CAPITOLO 37

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*terzultimo/quartultimo capitolo*

Il giorno seguente, durante il pranzo, tutti chiacchieravamo animatamente circa quello che era successo durante le lezioni. Tutti parlavano, tranne Jack. Da ieri sera si comportava in maniera strana, era sempre silenzioso così per farlo parlare dissi:
-"che mi devi dire?"
-"cosa?" Disse con la testa fra le nuvole.
-"ieri sera mi hai detto che dovevamo parlare. Dimmi"
-"em no niente era una sciocchezza" rispose lui ma dalla sua faccia sembrava tutto tranne che una siocchezza.
-"ovvero?" dissi.
-"em... non sto andando molto bene in pozioni in questo periodo"
-"e perchè non me lo potevi dire ieri sera?"
-"ero...bhe si ero molto stanco"
-"capito, allora ti aiuterò io. Non a caso sono la migliore del mio corso" risposi e poi lo baciai serena. Era vero, quei baci non scaturivano chissà quale emozione in me, ma mi andava bene perchè mi davano serenità.
Durante il pomeriggio mi misi a studiare in camera, ma i miei pensieri andavano sempre alla lettera smarrita e al comportamento di Jack. Ripensando alla nostra conversazione mi accorsi di come quelle parole uscivano quasi forzate dalla sua bocca. Qui qualcosa non andava o come avrebbe detto nonna Molly: 'gatta ci cova'.
-"Rose" sentii urlare dalla sala comune. Scesi le scale a passo veloce e vidi Denyse con Bea, pallide in volto.
-"cos'è successo?"
-"Scorpius" risposero e qualcosa in quel momento si ruppe dentro di me. Malfoy. Cosa gli era successo? Stava male? Era ferito? Iniziai a sentire l'ansia crescere dentro di me.
-"cosa gli è successo?" Domando stavolta con tono preoccupato.
-"È ubriaco, è sulla torre di astronomia dice che vuole buttarsi di sotto e che se qualcuno si avvicina si butta di sotto. Dice che se proprio deve parlare con qualcuno quel qualcuno sei tu"
Stavolta quella impallidita ero io. Senza riflettere corsi sulla torre di astronomia. Quando arrivai era lì, nell'esatto punto in cui ci baciammo e in cui lui mi aiutò con Jace. Barcollava, si reggeva in piedi a stento.
-"Scorpius" sussurrai. In un primo momento non ero sicura che mi avesse sentito ma dopo poco si girò e fece qualcosa che io mai mi sarei aspettata. Si mise a piangere. Piangeva, anzi singhiozzava, come un bambino quando fa un guaio pesante o come quando si fa male.
-"Rose" disse tra un singhiozzo e un altro.
-"non odiarmi ti prego. Sono stato uno stronzo con te ma ti prego non odiarmi, non allontanarti da me. Ricordi quando ho dato un pugno a Jace e ti ho portata qui? Ricordi come stavamo bene insieme? Rose non andartene. Non allontanarmi. Se solo tu sapessi. Rose io..." e a quel punto ricominciò a piangere, sarebbe quasi caduto a terra se io non l'avessi sorretto. Lo misi a sedere proprio come lui aveva fatto con me quel giorno. Lo accarezzai e poi dissi
-"tu cosa? Cos'è che io non so?"
-"Rose non posso dirtelo. Se te lo dicessi tu saresti male. Litigheresti con Jack. Sai vedo come ti guarda, come sei felice con lui, come ridete e scherzate. Non voglio farti stare male, non di nuovo. Per me sei l'unica cosa che conta e se devo scegliere tra la mia e la tua felicità allora scelgo e sceglierò sempre la tua."
Non capivo più cosa stesse accadendo. Ero importante per lui? Cosa sapeva di così grave?
-" non so cosa tu sappia o meno. So solo che non posso vederti così. Non so perchè ma mi sento di star male anch'io. Vieni adesso andiamo in infermeria" dissi e iniziai a trascinarlo giù per le scale. Appena arrivammo in infermeria le gambe iniziarono a tremarmi seriamente, la schiena si incurvava sempre di più così lo feci cadere il più delicatamente possibile sul primo lettino vuoto.
-"adesso dormi io vado" dissi accarezzandogli i capelli.
-"NO...ti prego no resta con me" disse trattenendomi per un braccio.
-"ma dove dovrei dormire?" dissi.
-"qui" rispose spostandosi un pò piú in là e indicando il "posto" libero vicino a lui. Non so perchè ma sembrava così tenero che non seppi dire di no. Mi stesi accanto a lui, mi accucciai sul suo petto proprio come feci nella stamberga strillante, sotto il platano picchiatore, e lui di conseguenza mi abbracciò e poggiò il mento sulla mia testa. Mi addormentai inalando l'odore alla menta che tanto amavo ma stavolta non proveniva dalla sua felpa. Il giorno seguente Scorpius era ancora accanto a me. Aveva un aria così serena mentre dormiva... so di averlo detto tante volte ma non riuscivo a capacitarmi che lui potesse essere così dolce. Decisi di alzarmi e andare in camera mia a prepararmi. Durante le lezioni la mia concentrazione era al minimo ripensavo a tutto quello che aveva detto ieri sera. E se non ricordasse più nulla? E se a farlo parlare fosse stata solo la sbornia? Non volevo pensarci eppure i miei pensieri finivano sempre su queste due domande maledette. A ora di pranzo vidi Scorpius vicino al tavolo dei Grifondoro che si guardava attorno. Quando mi vide fece segno con la testa di andare in corridoio. Dovrebbe essere un buon segno ma la sua faccia era molto contratta, quasi come se fosse arrabbiato. Lo seguii, entrammo in un'aula vuota e a quel punto lui sbottò:
-"perchè?"
-"cosa perchè?"
-"perchè stamattina non eri accanto a me? Perché, dopo tutto quello che ti ho detto ieri sera, te ne sei andata?"
Quindi si ricordava. Una parte di me era entusiasta di ciò.
-"avevo paura che non ti ricordassi le cose che mi avevi detto e che avremmo cominciato a litigare" dissi in tutta sincerità.
-"capito" disse grattandosi dietro la nuca. Era a disagio, non sapeva che dire.
-"facciamo cosí me lo dico da sola: dimentica tutto" dissi facendo per andarmene.
-"no" disse all'improvviso quando stavo quasi per uscire dalla porta.
-"non voglio che dimentichi, non più"

《Spazio autrice》
Mi scuso del fatto che sto aggiornando pochissimo ma c'è una spiegazione... siamo quasi alla fine. Mancano all'incirca quattro aggiornamenti e poi la storia sarà terminata. Spero che il capitolo vi sia piaciuto se si lasciate like, commentate e condividete. Mi scuso per eventuali errori di scrittura. Ci vediamo al prossimo aggiornamento. Baciiii

Hate or Love? [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora