Durante la settimana successiva i miei fratelli erano stati particolarmente gentili. Io ero acida con loro, spesso mi chiudevo in camera con lo stereo a massimo volume sdraiata sul letto; non ho più pianto per ciò che era successo. Avevo cancellato tutte le foto e i messaggi con Bea e Gabri, mi ero promessa di non nominarli e se avessi dovuto farlo li avrei nominati con il nome intero.
Non ero uscita durante tutta la settimana ero rimasta in pigiama tutti i giorni. Non ero mai andata in università e avevo saltato un sacco di corsi, li avevo seguiti su internet da casa perché in università avrei potuto rivedere Beatrice. Era l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento. Avevo studiato molto per cercare di togliermi dalla testa loro due. Non c'ero riuscita, ma fare altro e concentrarmi sull' università non mi faceva pensare.
Quando arrivarono i miei dovetti spiegargli tutto e mi dissero che avrei dovuto chiamarli.
Di Beatrice e Gabriele nessuna traccia. Mi avevano cercato di chiamare spesso, ma io attaccavo cosi ci rinunciarono presto.Un pomeriggio arrivò Sofia la ragazza di Stefano. Eravamo molto amiche e mi era stata vicina durante quelle settimane. Era più grande di me e la consideravo la sorella che non avevo mai avuto. Entrò nella mia stanza:
"Ciao Ele, non é che vorresti venire in discoteca con me e Stefano sta sera, c'é la festa di un nostro amico, ci farebbe piacere che tu venissi." era sempre molto gentile
"No" le risposi bruscamente tenendo gli occhi sul libro.
"Dai Elena devi tirarti fuori di casa"
"No grazie" alzai lo sguardo, ma presto lo riabbassai.
"Elena" si stava arrabbiando o forse era solo preoccupata "devi capire che devi andare avanti, non puoi lasciarti andare cosi, hai 22 anni. Sei al pieno delle tue forze, non puoi studiare, piangere e rinchiuderti in casa. Dovresti aver voglia di uscire di conoscere gente."
La guardai negli occhi.
"Sofi, davvero mi piacerebbe ma guardami" non avevo un bell'aspetto, gli occhi gonfi, le occhiaie, i ricci disordinati e il pigiama ero peggio del solito, ma non era l'aspetto esteriore che mi teneva incollata al letto: erano le ferite spesse e ancora ben aperte che il mio cuore aveva e che probabilmente non si sarebbero chiuse molto in fretta.
Per non parlarle di come mi sentivo inventai una scusa poco plausibile
"Poi farei il terzo incomodo con voi due piccioncini"
"Per l'aspetto basta una doccia e un bel vestito, per il 'terzo incomodo' ti sbagli: Stefano va con i suoi amici, mi lascerà in discoteca da sola" mi supplicava con lo sguardo "vieni per me ti prego".
"Ok" ripresi il libro di psicologia e mi rimisi a studiare lei fece per andarsene poi prese un cuscino da terra e me lo tiró in faccia. Sorrisi e ne lanciò un altro, allora ne presi uno anche io e glielo tirai. Iniziò cosi la battaglia.
Dopo la guerra con Sofia lei andò a casa sua per poi passare a prendere me e Stefano alle dieci di sera.
Dopo aver mangiato mi feci la doccia e pensai a cosa mettermi. Dato che non avevo voglia di uscire optai per jeans neri e il mio maglione preferito che era di mia nonna.
Arrivò Sofia in anticipo, entrò in camera e mi disse che sembravo una vecchia depressa. Mi diede una maglietta con le maniche a tre quarti un po' larga con scritto: "a chi serve un ragazzo quando c'è la pizza e il Wi-Fi?" Me l'aveva regalata lei, e sopra misi un copri spalle di lana, le dottor Martens bianche e nere, mi truccó lei e feci la mezza coda. Andammo nella discoteca dove c'era il ritrovo con gli amici di mio fratello era una discoteca famosa, io non ci ero mai andata perché era lontano da casa. Entrammo, Stefano iniziò a salutare molti suoi amici, io li conoscevo di vista ma non li salutai. Sofia andò da alcune sue amiche e come immaginavo rimasi sola. Mi sedetti al bancone del bar e ordinai una vodka alla fragola. Non amavo bere, in realtà non bevevo quasi mai. Ma ne avevo bisogno. Arrivò Sofia e mi disse di andare a ballare con lei. La respinsi. Lei andò. Ero di nuovo sola al bancone.
Mi stavo guardando in torno per vedere se conoscevo qualcuno. Vidi un viso familiare, era un ragazzo, un bel ragazzo, ma non mi ricordavo dove l'avevo visto.
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Nothing is impossible
Fanfiction~Una storia d'amore tra due persone completamente diverse. Elena, studentessa universitaria appena uscita da una storia d'amore, Marchisio, calciatore famoso della Juventus.~