Capitolo 15.

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"Summer..."

Avevo praticamente lo sguardo perso nel vuoto. Aveva ragione forse? Aveva ragione che infondo anche io sentivo un po' la sua mancanza o mi stavo solamente facendo prendere dal momento? Avevo bisogno anche io di lui o era solamente un momento di debolezza?

"Summer, hey..."

Non sapevo cosa mi stava succedendo, solo che la testa mi girava parecchio, solo che avevo un groppo in gola. Avete presente quando dovete scoppiare a piangere ma vi trattenete per non far vedere agl'altri la vostra debolezza? E quindi la testa inizia a pulsare parecchio, inizia a pungere come se mille chiodi la stessero colpendo. E la gola fa male, tanto, i denti si stringono e gli occhi cercano di rimanere il più asciutti possibile.

"No, no, lo conosco quello sguardo. Per favore non piangere..."

Se lo ricordava ancora. Ricordava ancora la mia espressione, ricordava tutti i miei gesti ed i miei movimenti, proprio per questo non riuscii a contenermi più e scoppiai a piangere.

"No, non piangere" disse lui abbracciandomi forte.

Quell'abbraccio. Quell'abbraccio mi fece davvero tanto bene. Quell'abbraccio riuscì a strapparmi un sorriso, non so come, non saprei spiegarlo.

"I-io, io ti sto sporcando la maglia..." dissi cercando di staccarmi.

"Non me ne frega un cazzo della maglietta, Summer."

"E' tutto così difficile" dissi sottovoce.

"Ti prometto che non lo sarà per sempre."

Mi staccai e lo guardai negl'occhi.

"Perché mi hai abbandonata, Zayn?"

"Perché ero un immat-"

"No, Zayn. Non voglio sentire la storia del ragazzo "immaturo". Decidere di sposare qualcuno è una scelta importante, non puoi dirmi che eri immaturo, non puoi."

"Summer, calmati..."

"No, non mi calmo. Io ti amavo, ti amavo e ti ho amato con tutta me stessa, con ogni singola parte del mio corpo. Probabilmente l'immatura ero io Zayn, ero io che ero insoddisfatta di tutto e che ti mollavo per ogni stronzata. Questo è essere immaturi, non decidere di sposare qualcuno. Zayn io ti ho amato e tu mi hai mollata sotto un treno, non mi addolcisci con la marmellata e neanche con un bidone di cioccolato."

"So di essere stato un grande stronzo, lo so. So di aver fatto la cazzata più grande della mia vita, non dovevo lasciarti, ma... io ho avuto paura, troppa paura."

"Avevi paura? E quindi pensi bene di andartene lasciandomi da sola invece di parlarne con me! Ma che cazzo c'hai in testa?"

Il mio cuore stava battendo sempre più forte e le lacrime scendevano sempre più velocemente dai miei occhi.

"Credevo che se ti avessi detto che non volevo più sposarti ci saresti rimasta male..."

"Ma che cazzo di testa hai? Si, è normale che ci sarei rimasta male, ma probabilmente adesso saresti stato ancora il mio ragazzo!!"

Mi bloccai. Non potevo credere che lo avevo sul serio detto, così, davanti a lui.

"Ti amo."

"No, Zayn..." dissi abbassando lo sguardo.

"Guardami negl'occhi."

"Non ce la faccio."

"Perché? Perché sai che non sto mentendo? Guardami, Summer."

"Non posso."

Le sue mani si posarono sul mio viso facendolo voltare verso i suoi occhi.

"Ti amo. Ti amo Summer."

"Non ha più senso adesso..."

"Avrà sempre senso."

"No, non più."

E poi in un attimo le sue labbra si posarono sulle mie. Non so come, non so il perché, non so in quale preciso istante, ma successe. Ci baciammo. Io e Zayn ci baciammo dopo tre anni, dopo che avevo cercato di ricostruirmi una vita, senza di lui.

"No Zayn..."

"Si, si, si, Summer. Non respingermi, mi sei mancata, per favore."

Lo guardai negl'occhi e... credo che vidi un briciolo di speranza, un pezzetto di felicità... forse vidi me stessa li dentro.

Presi il suo viso tra le mani ed iniziai a baciarlo. Non ce la facevo più, qualcosa mi diceva che dovevo farlo, che avevo anche aspettato fin troppo tempo.

"Vieni qui" mi disse poi abbracciandomi.

Per un momento mi sentii davvero protetta, mi sentii... a casa, si, a casa. Mi sentii bene, mi sentii felice per un momento, ma un'altra parte di me, una piccola parte nascosta mi diceva che stavo sbagliando, che stavo facendo la scelta sbagliata.

"Io... devo andare a casa, Zayn."

"Ti accompagno."

"No, grazie. Non serve, vado a piedi."

"Non era una domanda la mia, non ti lascio camminare da sola a quest'ora."

Allungò la mano verso di me. Iniziai a guardarla per qualche secondo e piccoli ricordi riaffiorarono nella mia mente.

"Allora?"

"O-okay, andiamo" dissi sottovoce.

-

"Dai Zayn, alza la voce è la mia preferita!" dissi ridendo.

"Ma è orribile, cosa ascolti?"

"Non insultare la canzone delle canzoni" dissi cercando di fare una faccia seria, ma alla fine scoppiammo a ridere entrambi.

"Questa è musica, senti qui" disse alzando il volume ed iniziando a cantare a squarciagola.

"I ain't got no type
Bad bitches is the only thing that I like
You ain't got no life
Cups with the ice and we do this every night
I ain't check the price
I make my own money so I spend it how I like
I'm just living life
And let my momma tell if I ain't living right."

"Ma che roba è Zayn, ti prego, sembra un lamento!"

"Tesoro, non capisci nulla, davvero."

"Ah, io non capisco? Senti questa allora" dissi cambiando brano.

"Today is gonna be the day
That they're gonna throw it back to you
By now you should've somehow
Realized what you gotta do
I don't believe that anybody
Feels the way I do about you now."

"Da quando ascolti gli Oasis?"

"Ti prenderei a schiaffi a volte, Zayn."

Continuammo a cantare e ridere per qualche altro minuto, quando Zayn fermò la macchina.

"Siamo arrivati..."

"Oh, si... grazie per il passaggio, buonanotte."

Feci per aprire la portiera ma lui prese la mia mano e la strinse. Fissai il finestrino per alcuni secondi e poi scesi dalla macchina.

"Buonanotte, piccola."

"Buonanotte, Zayn..."

Summer 2 ||Zayn Malik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora