capitolo ventiquattresimo

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Helen chiuse velocemente la porta di casa, rimettendosi le chiavi in tasca e uscì dal vialetto. Camminò per il quartiere con le mani in tasca e un leggero sorriso sulle labbra mentre ripensava a quella mattina.

La campanella dell'ultima ora suonò ed Helen non si affrettò a prendere i suoi libri, mentre i suoi compagni si accalcavano per uscire dall'aula. Mise i libri e il quaderno nella borsa per poi sistemarsela in spalla. Uscì dall'aula ormai vuota.

«credevo di fossi calata dalla finestra» sussultò voltandosi e trovando Taylor appoggiato al muro, con una gamba tesa e l'altra piegata per darsi la spinta dal muro. Le sorrise e si scostò, avvicinandosi a lei e prendendole la tracolla.

«Tay ...»

«per favore» la interruppe

«io .. non so» si morse il labbro inferiore. Sapeva cosa provava nei confronti del ragazzo davanti a lei, aveva solo paura delle conseguenze e di Richard.

«solo .. proviamoci» sorrise Taylor per poi girarsi e allontanarsi, con una mano in tasca e l'altra a tenere la tracolla di Helen, che ad ogni passo toccava la schiena del ragazzo.

Helen si morse il labbro inferiore ancora una volta mentre lo guardava. Ne valeva la pena? Valeva la pena rischiare tutto per un ragazzo?

Quando Taylor si voltò per incitarla a seguirlo Helen capì.

Si, ne valeva la pena e si sentì stupida ad essersene accorta solo ora.

Sorrise e si avvicinò velocemente, Taylor sorrise e fece per continuare a camminare ma Helen lo fermò e prima che potesse anche solo chiedere qualcosa, Helen si alzò sulle punte e lo baciò

Continuava a chiedersi perché aveva aspettato tanto, sentiva ancora la pressione e il sapore delle labbra del ragazzo sulle sue, e non c'era sensazione più bella.

Camminò, fischiettando, fino alla casa di Aaron, trovandolo come di sua abitudine in giardino.

«Ehi Aaron!» sorrise alzando la mano

Il ragazzo la guardò e accennò un sorriso, alzandosi dall'erba del giardino.

«come va?» chiese Helen, raggiante

Aaron rimase in silenzio, guardò velocemente l'ora sul telefono e si morse il labbro inferiore «Scusa Hel, devo andare» e detto questo uscì dal vialetto e attraversò la strada, camminando dalla parte opposta dei Helen, che lo guardava confuso.

La vibrazione del telefono che aveva in tasca la fece distogliere da Aaron

Da: Caniff

Ti va di incontrarci al parco?

Helen sorrise e rispose con un semplice "certo" per poi dirigersi verso il parco, attraversò la strada e seguì i passi di Aaron, che si era diretto verso il parco. Si chiese come mai fosse così strano quel giorno, anche la mattina a scuola sembrava turbato.

Aveva notato anche che Cameron fosse altrettanto strano, ma forse era tutta una sua impressione dovuta al nervosismo di aver incontrato Richard.

Aveva sentito più volte Grace, preoccupata per Cameron, e si sentiva un po' in colpa per essere felice mentre la sua migliore amica stava male. Forse Taylor sapeva qualcosa.

Arrivò velocemente al parco e cercò con lo sguardo il ragazzo dalla bandana. Camminò per un po' mentre si guardava intorno. Si sedette sulla panchina poco più in là di un chiosco di limonate e mandò un messaggio a Taylor.

Sbuffò e incrociò le gambe sulla panchina, alzando lo sguardo al cielo.

«dicci quello che devi, non ho voglia di starti dietro Rich» sbottò qualcuno, facendola spaventare. Si guardò intorno ma poi realizzò che quelle voci erano dietro di lei, oltre la siepe.

«smettila di parlarmi così, idiota» riconosse la voce di Richard e il suo cuore perse un battito, ma strinse i pugni e continuò ad ascoltare

«finitela voi due, non ho tutto il giorno» Aaron.

Helen si portò una mano alle labbra.

Cosa c'entrava Aaron con Richard? Si morse il labbro inferiore e gli occhi iniziarono a diventare lucidi.

«dobbiamo farlo, stanotte, non possiamo rimandare ancora» disse Richard

Helen aggrottò le sopracciglia

«cosa? Perché stanotte?» disse l'altra voce che a Helen era vagamente familiare «hai paura?» chiese Richard, ed Helen poté immaginarsi un ghigno sulla sua faccia

«No.» sbottò l'altro

«Smetti di protestare, si farà stasera.» continuò Richard

«e se ci scoprono?»

«Avremmo le pistole, tranquilli» li rassicurò Aaron

Helen sgranò gli occhi. Che cosa volevano fare?

«Aaron, puoi andare.» iniziò Richard «alle 20:00 qua»

Helen sentì Aaron mormorare un okay svogliato «tu invece, resti qua e facciamo due chiacchiere, Dallas»

Helen alzò un sopracciglio e si voltò verso la siepe, come se facendo quel gesto, potesse vedere i tre parlare. Cosa c'entrava Cameron con Richard?

Se "l'amicizia" tra Aaron e Richard era strana, quella con Cameron era impossibile. Doveva avvertire Grace, e farla venire il più velocemente possibile al parco. Prese il telefono e con le dita tremanti andò sulla rubrica per chiamare Grace.

Un fruscio le fece bloccare il sangue nelle vene, si voltò e vide Aaron uscire dalla siepe, quando la notò sgranò gli occhi. Lui sapeva che aveva sentito qualcosa. Quando collegò la faccia sconvolta di Helen al telefono che aveva in mano, capì.

«prova a dire qualcosa a qualcuno, Helen, e giuro su Dio che te ne pentirai»

E se ne andò.




Change || Cameron Dallas. [change's series #1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora