose e portarmi a visitare il mio nuovo mondo.
Si l'avevamo fatto però sempre con quel compagno che non aveva la voglia di fare nulla.
Quindi rovinava le giornate a me e mia madre.
Io non lo sopportavo quel Michele.
Ricordo in una giornata quando eravamo andati a visitare Roma; un giovane ragazzo bellissimo stava guardando mia madre.
Più che guardare sembrava che la stessi studiando,ad un certo punto i loro occhi si erano incrocciate e lui fece a lei un meraviglioso sorriso con un ciao.
Che poi mia madre non lo aveva manco cagato però Michele aveva iniziato a rompere ugualmente con la sua gelosia.
Io che pensavo tra me che mia madre era stata stupida a non cagarlo perché era un figo pazzesco. E altro che quel 47 enne di Michele. Anche perché mia madre aveva 25 anni.
Però se a mia madre piaceva non ci potevo fare nulla.
La stessa storia anche quando eravamo andati al lago di Gadda.
Lui non era un uomo era un rompe scatole per non dire altro.Ero arrivata in Italia il 5 aprile del 2005, lo stesso giorno in cui era morto il papa. Avevo otto anni e mezzo circa.
A giugno mi avevano inscritta a scuola e settembre dovevo iniziare.
Essendo che non capivo nulla della lingua,mi avevano messo in secondo quando io dovevo andare in 3 elementare.
Ero felice che andrò a scuola.
Perché io rimanevo a casa con Michele mentre mia madre andava a lavoro.
Lei faceva due lavori quindi non c'era quasi mai a casa; eccetto sabato e la domenica che lavorava solo la sera.
Tornava a casa al pomeriggio stava tre ore con noi, in quei tre ore doveva:preparare da mangiare riposarsi un pó e poi alla sera andava ancora al lavoro.
Quindi le mie giornate le passavo con Michele.
Non immaginate quanto mi divertivo,cioè per niente a parte irritarmi.
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Le mie lacrime
ChickLitQuesta biografia é tratta da una storia vera di una ragazza che ora ha 19 anni; quando era piccola andava alla ricerca di una migliore amica. Ma l'aveva trovata oppure la deve ancora trovare questa migliore amica? Si la troverà! Ma sarà un pó partic...