Rose Pov's
Era un afoso primo di settembre, erano le 09:00 del mattino ed io ero nel mio letto. Fissavo il soffitto pensierosa perché quel giorno avrei iniziato a frequentare il primo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Mentre ero immersa nei miei pensieri sentii bussare alla porta, che dopo poco, si spalancò e l'immagine di mio padre comparì sulla soglia. Mi guardò con quei suoi occhioni blu per poi avvicinarsi al mio letto e, quasi in un sussurro, dirmi con dolcezza:
-"Buongiorno piccolina, è ora di svegliarsi. Tra un paio di ore parte il treno per Hogwarts."
Con gli occhi ancora stanchi lo guardai e gli dissi:
-"D'accordo, due minuti e scendo."
Dopo che lui uscì dalla mia camera, la stanchezza di una notte insonne svanì completamente, saltai giù dal letto e scesi a fare colazione. In cucina mio fratello Hugo era seduto a tavola e guardava con decisione il suo piatto mentre la mamma serviva la colazione a papà. Ero emozionatissima all'idea di andare per la prima volta ad Hogwarts, sentendo i racconti dei miei genitori e dei miei zii circa quel posto, lo immaginai come un luogo speciale dove avrei potuto conoscere molte persone che mi avrebbero accompagnato per il resto della vita, dove avrei potuto studiare tantissime cose nuove e dove mi sarei potuta divertire da pazzi. Ma oltre a quella felicità mi sentii pervadere anche da un'altra emozione. Paura. In un primo momento ebbi vero e proprio panico perché non avevo certezze. Non avevo alcuna certezza che lì mi sarei trovata bene o che avrei avuto altri amici oltre ai miei innumerevoli cugini, oddio e se il cappello parlante mi smistasse nei serpeverde o nei tassorosso?! No, non avrei potuto sopportarlo! Mi sentivo come se stessi su un pavimento che da un momento all'altro si sarebbe sgretolato sotto i miei piedi. Così, dopo aver fatto colazione con la mia famiglia e aver preso in giro Hugo perché si era buttato la tazza di latte addosso, feci quello che facevo sempre in queste situazioni di tristezza. Mi diressi verso il retro del cortile, aprii la porta dello sgabuzzino e presi la mia fantastica Nimbus 2015, mi misi a cavalcioni su di essa e volai. Mi rilassava il vento in faccia, il volare tra gli alberi e oltre ... mi faceva sentire libera da ogni catena fisica e mentale. Appena vidi l'orologio notai che mancavano circa tre quarti d'ora alla partenza del treno. Decisi di posare la scopa e di aggiustarmi un attimo i vestiti e i capelli, non volevo essere ricordata dal primo giorno per i capelli arruffati o per i vestiti in disordine. Quando tornai in camera sistemai le ultime cose nel baule e mi diressi verso la porta d'ingresso dove mamma e papá mi aspettavano con dei larghi sorrisi stampati in faccia. Tutti erano felici per me e per il fatto che finalmente potevo andare ad Hogwarts, nei mesi precedenti mi riempirono di regali e di attenzioni, sembravano quasi più contenti loro di me! Tutti tranne Hugo. Da un pò di giorni aveva un'aria da funerale, ma non avevo ancora capito esattamente se fosse perchè io potevo andare ad Hogwarts mentre lui doveva ancora finire la quinta elementare o semplicemente perchè ci saremmo separati per un intero anno. Prima di uscire dalla porta mi guardai un'ultima volta allo specchio per controllare se tutto fosse in ordine. Alla fin fine non indossavo niente di che, un jeans a vita alta con una semplice maglia bianca corta e infine delle converse alte bianche, mentre invece quella massa di capelli ricci e rossi che mi ritrovavo li raccolsi in una coda alta. Ci materializzammo nella stazione di King's Cross e corremmo verso i binari nove e dieci. Ero emozionatissima e, mentre spingevo il carrello, le mie mani sudavano e tremavano senza sosta. Arrivammo sulla piattaforma dell'espresso per Hogwarts e vidi un sacco di gente, più di quanta ne potessi immaginare. Mi incantai a vedere alcune famiglie, chi salutava i propri figli in lacrime, chi si rincontrava dopo molto, chi si scambiava abbracci affettuosi mi hanno sempre affascinata le stazioni dei treni, è il posto forse più emozionante per le persone perché si possono trovare sia quelle che piangono perché si allontanano da casa lasciando quindi la famiglia ma anche chi piange perché finalmente si ricongiunge con i suoi cari. Lontano da noi vidi una coppia di persone dell'età di mamma e papà circa, l'uomo aveva dei capelli biondi quasi bianchi e una carnagione molto chiara. Indossava un completo scuro, molto elegante che metteva in risalto la sua pelle pallida. La donna che gli stava accanto, invece, aveva dei lunghi capelli scuri,era abbastanza alta e magra e anche lei indossava un abito scuro. Notai che aveva un sorriso felice ma allo stesso tempo molto triste. Stava abbracciando un ragazzino anch'egli biondo, alto e magrolino con una carnagione chiara, quasi marmorea come quella dell'uomo. Mentre osservavo il terzetto, arrivarono i Potter. Albus aveva la mia stessa età e anche per lui era il primo anno, James doveva iniziare il secondo mentre Lily, come mio fratello Hugo, era ancora troppo piccola per andare ad Hogwarts. Salutammo i nostri genitori. Albus, James ed io ci dirigemmo verso il treno, che stava per partire, alla ricerca di uno scompartimento da poter condividere non solo tra di noi ma anche con gli altri nostri cugini che non avrebbero tardato ad arrivare. Ne trovammo uno, in fondo, sembrava l'unico vuoto, ma appena entrammo vidi che vicino al finestrino era seduto un ragazzino dai capelli biondi quasi bianchi che scrutava il paesaggio. Albus ed io ci sedemmo nello scompartimento in un silenzio tombale. Dopo quelle che sembrarono ore, Albus interruppe il silenzio:
-"Ciao io sono Albus e lei è mia cugina Rose."
Il ragazzino ci guardò con disprezzo e infine disse:
-"So chi sei Potter e so anche chi è lei....capelli rossi, occhi azzurri devi essere una Weasley"
Pronunciò il mio cognome con tale disprezzo che la risposta mi scappò di bocca:
-"wow Sherlock davvero impressionante, dimmi, oltre ad essere un tipo molto altezzoso ed arrogante, saresti?"
-"Sono Malfoy, Scorpius Malfoy"
Quel cognome mi fece ricordare molti racconti che i miei genitori e i miei zii mi avevano narrato. Ad esempio che i mei genitori e zio Harry, il cosiddetto trio d'oro, erano nemici per la pelle con un certo Draco Malfoy. Inoltre, mio padre, mi disse di stare alla larga il più possibile dal figlio perché mi causerebbe solo problemi e di non permettergli mai di mettermi i piedi in testa. Dopo poco nello scompartimento si affacciò Roxanne, cugina mia e di Albus.
-"Rose, Al siete qui! Vi abbiamo cercato per tutto il treno. Dai venite abbiamo trovato uno scompartimento tutto per noi". Con un sospiro di sollievo uscii dallo scompartimento e seguii Roxy alla ricerca dei nostri cugini. Quando entrammo eravamo quasi tutti lì: Al, Roxy, Lucy, Dom, Fred, James ed io. Chiacchierammo e ci divertimmo tutto il tempo quando d'un tratto un fischio mi riportò alla realtà. Era il treno che ci diceva di scendere perché eravamo arrivati ad Hogwarts. Scesi dal treno afferrando Albus per un braccio e trascinandolo da Hagrid che in quel momento stava chiamando i ragazzi del primo anno. Salimmo su una delle barche che ci avrebbero portati al castello. Hogwarts nei miei sogni era davvero bella, ma da vicino lo era ancora di più.《Spazio autrice》
Fatemi sapere se vi piace la mia prima storia. Se vi piace mettete like e commentate, se non vi piace commentate aspetto un vostro parere.
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Hate or Love? [IN REVISIONE]
FanfictionQuesta storia parla dei figli di Draco, Harry, Ron e Hermione, quindi di Albus,Rose e Scorpius. in questa storia ci saranno molti misteri e molti colpi di scena e spero che voi vi appassionate insieme a me a questa storia. Questa storia comprende tu...