CAPITOLO 5

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Era il giorno del mio compleanno sedicesimo compleanno, a breve avrei iniziato il mio sesto anno ad Hogwarts e non riuscivo a dormire dall'emozione. Tutti stavano dormendo mentre io continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto, faceva troppo caldo per poter riuscire a prendere sonno così scesi al piano di sotto e andai a sbirciare verso il tavolo dei regali, durante i nostri compleanni il tavolo in salotto veniva sommerso di regali mandati da amici e parenti ed era vietato avvicinarsi per dare una sbirciata prima del momento dello spacchettamento. Però la curiosità era tanta e poi, pensai tra me e me, dormono tutti quindi nessuno lo verrà a sapere. Mi diressi verso il tavolo con passo felpato e a richiamare la mia attenzione fu un piccolo scatolo bianco, con un nastrino blu che lo chiudeva. Vicino ad esso c'era un bigliettino con su scritto" amor che move il sole e l'altre stelle". Aprii il pacchetto e all'interno vi era una collana con un ciondolo a forma di cuoricino rosso. Lo misi subito al collo cercando di capire chi me l'avesse mandato e, per quanto io potessi pensarci su, non riuscivo a pensare proprio a nessuno che potesse farmi un regalo del genere. Non ero fidanzata, non mi frequentavo con nessuno e gli unici ragazzi che conosco oltre ai miei cugini sono Jace, l'amico di James, alcuni ragazzi del mio corso e Malfoy; diciamo che la lista era molto breve e già diversi nomi potevano essere depennati primo tra tutti ovviamente quello di Malfoy, era un arrogante ed un presuntuoso; l'unico motivo per cui l'ho tollerato negli ultimi cinque anni era perchè era diventato il migliore amico di Albus. Sgattaiolai verso la mia stanza da letto cercando di non emettere il minimo rumore, una volta a letto iniziai a rigirarmi tra le mani lo scatolino che conteneva la collana domandandomi chi fosse il mittente misterioso quando d'un tratto alla finestra vidi una civetta, era lontana quindi non riuscivo a vederla bene, so solo che era tutta nera. Si avvicinava molto velocemente e pian piano, oltre al pelo nero, notai anche due occhioni blu. Dopo pochi secondi, la civetta era sul davanzale della mia finestra e mi fissava, poi mi porse la zampa e fece cadere un pacco e poi un biglietto. Corsi a prendere i biscotti che papà dava al nostro gufo di famiglia, Marley, e gliene porsi uno. Dopo aver gustato il suo biscotto, la civetta, se ne andò scomparendo nella notte. Mi sembrava di sognare. Inizialmente mi focalizzai sul biglietto, questo diceva "mi prenderai per uno stolker dopo aver ricevuto due regali nello stesso giorno!? comunque il senso di tutto questo è uno solo: buon compleanno Rose Weasley". Rimasi interdetta in un primo mento, tra lo stupito e l'imbarazzato. Una parte di me era lusingata mentre un'altra era restia nel fidarsi di uno sconosciuto anonimo che manda regali, d'un tratto mi ricordai del pacchetto e così corsi a prenderlo per poi aprirlo, lo scatolo era piccolo ma abbastanza grande da contenere qualsiasi mia fantasia. Era bianco con dei buchi sullo scatolo, con delle strisce blu disegnate e un nastro anch'esso blu. All'interno c'era un cucciolo di gatto. Era piccolissimo, tutto arancione con gli occhi blu, pensavo fosse appena nato. Dentro c'era anche un certificato che diceva che era pulito e sano e, alla fine del foglio vi era scritta anche la data di nascita:28 maggio. Il nome l'avrei scelto il giorno dopo, presi subito il gattino e gli diedi un po' da mangiare. Dopo che finì di mangiare, lo portai con me, al calduccio, nel mio lettone. Il giorno dopo mi svegliai con una zampa sulla guancia, questo mi ricordò che dovevo trovare un modo per dirlo a mamma e a papà. quando scesi per andare a fare colazione portai il gattino con me e appena vidi mia madre le chiesi nascondendo il gatto:

- " Buongiorno mamma, abbiamo un pò di cibo per gatti? "

-"oh Rose tanti auguri bambina mia. Comunque no, ma a che ti serve cibo per gatti?!"

Le mostrai il gatto e poi continuai:

-"me l'ha portato una civetta ieri sera"

-"e chi era il mittente?"

-"bo, non lo so"

-"Rose quante volte ti ho detto che non voglio animali in casa!"

-"vorrei ricordarti che tu avevi grattastinchi mamma

-quello è un altro discorso Rose

-va bene comunque non posso lasciarlo in mezzo alla strada! Guarda, guarda quanto è tenero" le dissi porgendole il gattino e, appena lo prese tra le mani, si sciolse come burro.

-"ha il pelo rosso...un perfetto Weasley. Credo che al momento si debba accontentare di un po' di pane. Ma tra un po' vado a fare dei servizi, approfitto e gli compro anche il cibo"

Dopo aver fatto colazione portai il gattino su, in camera mia. Con me portai anche una bella pagnotta di pane che avrei utilizzato per educare il mio gatto. Prima di tutto ciò, però, dovevo dargli un nome. All'inizio pensai un nome stile Weasley tipo: Charlie, Arthur, Bill, Benjamin ma nessuno di questi nomi era adatto. Cominciai a pensare se l'ammiratore segreto gli avesse già dato un nome oppure a come l'avrebbe chiamato se fosse stato qui con me e in quel momento ebbi una vera e propria illuminazione. Visto che il mittente era l'ammiratore segreto l'avrei chiamato "Secret". Cercai su internet vari metodi per educare un gatto e, dopo averne trovati alcuni, passai alla pratica. Dopo due ore l'unico risultato che ottenni era che quando lo chiamavo veniva da me e mi faceva le fusa. Mi accontentai perché ero stremata, mi stesi sul letto dei miei genitori e dopo poco mi addormentai. Sognai che ero nel Colosseo, ero ben truccata e indossavo un abito da sera rosso. In cielo regnavano un mare di stelle. C'erano dalle più grandi alle più piccole, dalle più luminose a quelle un po' più spente. D'un tratto in lontananza vidi l'ombra di un uomo avvicinarsi. Pian piano il suo corpo si mostrava sotto la luce della luna, ma il suo volto era sempre coperto da un'ombra inspiegabile. Feci un passo verso di lui ma più mi avvicinavo più il ragazzo si allontanava. Per la disperazione cominciai a correre ma, per quanto le mie gambe fossero veloci, la distanza tra me e il ragazzo rimaneva sempre la stessa. Mi svegliai di colpo e mi trovai la faccia di Alycia che mi fissava con un sorriso stampato in faccia.

《Spazio autrice》
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