CAPITOLO 3

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Era mattina e alla prima ora avevamo volo. Dovevamo esercitarci nella pratica così, a lezione, c'erano tutti i Grifondoro e tutti i Serpeverde del primo anno. Come al solito Frank Paciok ne combinò una delle sue, ma non volontariamente, lo fece solo perché era molto maldestro e impacciato. Quando salì sulla scopa iniziò a volare sempre più in alto, si muoveva troppo e così cadde da cinquanta metri. Presi immediatamente la scopa e, dopo aver spiccato il volo, corsi a prendere Frank. Dopo essermi assicurata che fosse ben aggrappato al manico della scopa corsi a prendere la sua che stava precipitando pericolosamente e stava per finire addosso ad un gruppo di Serpi. L'afferrai con una mano e poi ritornai a mettere i piedi per terra insieme al mio amico. Il giorno dopo la professoressa Wood mi nominò cacciatrice della squadra di quidditch di Grifondoro e, purtroppo, fece giocatore di quidditch anche Malfoy. Ne andavo comunque orgogliosa, perché era dall'epoca di zio Harry che i ragazzini del primo anno non potevano giocare a quidditch ed io ero la prima, insieme a Malfoy, che ci era riuscita. Corsi alla ricerca dei miei cugini e di Alycia e Denyse. Ero certa che li avrei trovati al lago nero. Mentre correvo all'impazzata andai a sbattere contro qualcuno. Ero pronta a scusarmi fino a quando non vidi in faccia il ragazzo. Era Malfoy. Ci guardammo in cagnesco e poi mi disse:
-"Weasley, sei un pericolo pubblico. Ho capito che vuoi finire sempre tra le mie braccia, ma così esageri"
-"Malfoy smettila di sognare ad occhi aperti. Io non finirò mai tra le tue braccia, al contrario delle tue ochette" sbuffai con aria scocciata.
-"Be nel frattempo ci sei" disse con un ghigno.
Effettivamente era vero . Dopo la caduta siamo rimasti stesi a terra uno addosso all'altro, a meno di un centimetro di distanza. Dopo aver realizzato la nostra posizione mi alzai e mi aggiustai i vestiti, ormai tutti sgualciti per via della caduta. Dopo che si fu rialzato, Malfoy riaprì la sua boccaccia dicendo:
-"Hey Weasley, se volevi rimanere stesa abbracciata a me non era un problema" lo guardai con sguardo truce e poi aggiunse:
-"Ho saputo che sei entrata nella squadra di quidditch di Grifondoro. Complimenti, spero tu sappia che tra meno di un mese ci sará la partita Grifondoro-Serpeverde"
-"lo so bene Malfoy e sono pronta a stracciarti insieme alla mia squadra"
Ci scambiammo un ultima occhiataccia e, prima che potesse riaprire la sua stupida boccaccia, ripresi la mia ricerca. Quando arrivai al lago nero li trovai tutti lì, stavano tutti assistendo all'imitazione di James, Fred, Al e Louis della professoressa Sprite. Senza perdere altro tempo mi avvicinai correndo e tutto d'un fiato urlai:
-"Indovinate chi è la nuova cacciatrice di Grinfondoro?!". Albus, che ha sempre desiderato entrare nella sua squadra di quidditch, mi guardò sorpreso mentre tutti gli altri mi si buttarono addosso, nel frattempo i miei cugini più grandi urlavano "Rose, una di noi. Rose una di noiiii". La settimana seguente il capitano della mia squadra di quidditch, Benjamin Wilkinson, mi spiegò come funzionava il gioco e le sue regole anche se già le conoscevo. Nelle settimane seguenti iniziammo gli allenamenti, a detta degli altri non me la cavavo nemmeno così male. Ero velocissima, avevo una presa abbastanza salda e segnai parecchie volte, mentre la palla mi sfuggii dalle mani solo una volta o due anche se dovevo allenarmi ancora un po' sull'equilibrio. Avevo paura che con il mio ingresso nella squadra di quidditch avrei avuto meno tempo per studiare e che la mia media ne avrebbe risentito, perfortuna così non fu, riuscii a mantenere i miei voti alti e cercavo sempre di passare le risposte corrette anche ai miei compagni di classe poiché finivo spesso in anticipo. Mancava solo un giorno alla partita Grifondoro-Serpeverde. Mi ero allenata duramente, mi sentivo forte e sicura di me. Grazie ad un permesso speciale della preside, la Macgranitt, abbiamo potuto saltare le lezioni per allenarci, così da essere preparati maggiormente alle difficoltà. Era ora di pranzo, mancavano due ore e mezza alla partita ed ero abbastanza ansiosa, Denyse era di fronte a me e vicino a noi erano seduti i miei cugini. Non avevo fame, quindi non toccai nemmeno un pezzo di carne o insalata o patatine presenti nel mio piatto. Ad un certo punto però Denyse sbottò:
-"cavolo Rose, devi mangiare qualcosa o non avrai forze a sufficienza per la partita. Ho capito che sei nervosa ma devi mangiare, non obbligarmi ad imboccarti".
Tanto per farla contenta mangiai qualche pezzo di carne e un po' di patatine. Subito dopo me ne andai al lago nero per pensare un po'. Stavo pensando alla partita, se non avessi segnato nemmeno una volta sarei stata messa in ridicolo da tutta la scuola. Specialmente da Malfoy e la sua ghenga. Non potevo permetterlo. Non era più un semplice gioco o una semplice battuta, era diventata una sfida che io dovevo assolutamente vincere, era diventata una questione di rispetto se avessi avuto io la meglio su Malfoy magari avrebbe capito che non sono una sfigata e avrebbe iniziato a portarmi più rispetto. Erano le tre e un quarto, tra quindici minuti la partita sarebbe iniziata. Ero nello spogliatoio femminile e mi stavo cambiando, quando ad un tratto sentii un rumore. Proveniva dal bagno, afferrai un vecchio bastone e molto lentamente mi avvicinai al bagno. Vidi un'ombra, cosí mi preparai a colpire. Stavo per colpire quando capii che " l'ombra " era mio cugino Albus. Così, poggiando la mia mano sul petto e ansimando, dissi:
-"Albus, sei tu! Mi hai messo una paura!! Ma che diamine ci fai qui?"
- "Scusa Rose, non intendevo spaventarti. Volevo solo farti un imbocca al lupo per la partita, sono certo che sarai bravissima." disse con sguardo pentito per lo spavento ma orgoglioso per la mia opportunità.
Detto questo mi abbracciò e, dopo aver finito di stritolarmi, si girò e fece per andarsene, quando aggiunse:
- " Sii spietata, solo così riuscirai a vincere. Malfoy è il portiere e, anche se è il mio migliore amico, tu sei più importante...straccialo Rose."
Mi fece l'occhiolino e poi uscì dalla finestra del bagno. Mi sentivo carica, pronta a tutto. Raggiunsi la mia squadra. Facemmo la nostra entrata trionfante sulle nostre scope e ci mettemmo in posizione sul campo secondo il nostro schema. La professoressa Wood disse le solite avvertenze che nessuno ascolta mai, specialmente i Serpeverde, e infine soffiò nel fischietto e lanciò la pluffa in aria. Voleva dire solo una cosa....la partita era cominciata!

Spazio autrice
《Chiedo scusa se non ho aggiornato prima ma ho fresco novitá per voi.....tenetevi forte. .....molto forte.....tanto forte...ok la smetto di fare la stupida:aggiornerò una volta ogni settimana quindi spero che questo capitolo vi piaccia se è così lasciate like e commenti (anche se non vi piace) e adesso io vado baci a tutti》

Hate or Love? [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora