capitolo tredicesimo

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Grace guardò Nash prendere la sua lavagna dall'armadio e metterla su un piedistallo. Si chiedeva ancora, a differenza di anni, cosa ci facesse con una lavagna.

Prese il pennarello e iniziò a scrivere in alto a sinistra.

"Piano a fasi"

Si mise una mano in faccia chiedendosi perché si fosse rivolta a lui, sembrava così emozionato, come se fosse un gioco.

«fase numero uno» e scrisse il numero sotto il titolo «curare il proprio aspetto esteriore»

Grace lo guardò male «non sembro una barbona» disse la ragazza, incrociando le braccia al petto

«non ho detto questo, ma Helen saprà sicuramente migliorare il tuo guardaroba» rise scrivendo il numero due «seconda fase, fa vedere che ti diverti» Grace roteò gli occhi, guardò il calendario vicino alla lavagna e notò che era sabato.

Non avevano scuola il sabato.

«fase tre, filtra con altri ragazzi» disse Nash, mordendo il tappo del pennarello «Nash?» lo chiamo, lui si voltò mentre scriveva la terza fase alla lavagna.

«nel caso non lo avessi notato, non ho la fila di ragazzi dietro di me» disse e Nash alzò un sopracciglio «e quindi? c'è sempre Aaron, è mio amico, gli posso chiedere di aiutarti»

Quando Nash pronunciò il nome di Aaron, le venne in mente Maja. Sorrise divertita ricordando la reazione di Matt.

«mi sembra così stupido Nash, forse dovrei solo smetterla di pensarlo» disse sconsolata Grace, stendendosi sul letto dell'amico. Nash la guardò e si morse il labbro inferiore, non voleva vederla stare male. Prese il telefono e mandò un messaggio ad Helen e a Taylor, scrivendogli di ritrovarsi tutti a casa sua.

«torno subito» disse Nash.

Uscì dalla camera e andò da Hayes, svegliandolo. Dopo una ventina di minuti Taylor ed Helen si erano uniti al gruppetto in camera di Nash. Ne parlarono tutti insieme e tutti furono dalla parte di Nash. Grace sospirò, si sarebbe cacciata nei guai, lo sapeva.

Pranzarono da Nash e continuarono a discutere tutto il pomeriggio, alla fine avevano deciso che Helen avrebbe rifatto il guardaroba a Grace il giorno dopo e quindi si diedero appuntamento il giorno dopo al centro commerciale.

Grace fu l'ultima ad andarsene da casa Grier. Nash l'accompagnò fuori dalla porta

«non so come ringraziarvi» disse Grace sospirando e abbracciò l'amico. Nash sorrise e notò un ragazzo con un cane camminare dall'altro lato della strada. Cameron. Nash notò che li stava guardando e sorrise

Posò una mano sulla guancia di Grace e posò un bacio al lato della bocca della ragazza, lasciandola interdetta. Subito dopo guardò Cameron che si era impietrito sul posto. Grace lo guardò confusa e seguì il suo sguardo e quando i suoi occhi incontrarono quelli marroni di Cameron, avrebbe voluto picchiare Nash.

«Nash, sei un cretino lo sai?»

«fa parte del piano, Grace, mi ringrazierai.» Nash sorrise ed entrò in casa. Grace scosse la testa ma Cameron se n'era già andato.

Avete presente quando vi tolgono qualcosa da davanti agli occhi? Un qualcosa che volevate da tanto? Quella era la sensazione che aveva dentro Grace, come se le fosse stato strappato un qualcosa dentro di lei, che la faceva restare in equilibrio.

Maledì Nash sottovoce e ritornò a camminare, verso casa.

Si stava cacciando in un qualcosa che non voleva nemmeno immaginare, avrebbe portato problemi e molto altro, lo sapeva. Ma non aveva paura di questo, aveva paura di soffrire e di far soffrire altre persone.

Sospirò.

La sua mente ritornò alla sera prima, la sera del loro quasi bacio. Sarebbero tornati ad ignorarsi? Sarebbero tornati estranei? Per Grace non era più un estraneo, e ormai lo sapeva bene, ma non poteva permettersi di fare del male a lui e a se stessa. Quindi, forse, sarebbe stato meglio tornare alle origini.

«maledizione» sbuffò, scalciò una lattina sul marciapiede, facendola finire sulla strada.

«quella lattina non ti ha fatto nulla, povera» scherzò un voce dietro di lei. Si voltò velocemente e vide Alex. La ragazza sorrise e Grace ricambiò, imbarazzata.

«brutta giornata?» chiese Alex, affiancandola «ho avuto giornate migliori » rispose Grace, mettendosi le mani in tasca.

«tanti pensieri?»

«troppi»

«sai, per togliere i pensieri dovresti svagarti un po'» le disse, facendola un sorriso

«ah si? Tipo discoteca e queste cose qua?» chiese ironica Grace

«Ehi! Non sono come le descrivono tutti, dai, passiamo da casa tua, ti cambi e ti porto in un posticino» il suo entusiasmo spiazzò Grace, non si conoscevano nemmeno eppure lei la stava aiutando.

Beh, per quanto possa essere chiamato aiuto un invito in discoteca

«ti divertirai» disse Alex

«Va bene, ci sto!» replicò Grace, facendo esultare in modo buffo la ragazza. 

Change || Cameron Dallas. [change's series #1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora