Capitolo ventotto.

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«Vuoi qualcosa da bere?» mi chiede Jack un volta in casa.
«Sto a posto così» lo rassicuro.
Sembra stranamente nervoso, come se qualcosa lo turbasse. Poi lo vedo avvicinarsi, con una scintilla diversa negli occhi. Mi guarda intensamente, quasi a volermi comunicare qualcosa, ma resta zitto. Non riesco a sostenere il suo sguardo, così abbasso la testa.
Le piastrelle azzurre del pavimento sono appena diventate incredibilmente interessanti.

Sento la figura di Jack che si avvicina; due mani poggiate sotto il mio mento mi fanno scontrare nuovamente con le sue iridi penetranti.
«Hai degli occhi bellissimi» sussurra appena.
Arrossisco istantaneamente e ringrazio il cielo che la luce sia spenta. Alle sue parole, il mio cuore ha perso un battito. Non sono abituata ai complimenti, ma posso dire che pronunciati da Jack sono pura poesia.
«I-io non so che dire» opto per la verità.
«E allora non dire niente» ribatte sicuro.
Mantiene il contatto visivo per qualche secondo, e poi, inaspettatamente mi bacia. È un bacio del tutto casto, le nostre labbra si sfiorano appena, eppure lo sento così intimo. Si sposta lungo la mia mandibola, per poi arrivare al collo. Butto la testa all'indietro per dargli libero accesso, mentre chiudo gli occhi.

Il collo è il mio punto debole. Prendo iniziativa e lo bacio io, non riuscendo a capire da dove esca questa audacia all'improvviso. Mi muovo lentamente, facendo intrecciare appena le nostre lingue. Un gemito gutturale proveniente dalla gola di Jack, mi fa intuire che non gli dispiaccia, così continuo. Quando mi afferra per i fianchi, facendoli scontare con i suoi, un brivido mi percorre la schiena. Sento il familiare calore nel basso ventre diffondersi, mentre la sua erezione preme contro di me.
«Ti voglio talmente tanto, che quasi fa male» parla Jack, mentre mi lascia lievi baci sulla mano.
Lo voglio anche io, troppo.
«Credo di essere nella tua stessa situazione» confesso con un sospiro.
Jack, con uno strano sorriso, mi prende in braccio e mi porta al piano di sopra. Inizio ad essere abbastanza agitata, ma cerco di non darlo a vedere.
«Se non ti senti pronta, non dobbiamo» dice piano.
Sono pronta, o meglio, credo sia un vero e proprio bisogno.
«Voglio fare l'amore con te» dico con voce flebile.

Una volta giunti nella sua camera, Jack mi adagia sul letto, senza mai perdere il contatto visivo.
Ho il cuore che va a mille, le gambe molli e lo stomaco sottosopra, ma, nonostante ciò, sento di star facendo la cosa giusta. Ne abbiamo passate tante insieme.
Inizia a lasciarmi languidi baci lungo le clavicole e non riesco a fare a meno di inarcare la schiena. Borbotta qualcosa di incomprensibile, mentre inaspettatamente mi passa il pollice sul capezzolo. Chiudo gli occhi in preda alle nuove sensazioni, non ho mai provato nulla del genere. Sposta la mano sul bottone dei miei jeans, mentre mi guarda negli occhi, quasi a volermi chiedere il consenso. Annuisco in modo frenetico, impedendo alla paura di bloccarmi.
Mi sfila prima le scarpe e poi i calzini, mentre le pulsazioni continuano ad attraversarmi il corpo. Lentamente mi toglie anche la felpa: sono in intimo davanti a Jack. Lotto contro l'impulso di coprirmi, mentre non riesco ad impedire al solito rossore di invadermi le guance.
«Sei perfetta» sussurra mentre mi squadra lentamente.
Il suo sguardo ribolle sulla pelle come il sole cocente d'agosto. Si sdraia su un fianco continuando a baciarmi appassionatamente, intanto mi accarezza cautamente il seno. Il suo tocco è esperto, e i suoi baci mi scendono sul mento e sul collo.
Armeggia con il gancetto del reggiseno, e riesce ad aprirlo. Quell'unica barriera scivola lungo il mio corpo, fino a ricadere sul letto. Sono totalmente imbarazzata, non ho un bel rapporto com il mio corpo. Stavolta non resisto all'impulso di coprirmi.

«Non vergognarti, amo ogni singolo centrimetro del tuo corpo» esordisce Jack, guardandomi dritto negli occhi.
Intreccia la sua lingua con la mia, mentre io mi lascio trasportare chiudendo gli occhi. Ci stacchiamo per riprendere fiato, mentre io annuisco ancora per dargli il consenso.
La sua bocca calda si chiude intorno al mio capezzolo, sento il sangue liquefarsi come lava. Mentre succhia con forza infila inaspettatamente una mano nelle mie mutandine. Arriccio le dita dei piedi, scossa da sensazioni più forti. La testa mi ricade all'indietro. Alza nuovamente il capo fissandomi negli occhi, poi m'infila dentro la punta di un dito. Ansimo, affondandogli i polpastrelli nelle braccia.
«Posso?» chiede con voce profonda.
«Sì» dico in un sospiro.
Un accenno di sorriso gli piega le labbra e le sue dita cominciano a muoversi con più decisione. Il mio corpo é in fiamme, sono tutta un tremolio. Sollevo i fianchi per andargli incontro, tutto l'imbarazzo iniziale sembra totalmente sparito.
Non ho mai permesso a nessuno di toccarmi in questo modo, e sono contenta che Jack sia il primo.
Preme sul punto più sensibile, ma non mi dà il tempo di venire perchè toglie il dito. Lo guardo interrogativa, molto confusa.
«Voglio che il tuo primo orgasmo sia diverso» afferma iniziando a spogliarsi.
In poco tempo me lo ritrovo nudo, davanti a me. È talmente bello da sembrare una statua greca.
Si avvicina e mi infila le mani sotto gli slip per togliermeli. Adesso siamo entrambi totalmente esposti, nel nostro stato più vulnerabile.
Mi concentro sul suo viso, sulla sua mascella tesa, sui suoi lineamenti marcati, non riuscendo a trovare un mimimo difetto.
«Baciami come se il mondo stesse per scomparire» mormoro.
«Cosa?»
«Baciami come se il mondo stesse per scomparire» ripeto più sicura.
E così fa. Mi afferra per la vita e mi attira a lui come se la sua vita dipendesse da questo. Congiunge le nostre labbra in un bacio appassionato, disperato, bisognoso.
«Dio, quanto ti amo» dice Jack con respiro affannoso.
Resta sopra di me a baciarmi su tutto il corpo. Torna a cercare la mia bocca, mentre io gli affondo le dita tra i capelli. Quando si muove sopra di me, sento la sua erezione premermi sulla coscia.
Il mio cuore prende a battere all'impazzata, quasi temo che a momenti schizzi fuori dal petto.
Sento Jack tremare, o forse sono io.
«Lo vuoi davvero?» mi domanda Jack con voce roca.
«Si, Jack. E tu?» ribatto.
«Oh piccola, non sai per quanto ho immaginato questo momento» confessa.
Arrossisco violentemente. Pensare Jack che immagina certe cose, non mi fa un bell'effetto.
Ci guardiamo negli occhi per un momento, poi lui china la testa per baciarmi e si cala sopra di me. Lo sento lì, lo sento infilarsi nel mio corpo bagnato, e quasi sono stordita. Forse è il suo peso, o la sensazione di pienezza tra le cosce.
Quando inizia a muoversi, il dolore si fa percepire. Delle lacrime involontarie mi bagnano il viso, ma non voglio che si fermi. Cattura le gocce salate con dei teneri baci che riescono in parte a distrarmi. Dalla sua espressione riesco a capire che si sta trattenendo, sembra quasi sofferente.
«Fa troppo male?» domanda dolcemente fermandosi.
«Posso sopportare» rispondo incitandolo a continuare.
Lentamente, la pressione dentro di me diventa piacevole. Provo a sollevare i fianchi. In risposta ottengo un mugolio di Jack, che sta cominciando a muoversi in modo più ritmico.
«Alice..» sospira.
Mi strofino contro di lui. Per tutta risposta, mi prende per i fianchi e spinge in avanti, strappandomi un grido di piacere. Gli afferro le spalle e gli avvolgo le gambe intorno alla vita, facendolo entrare più a fondo.
Mi gira la testa per la gioia. Jack si muove gradualmente più in fretta, sembra che mi tocchi ovunque. Il dolore si sta trasformando in piacere. Arrivo al culmine prima di lui. Getto la testa all'indietro, tremandogli intorno. Gli spasmi mi attraversano tutto il corpo come ondate di un'intensità mai provata prima.
«Jack!» urlo aggrappandomi a lui.
Pochi secondi dopo viene anche lui pronunciando il mio nome.
Esce lentamente da me e si accascia al mio fianco, ansimando.
«È stato ancora più bello di come lo avevo immaginato» sussurra lasciandomi un bacio tra i capelli.
E ci addormentiamo così, l'uno tra le braccia dell'altro.

SPAZIO AUTRICE.
HEYLÀ! Eccomi finalmente con il nuovo capitolo, sicuramente uno dei più decisivi. Grazie sempre a chi vota, commenta e legge la storia.
Al prossimo capitolo, El. Xx

Ricomincio da te || Jack GilinskyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora