Capitolo 22.

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Credo che una delle sensazioni più brutte del mondo sia quella di essere abbandonate da qualcuno che ami, qualcuno per cui hai dato l'anima, qualcuno che non avresti mai pensato lasciare o mandare via. È una sensazione orribile essere abbandonate, rimpiazzate, magari, dopo tutti i sacrifici fatti per quella persona. È davvero orribile, non ti senti più a tuo agio, non sorridi più, non hai più voglia di fare neanche quello che hai sempre desiderato fare: vivere, ad esempio.

È li, la persona che ami, la persona più importante della tua vita nella vita di qualcun altro e la guardi, come se fosse un lontano ricordo, come se fosse qualcosa che non potrai mai più avere, come se ti fosse stato trappato via dalle tue mani... ma forse è proprio così.
Tu sei li, a guardare, senza far nulla.
Te ne stai in un piccolo angolo a guardare un pezzo della tua vita andare via, senza combattere, senza provare a cambiare le cose perché sai che è finita.
Ma avete mai provato a perderla completamente la persona che amate? Perderla per davvero.
Io si, ho perso una persona importante della mia vita. Ho perso la mia migliore amica per un dannato incidente d'auto e non me la sono spassata per niente. È stato il periodo più brutto della mia vita, il mondo sembrava essersi fermato, ma in realtà ero io quella ad essersi fermata. Il mondo andava avanti, io no. Io ero ferma ad un certo punto della mia vita, a piangermi addosso, come se le cose avessero potuto risolversi da sole.
Ma come puoi smettere di stare male? Come puoi dire a te stessa che piangere è inutile se non riesci a smettere di farlo? Se è l'unica cosa certa che riesci a fare perché sai che è tutto perduto?
Non puoi, semplicemente non puoi.
Non puoi smettere di stare male, non puoi smettere di ricordare, non puoi smettere di fare tante cose. A volte, semplicemente, archiviamo tutto ciò che non fa bene a noi stessi, a volte lo facciamo solo perché non c'è altra scelta, altre volte non ce ne rendiamo neanche conto.
Semplicemente ti svegli una mattina e smetti di fare ciò che hai fatto per mesi interi, distruggerti.

Il mondo sembra ricominciare a girare, piano, lentamente, e tu un po' con lui. Le giornate ti sembrano meno pesanti, meno lunghe, meno tristi.
Le notti sembrano essere più leggere, senza tanti pensieri per la testa.
È così che funziona, archivi tutto, passi avanti.
Poi però arriva un giorno in cui sembra che le cose vadano finalmente per il verso giusto ed è li che tutto quello che una volta avevi archiviato, ritorna nella tua mente. È li che incominci a stare male, di nuovo. Per una foto, una frase, una canzone.

Nel mio caso, Danielle.
Avevo archiviato America, ero riuscita a farmi una vita, ad andare avanti, a costruirmi qualcosa che andasse a progettare il mio futuro.
Ma fu una chiamata, una chiamata a farmi ritornare tutto, a far fuoriuscire dal cassetto tutti i ricordi della mia migliore amica. È stata una chiamata a far ritornare la paura in me. La paura di perdere di nuovo qualcuno di importante, la paura costante di dover soffrire, di dover ricominciare tutto da capo, stavolta non come la prima volta.
Perdere qualcuno, perderlo davvero, è una delle sensazioni più brutte al mondo ed io, Summer Roberts, non volevo rivivere quella sensazione, non un'altra volta.

Così mi catapultai a grande falcate in camera mia per potermi vestire ed andare da Danielle. Presi Zayn per un braccio e lo trascinai fuori l'appartamento.

"L'ospedale dista dieci minuti da qui, vedi di mettercene due."

Zayn, a sua volta, strinse forte il voltante tra le sue mani, allacciò la cintura di sicurezza e spinse forte il piede sull'acceleratore. "Tra poco saranno tre i gravemente feriti in ospedale."

"Un morto se non chiudi quella cazzo di bocca!"

Il cellulare vibrò nelle mie tasche e mi affrettai a prenderlo: "Sto andando in ospedale, mi hanno rilasciato."

Non risposi neanche, attaccai il telefono prima di scoppiare in un mare di lacrime.

"Harry sta andando li, ho bisogno di parlare con lui. Io... come può essere successa una cosa simile da un giorno all'altro? Ti svegli una mattina, decidi di cucinare qualcosa di buono per il ragazzo della tua vita e arriva sempre qualcuno o qualcosa a rovinare tutto. Cazzo, Zayn, non può essere. Non possiamo rivivere tutto questo un'altra volta. Harry non può rivivere questo un'altra volta!"

Ma lui non rispose. Lui sembrò rimanere assente alle mie parole, come se fossero solamente aria.

"Zayn, che hai?" provai a chiedere. "Mi ascolti?"

Il suo sguardo era perfettamente incollato alla strada, sfrecciava tra le strade di Londra, sorpassando tutti coloro che intralciavano il nostro cammino.

"Zayn ma che ti pre..."

"Cazzo, so com'è stato perdere America, Dio! So che è stata la cosa più straziante per tutti voi perché lei era la tua migliore amica e la ragazza del mio migliore amico. Ma cazzo, Danielle è mia cugina, Danielle è praticamente mia sorella! Adesso quello che sta male sono anche io, perché nessuno sembra accorgersene?! Perché tutti pensate solamente alla ragazza di Harry o alla tua cazzo di migliore amica! Era pure incinta, aspettava un bambino... io non..."

"Zayn, basta... Danielle è ancora viva, non dire così..."

Ormai avevamo accostato nel parcheggio dell'ospedale e Zayn era li, con le mani sempre salde sul volante e lo sguardo perso nel vuoto.

"Perché nessuno sembra mai accorgersi del mio dolore?"

"Mi dispiace essere la causa del tuo dolore, Zayn."

Zayn sbarrò gli occhi e girò la testa verso il finestrino, da dove proveniva quella voce. Il mio ed il suo sguardo erano completamente confusi.

"È colpa mia, scusami Zayn, non... non l'avevo vista."

Non riuscivo a crederci. Non riuscivo a credere a ciò che stavo vivendo in quel momento.

"Tu! Brutto figlio di puttana!" la voce di Harry, il suo corpo che si scaraventa su di lui.

La scena peggiore di tutta la mia vita.

"Vi prego, basta!" urlai, in preda al panico.


Summer 2 ||Zayn Malik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora