Capitolo 28.

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Quando arrivai in ospedale si fecero circa le 8 del mattino.
Il sole ormai splendeva alto nel cielo, stranamente.

L'ospedale oggi ospitava un bel po' di gente.
Mi diressi verso la stanza di Danielle e trovai Zayn addormentato sulla poltrona, accanto a lei.

Sorrisi, amavo tanto vederlo dormire. Assumeva un'aria alquanto rilassata, la bocca era sempre leggermente schiusa ed i suoi capelli leggermente spettinati... ma forse questo non avrei mai dovuto dirglielo.

Mi avvicinai alla sua figura e gli stampai un bacio all'angolo della bocca, lui sorrise e mi strinse la mano.
Quel sorriso, però, durò poco.

"Dove sei stata?" sussurrò con tono autoritario.

"Sto bene anch'io, grazie" dissi corrugando la fronte.

Uscii dalla stanza e lui mi seguì a ruota, non mi sembrava il caso discutere nella stanza.

"Summer, dannazione. Possibile che tu debba sempre innervosirti?"

"Sono stata fuori tutta la notte e la prima cosa che ti viene in mente appena mi vedi è 'dove sei stata'? Sul serio, non ti interessa sapere come sto, dopo tutto questo tempo?"

"Certo che m'importa, Summer! Ma sai, la mia ragazza è stata fuori tutta la notte ed io non so minimamente dove! E se ti fosse successo qualcosa? Potevi anche finire nei guai per quanto mi riguarda. Poteva succederti qualcosa e nessuno sapeva tu dove saresti stata, nessuno. Nemmeno tu."

"Ma non mi è successo nulla, sono qui, sana e salva."

"Certo, per te conta solo questo. Sai come sono stato tutta la notte? Non mi hai fatto dormire per niente, non sapevo dove tu fossi!"

"Eppure ti ho trovato dormire..." dissi, forse per la troppa rabbia.

Mi pentii subito di quello che avevo detto.

La delusione si fece spazio negl'occhi del mio ragazzo che fece un sorriso amaro e andò a sedersi sulle poltroncine del corridoio.

Troppo orgogliosa e arrabbiata, andai a cercare una macchinetta per farmi un caffè, mi sarebbe servito. Sapevo di aver esagerato, sapevo che Zayn aveva ragione e che ero stata un'incosciente, lo sapevo. Ma ero stanca e facilmente irritabile, non che fosse una plausibile giustificazione. 

Una volta arrivata nel posto, incontrai Harry che sorseggiava una bevanda calda, probabilmente del caffè.

"Hey Harry."

"Summer, eccoti! Ci hai fatto preoccupare un sacco, dove sei stata?"

Ancora quella domanda, ma questa volta decisi di contenermi e non alzare la voce con lui.

"Fuori città, credo."

"Stai bene adesso?"

"Si, sto bene" dissi, attendendo l'uscita del caffè.

"Zayn sta..."

"Si, lo so. Abbiamo appena discusso, nulla di particolare."

Harry gettò il bicchiere, ormai vuoto, nel cestino e si adagiò contro il muro fissandomi.

"Summer, Zayn sta male."

"Pensi che non lo sappia, Harry?"

"Non ho detto questo..." sospirò. "Dico solo che litigare, ora, è inutile. È solo dolore in più, dolore che non aiuta nessuno, Summer."

Sospirai anch'io, finendo il liquido scuro e gettando, dopo, il bicchiere.

"Vai da lui" disse, sorridendomi.

"Grazie, Harry" dissi abbracciandolo.

Mi diede una leggera pacca sulla spalla, come ad incitarmi a salire al piano superiore e così raggiunsi Zayn. Corsi verso la sua figura e sussurrai un "mi dispiace".

Lui alzò lo sguardo verso di me e mi sorrise.

"Davvero, Zayn, scusami. È che a volte non mi rendo conto di quello che dico, solo che ero arrabbiata, o forse ero triste... non lo so, Zayn, però scusami..." dissi delusa da me stessa e tutto ciò che ricevetti da parte sua fu un grosso abbraccio.

"Ti amo, Summer. Non importa quanto tu possa essere irritante o orgogliosa. Io ti amo così come sei."

"Non ti merito, Zay. Tu sei così buono, sei così..."

"Dopo tutto quello che ti ho fatto passare, Summer! Mi va bene così, mi va bene perché ci sei tu."

E ci baciammo. Uno di quei baci di cui hai bisogno per sentirti meglio, per cacciare via i pensieri negativi.

Un rumore ci fece staccare e quando mi girai, rimasi immobile. Per un momento sentii la terra sotto di me venire meno. Non poteva essere.

"Oh mio dio" dissi, tappandomi la bocca con le mani.

Zayn era immobile, non riusciva a dire una sola parola. Gli si mozzò il fiato.

"Ragazzi, sembra che abbiate visto un fantasma" disse sorridendo.

"Tu..."

"Si, io" continuò, come se fosse tutto normale, come se non fosse accaduto nulla.

"Allora, ci siete solo voi due?" disse, riferendosi a me e Zayn.

"No... c'è Harry giù" dissi, ancora incredula.

"Harry? Chi è Harry?"

E fu così che sentii un rumore assordante alle mie spalle.
Mi girai e vidi Harry, con le lacrime agli occhi, il telefono per terra, probabilmente insieme al suo cuore.

"Danielle..." disse lui, correndo ad abbracciarla.

"Ehm, scusa ci conosciamo?" disse, imbarazzata da quella situazione.

"Dai amore, non fare scherzi."

"Amore? Scusa ma chi sei?" disse lei, confusa.

L'espressione di Harry cambiò radicalmente. Non riuscivo a capire cosa stava succedendo.

"Danielle..." dissi io. "Davvero non ti ricordi di lui?"

"No, Summer" disse. "Non ho mai visto questo ragazzo in vita mia" continuò dopo.

E vidi il dolore nei suoi occhi.

Quasi sentii il suo cuore spezzarsi.

Summer 2 ||Zayn Malik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora