Summer 2 ||Zayn Malik||

Capitolo 25.

Composi più volte il numero di Louis provando a chiamarlo, ma il tentativo fu inutile.
Continuava ad attaccarmi il telefono in faccia ed ero così preoccupata per tutto ciò che avevo sentito.

"Non farti più vedere qui, stronzo! Sei sparito per tutti questi anni fregandotene di tuo figlio! Vattene!"

Ero stupefatta.
Era davvero andato da Charlie, la sua ex ragazza, dopo il litigio con Harry. Era davvero andato da lei dopo quello che Harry gli aveva detto a riguardo.

-Ti prego, rispondimi- continuavo a ripetere ad alta voce.

"Summer..."

"Louis! Dio, finalmente! Si può sapere dove diamine s..."

"Sono andato da Charlie, da... da mio figlio."

Suo figlio, ed io che quasi non me lo ricordavo più.

"T-tuo figlio?"

"Già, ricordi? Ho lasciato Charlie quando era incinta, come uno stupido."

"Perché sei andato da lei, Louis? Perché dopo quello che è successo prima?"

"Perché si, Summer! Perché Harry ha ragione! Sono stato un coglione, una testa di cazzo. Non solo ho fatto una cazzata, non solo ho mandato Danielle in ospedale sconvolgendo la vita di tutti voi, ma ho anche abbandonato la mia ragazza, ho anche abbandonato mio figlio, lo capisci? Ha ragione e sai qual è la cosa buffa? Che non posso rimediare a niente di tutto questo. Non posso rimediare con Harry, non posso salvare Danielle, non posso arrivare qui da Charlie e far finta che non sia successo niente, Summer. Non posso tornare dopo tre anni e mezzo da mio figlio come se nulla fosse successo. Semplicemente non si più tornare indietro col tempo, è questo che fotte, il tempo."

Avevo un grosso peso sullo stomaco, ma non so a cos'era dovuto.
Avevo spesso grossi pesi sullo stomaco, ma quello, stavolta, era micidiale.
Perché non si può tornare indietro con il tempo? Perché non possiamo tornare indietro e cercare di rimediare a tutti gli errori commessi in passato?

Sarebbe semplice, un po' meno complicato.
Ma forse sarebbe troppo, troppo semplice, e la vita non è altro che un continuo scontro, un continuo evadere dai problemi, un continuo fottersi, giorno per giorno.

"Louis non puoi darti tutte le colpe!" urlai.

"No? A me pare proprio di si. Devo andare, ci si sente."

Detto questo, mi attaccò praticamente il telefono in faccia.
Charlie, Louis, il loro bambino. Ed io che me ne ero dimenticata, come se tutto fosse al proprio posto. Ma poi non è mai tutto apposto, è proprio quando lo sembra che le cose si complicano sempre di più. È proprio quando sei felice che deve arrivare qualcosa o qualcuno a rovinarti la vita, qualcuno o qualcosa a fottertela, la vita.

È così strano come, certe persone, certi amori, ritornino così, all'improvviso. È così strano come a volte, i vecchi amori, ritornano.
Succede che uno prova ad andare avanti, ci proverà. Proverà altri amori, altre emozioni, altre esperienze. Proverà ad abituarsi ad altri occhi, ad altre braccia. E magari per un po' di tempo, starà anche bene così.
Ma, molte volte, chi ha amato forte ritorna.
A volte, i vecchi amori, sconvolgono più della prima volta. Più intensi, più forti ancora.

Ed io ci ero passata, eccome.
E Louis, adesso.
E allora è quello che succederà a tutti, forse.
Magari alla maggior parte della gente, magari a chi ne ha davvero bisogno, magari a chi di speranze non ne ha più.

E arriverà, ti guarderà da lontano e ti sorriderà.
E ti scoppierà il cuore, ti si aprirà un grosso sorriso sulle labbra dimenticando ogni stronzata, ogni ferita, ogni lacrima.