Aspettò per una decina di minuti appoggiata a quell'albero, fregandosene del fatto che dovesse rientrare in classe. Inghiottì saliva a vuoto e sospirò alzandosi, appoggiando una mano al tronco. Quando alzò lo sguardo il suo cuore per un battito
Appoggiato dall'altro lato dello stesso albero c'era Cameron, che la guardava a braccia incrociate.
Per un attimo Grace ebbe l'impulso di trovare una scusa e di giustificarsi, ma poi ci ripensò, non doveva dare nessuna spiegazione a lui, al massimo era il contrario.
Si guardarono per qualche minuti e poi Cameron sospirò
«so che hai sentito» iniziò dandosi una piccola spinta per staccarsi dal tronco
Grace lo osservò e si morse il labbro inferiore per resistere all'impulso di saltargli addosso, gli mancava talmente tanto.
«ma non posso permettere che tu scopra oltre, mi dispiace»
Cosa?
In una frazione di secondo Cameron dimezzò la distanza tra di loro e prese il volto della ragazza tra le mani, i loro respiri si mischiarono e Grace si perse nei suoi occhi. Il pollice della mano di Cameron accarezzò la guancia sinistra e mormorò qualcosa prima di baciarla.
Grace ricambiò subito il bacio, nonostante fosse arrabbiata con lui, lo amava e gli era mancato. Chiuse gli occhi, passando un braccio dietro il collo del ragazzo per spingerlo verso di lei. Cameron non chiuse gli occhi. E gli vennero le lacrime agli occhi quando fu costretto a prendere un panno imbevuto di cloroformio, si staccò leggermente dalle labbra di Grace e prima che la ragazza potesse aprire gli occhi, mise il panno sulla bocca e sul naso.
Grace sgranò gli occhi e guardò Cameron, e prima che potesse cadere addormentata Cameron riconosse lo sguardo che assunse. Disgusto. E niente gli fece più male di quello sguardo.
♥
Aprì gli occhi, stordita dai rumori che aveva intorno. Guardò la finestra alla sua sinistra e sbuffò. Quando gli venne in mente quello che aveva fatto Cameron, si alzò di fretta mentre la testa gli fece un capogiro.
«non dovresti fare movimenti bruschi» Grace si voltò di scatto e vide Nash guardarla preoccupato. Accennò un sorriso e sospirò. In quel momento, decise di raccontargli tutto. Non sapeva come affrontare la situazione e sperò che Nash potesse aiutarla. Ma la reazione di Nash la stupì.
Lo vide incupirsi e si alzò di scatto, rovesciando la sedia e uscendo dalla stanza quasi correndo. Grace sgranò gli occhi e si rimise le scarpe, poggiate ai piedi del lettino dell'infermeria. Corse fuori dalla stanza sotto le proteste della donna che gli diceva che doveva riposare.
Corse per i corridoi e sentì delle urla, molti studenti si stavano dirigendo in un punto e si fece largo tra le persone a gomitate. Non riusciva a passare, non riusciva a vedere che cosa stesse succedendo. Sentiva la voce di Nash e alcune risate, vidi molti prendere il telefono e iniziare a filmare qualcosa.
Si sentì invisibile, nessuno si accorgeva che c'era anche lei.
Si fece forza e provò a passare ancora, alla fine si arrese a cadde a terra, per passare tra le gambe degli altri. Quando arrivò in cima, il sangue le si gelò nelle vene. Nash era seduto su Cameron e lo prendeva a pugni, Cameron non si stava difendendo, ma guardando il suo volto, oltre al sangue, vide delle lacrime.
«Nash! Ti prego, Nash fermati!» urlò Helen, dall'altro lato del cerchio che si era formato. Grace rimase in silenzio, con gli occhi sgranati. Taylor e Hayes lo presero per le braccia, allontanandolo. Nash era rosso in volto, dalla rabbia.
«prova ad avvicinarti di nuovo a lei, Dallas, e ti spedisco all'ospedale!» urlò cercando di liberarsi dalla presa dei due ragazzi. Cameron si mise una mano sul naso, cercando di fermare il sangue che usciva.
«Nash!» urlò Helen «smettila! La stai spaventando!»
In un attimo tutti si voltarono verso Grace, pallida come un lenzuolo. Si morse il labbro inferiore e fece un passo indietro. «Grace ...» mormorò Cameron tra le lacrime e il sangue.
Grace scosse la testa e si voltò, questa volta non dovette fare a gomitate per uscire dalla calca, le persone dietro di lei formarono un passaggio e lei corse via.
Uscì da scuola, fregandosene dello zaino, dello skate, di Nash, Helen, Taylor, Hayes e Cameron. Fregandosene di tutti, di Megan, di Scott, del preside. Se ne fregò del mondo perché per una volta, voleva qualcosa per lei, qualcosa di suo, ma gli avevano tolto anche quello.
Arrivò a casa con il fiatone, si chiuse in camera e si buttò sul letto. Per un attimo, volle scomparire, infondo tutti sarebbero stati più felici, no?
Scosse la testa e si asciugò le lacrime.
Perché tutto a lei?
Il telefono vibrò e lesse distrattamente il messaggio che gli arrivò da parte di Taylor
Da Tay: sono davanti casa tua con della cioccolata, mi apri?
Sorrise ricominciando a piangere, quel ragazzo era incredibile. Si alzò e andò velocemente ad aprire la porta, ritrovandosi davanti Taylor con una pacchetto di cioccolatini al latte. Lo abbracciò e Taylor le accarezzò la schiena per calmare i singhiozzi.
Si sedettero sul divano, in silenzio, a mangiare cioccolatini.
«hai voglia di parlarne?» chiese Taylor ma Grace scosse la testa, in quel momento voleva vedere una sola persona, e Grace si sorprese nel realizzare che non si trattava di Nash, o di Helen.
Si morse il labbro e guardò dalla finestra la casa si colui che era entrato nella sua vita come un uragano, e le aveva rubato il cuore senza che lei se ne accorgesse.
OHOHOH BUON NATALE
ORA MI ODIERETE, LO SO, PERCHE' E' CORTO E NON E' PROPRIO LA FELICITA' QUESTO CAPITOLO. MA VI GIURO CHE MIGLIORA NEL PROSSIMO♥
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Change || Cameron Dallas. [change's series #1]
Fiksi Penggemar[ #962 IN FANFICTION #842 IN FANFICTION #710 IN FANFICTION #101 IN FANFICTION ] Cameron Dallas era un ragazzo come tanti, nella scuola che frequentava. Andava bene a scuola e aveva un bella famiglia a casa. Non aveva tanti amici però, poteva conta...