Capitolo 5.

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"Questa cosa faceva praticamente schifo" dissi masticando l'ultimo pezzo di pizza rimasto.

"Io te l'avevo detto che era meglio se ordinavamo il cinese, Summer."

Iniziammo a ridere continuando a guardare il film. Quella serata fu magnifica, proprio come me l'ero immaginata e anche il mio ragazzo ne fu contento. DI quello che era successo precedentemente non avevamo proferito parola, ma meglio così, per entrambi.

I giorni passarono abbastanza velocemente e la domenica non fu tardiva. E' incredibile la domenica: ti svegli, rotoli un po' tra letto e divano, ed è già lunedì.

Ero intenta a leggere un libro: Il trono di spade, quando il mio telefono iniziò a vibrare.

"Ciao Summer. So che non ci vediamo né sentiamo da un sacco di tempo, ma credo sia arrivato il momento di farlo, giusto? Ash. Xx"

E' uno scherzo, vero? Sta scherzando?

Non potevo crederci, non potevo credere che mio fratello, Ash, dopo cinque fottuti anni che non mi aveva mai fatto neanche una telefonata, se ne usciva con queste merdate. Ma per chi mi aveva presa? Non ero il burattino di nessuno, né tantomeno il suo.

"Ciao 'fratellino'. Facciamo che questo momento giusto non è ora e non lo sarà mai. Fottiti."

Cioè davvero. Ma stiamo scherzando? Già era tanto sopportare una famiglia che ti chiamava solamente a Natale oppure il giorno del tuo compleanno. In fondo, gli unici che si facevano sentire costantemente erano i genitori di Zayn, ma la maggior parte delle volte cercavo di evitarli: una volta mentre ero al telefono con Trisha sentii Zayn in sottofondo che era appena andato a trovare la famiglia e, quando seppe che ero al telefono con sua madre, disse chiaramente "Se iniziamo così meglio che me ne ritorni a casa."

"Sono a Londra. Alle 18:00 ci vediamo al bar di fronte il London Eye. A dopo."

E cosa avrei dovuto fare a quel punto? Digli di no? Dirgli che poteva benissimamente ritornare da dove era venuto e lasciarlo lì? Si, avrei fatto decisamente così.

"Bene, divertiti."

Presi di nuovo il mio libro e continuai a leggere. Era così rilassante: entravi in un altro mondo, non pensavi più ai tuoi problemi e soprattutto se volevi rivivere una parte bellissima potevi farlo, senza nessun problema.

Erano le 18:30 quando il mio ragazzo mi svegliò.

"Summer, c'è qualcuno qui fuori che ti sta aspettando" continuava a ripetere, ma io non avevo intenzione di alzarmi.

"Summer, svegliati!" continuava lui mentre io mugugnavo qualcosa di incomprensibile.

"Summer!" urlò può forte del solito.

"Ma che cazzo vuoi?" dissi buttandogli qualche cuscino addosso. "Sto dormendo, lasciami dormire, è domenica!"

"Summer, c'è qualcuno che vuole parlare con te."

Stavo iniziando ad irritarmi, non mi andava a genio sapere che qualcuno dovesse dirmi quello che dovevo o non dovevo fare, soprattutto se si trattava di dormire. Mi alzai di malavoglia da quel comodissimo e caldissimo letto: legai i capelli in una coda alta e scesi giù andando a vedere chi è che mi rompeva le palle.

"Giuro Niall che se mi hai svegliata perché vuoi la pizza ti truc... Ash."

Fitta al cuore. Si era presentato sotto casa mia: mossa prevedibile da uno come lui.

"Che vuoi?"

"Scusami Summer, per favore"

"Ash, puoi andare a fanculo. Non scomodarti più di tanto."

"Per favore, Summer. Ho bisogno di te, ho bisogno di mia sorella!!"

Iniziai a ridere, una risata nervosa. Mi passai le mani tra i capelli e poi iniziai a sbraitare.

"Ma che cazzo vuoi? Si può sapere? Prima ci lasci da soli, senza preavviso, mi lasci in quella famiglia di pazzi. Te ne vai per fare la tua bella vita con la tua fidanzata e poi? Torni qui, da me, dicendo di aver bisogno di me? Ma per favore, Ash. Questa figura di merda potevi anche risparmiartela, sai?"

Improvvisamente fece irruzione Tyler nella stanza.

"E' tutto apposto?"

"Sta' zitto tu!" dissi, rossa dalla rabbia.

"Ash, vattene da qui. Vattene. Non mi hai mai invitata al tuo matrimonio, non hai mai risposto all'invito del MIO matrimonio, Ash."

"Ti sei sposata?"

"Tyler, ho detto che devi stare zitto!"

Non ne potevo più. Lui entrava nella mia vita improvvisamente non fregandosene di nulla.

"Ti prego, Summer. Perdonami."

"No, Ash. Credi che la vita sia tutta rose e fiori? Credi che basti un semplicissimo 'scusa' per rimediare a tutte le stronzate che hai fatto in questi anni? Anzi, scusami, che non hai fatto. Perché non hai fatto mai niente tu: non hai mai passato un Natale insieme a noi, non hai mai chiamato al giorno del compleanno mio o dei nostri genitori, non ci sei mai venuto a trovare, non ti sei mai fatto trovare reperibile, non hai mai richiamato, non ti sei mai degnato di mandarci anche una stupidissima lettera, Ash. A che scopo io dovrei perdonarti? Dimmelo perché io davvero non lo so."

Non ce la facevo più.

"Sei sempre la solita stronza. Credevo fossi cambiata e invece no. Vaffanculo."

"Ah io sono stronza? Ma vaffanculo tu, coglione!" dissi poi chiudendo la porta di casa e girandomi verso Tyler.

I miei occhi iniziarono ad inumidirsi, iniziai a torturarmi il labbro inferiore ed abbassare la testa. Il mio ragazzo semplicemente capì: mi prese tra e sue braccia e mi strinse forte a sé.

"Non piangere, piccola..." mi disse dandomi un piccolo bacio sulla tempia.

"E' uno stronzo, Tyler."

"Shh... andrà tutto bene, te lo prometto."

Summer 2 ||Zayn Malik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora