Capitolo diciassette.

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«Io e te dobbiamo parlare» dice Jack guardandomi negli occhi.
Annuisco e abbasso lo sguardo. Jack mi prende per un braccio e mi trascina fuori dal locale. Il tragitto in macchina è dannatamente silenzioso e pieno di tensione che non credo riuscirò a reggere.
«Puoi soltanto dire qualcosa?» supplico con la voce rotta.
Jack serra la mascella.
«In realtà sei fortunata. Se aprissi bocca uscirebbero solo insulti» risponde con disprezzo.
Lo posso leggere nei suoi occhi il disgusto di Jack nei miei confronti e dopotutto non posso neanche biasimarlo. Ma chiunque commette degli errori o ha delle debolezze. La mia è semplicemente stata uno dei suoi migliori amici. Mi metto una mano sulla fronte e sospiro. Nonostante il fatto che tutta questa situazione sia un casino, sento di essermi tolta un peso dal petto. Non avrei comunque potuto mantenere a lungo un segreto del genere, non ne sarei stata capace. Quando entriamo nel vialetto di casa Gilinsky inizio a pensare a cosa succederà adesso. Usciamo dall'auto ed entriamo in casa, il tutto in religioso silenzio. La solita morsa allo stomaco mi toglie il respiro e le forze. Jack si siede sul divano con le mani tra i capelli. Sospira pesantemente.
«Prima che tu-» provo a dire.
«Non parlare, per favore. Non ne sei in condizione» mi interrompe.
Mi zittisco subito obbedendo. Ha tutto il diritto di essere incazzato nero.
«Alice, sai qual è la cosa buffa? È che pensavo che nella mia vita di scelte sbagliate tu fossi quella giusta» dice Jack con un sorriso amaro dipinto sul volto.
«Ma la cosa che più non capisco è il motivo. Perché diavolo hai fatto sesso col mio migliore amico?» continua alzando la voce.
Quando inizia a stringere i pugni la paura si fa spazio dentro me. Ma so per certo che Jack non mi farebbe mai del male, nemmeno nella peggiore delle situazioni.
«J-jack io-» provo a spiegare la mia posizione.
«Non mi interrompere» dice freddo bloccandomi.
«Io sono fottutamente cambiato, soltanto per assomigliare in piccola parte al ragazzo che meriti. L'ho capito troppo tardi che tu non meriti proprio un cazzo» esordisce mentre suo viso perde espressione.
Questa è la cosa che mi fa più paura. Vedere i suoi occhi vacui, senza nessuna traccia di sentimenti mi fa star male.
«Io ti amo. Anzi, sai che ti dico? Io ti odio, Alice. Ti odio per avermi fottuto il cervello.» E mi scende la prima lacrima.
In poco tempo il mio viso è rigato di lacrime e singhiozzo sommessamente.
«E poi piangi, come se te ne fosse importato qualcosa di me»
«Questo non ti permetto di dirlo, Jack. Sai benissimo che ti amo, credo di avertelo dimostrato piú volte» ribatto.
«E come? Scopandoti il mio migliore amico?» chiede Jack retorico.
«Se magari mi faces-» inizio.
«Non ho bisogno di spiegazioni. Ho già capito tutto chiaramente» mi interrompe per l'ennesima volta.
Si alza dal diavano e mi volta le spalle.
«Non ho fatto l'amore con Cam» urlo in preda all frustrazione.
Jack alza la testa di scatto e si volta verso di me.
«Cosa?» chiede confuso.
«Non ho fatto l'amore con Cameron, c'è stato solo un bacio» spiego più pacatamente.
Jack respira rumorosamente. So che è parecchio arrabbiato, ma so anche che sapere che c'è stato solo un bacio l'ha calmato abbastanza. Almeno non tenterà di uccidere Cam.
«Chi è stato a baciare chi?» domanda all'improvviso.
«Cam ha baciato me e io...» confesso, ma non ho il coraggio.
«Tu cosa, Alice?» alza il tono della voce.
«Io ho ricambiato» sospiro.
Con uno scatto brusco, Jack si alza in piedi e prende a calci il tavolino da caffè.
«Jack, finirai per distruggere casa» dico accondiscendente.
«E tu finirai per distruggere me» risponde e si avvia verso il portone.
Cosa hai intenzione di fare? Non può di certo uscire in questo stato. Non sente ragioni.
«Jack, non puoi andartene così» gli urlo.
«Non fingere che ti importi davvero qualcosa di me, non c'è più bisogno che porti avanti questa recita» e con questo sale sulla moto lasciandomi tra le lacrime.
Mi chiudo la porta alle spalle e scivolo sul pavimento. Il mio corpo viene a scosso dai singhiozzi e le lacrime scendono a fiotti. Il senso di colpa accumulato in questi due giorni sta esplodendo adesso, tutto d'un colpo. L'ultima frase che Jack ha pronunciato mi sta facendo sentire male. Il suo tono di voce era piatto, freddo. Avrei preferito sentire un pizzico di rabbia o rancore piuttosto che nessuna emozione. So bene che Jack non mi perdonerà, lo so fin troppo bene. È troppo orgoglioso e troppo ferito per perdonarmi. E dopotutto, il suo perdono forse non lo merito nemmeno. Mi alzo soltanto per stendermi sul divano. Aspetterò qui finchè Jack non torna. Sono davvero preoccupata per tutto ciò che potrebbe fare. Se Jack calmo sul ring fa faville, figuriamoci un Jack infuriato cosa può essere.
Dopo un paio d'ore passate a fissare la porta rimasta rigorosamente chiusa, le mie palpebre iniziano ad abbassarsi e cado tra le braccia di Morfeo.
Non so a che ora riprendo possesso di me, so solo che a svegliarmi sono dei rumori provenienti da fuori. E poco dopo mi trovo davanti un Jack completamente ubriaco. Quando da dietro di lui spunta una biondina tutta curve i miei occhi iniziano a bagnarsi.
«Chi cazzo è questa?» gli chiedo infuriata.
«Non mi ricordo molto bene. Un nome con la 's', probabilmente Stacey o qualcosa del genere» risponde Jack con la voce distorta dall'alcool.
«In realtà io sarei Carly» dice ridendo la ragazza.
La rabbia prende il possesso di me.
«Non frega un cazzo a nessuno del tuo nome e della tua storia. Per quanto mi riguarda sei qui solo per la cosetta che hai in mezzo alle gambe che, notizia flash, hanno tutte» dalla mia voce si percepisce tutto il mio disgusto.
Prendo Stacey/Carly/Chi-cazzo-sa-il-tuo-nome per le spalle e la sbatto letteralmente fuori casa. Jack per tutta risposta mette il broncio.
«Mi piace quando fai la gelosa» si avvicina.
L'odore di alcool mi fa sentire nauseata. Lo ignoro e mi stendo di nuovo sul divano, stavolta con la consapevolezza che il rapporto tra me e Jack è ormai agli sgoccioli.

SPAZIO AUTRICE.
Ehi People! Sono tornata, stavolta dopo solo pochi giorni con un capitolo nuovo nuovo. Grazie a chi legge, commenta e vota significa tanto per me. Ne approfitto per segnalare le altre mie due storie, ovvero 'Ten Hours' su Jacob Whitesides e 'The Hell' su Cameron Dallas. Segnalo anche 'Thank you for all' su Jack Gilinsky di 'MartinaCesaro2'.
All the love, El. Xx

Ricomincio da te || Jack GilinskyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora