capitolo dodicesimo

6.1K 395 59
                                    

«scusate, forse abbiamo interrotto qualcosa» disse Maja imbarazzata, tirando una gomitata nelle costole dell'amico che sorrise anche se dalla faccia si vedeva che il colpo non gli era indifferente.

Grace ricambiò il sorriso altrettanto imbarazzata e scosse la testa anche se dentro di se sapeva che quei due avevano interrotto un momento che non si sarebbe ricreato tanto facilmente.

Cameron la confondeva. Prima era la dolcezza fatta in persona, poi gli diceva di stare lontana da lui, poi faceva il gentile e subito dopo si stavano per baciare.

Dire che era confusa era poco, ma la situazione aveva preso un buona piega prima dell'arrivo di quei due.

«stavamo andando in discoteca, venite con noi?» chiese Matt

Grace odiava le discoteche, per lei non aveva senso andare a spendere soldi per entrare in un posto pieno di gente sudata e appiccicata, a "ballare" su musica che avrebbe sicuramente odiato e con la paura di prendere qualsiasi cosa al bar del locale.

«non sono il mio posto le discoteche, grazie ma no» disse Grace, guardò Cameron che sorrise leggermente «rifiuto anche io l'offerta, grazie mille» disse gentilmente.

Dopo una decina di minuti i due se ne andarono, lasciando cadere tra Grace e Cameron un imbarazzante silenzio. Entrambi volevano riprendere quello che Matt e Maja avevano interrotto, ma nessuno dei due aveva davvero il coraggio per farlo.

Cameron ammise a se stesso di volere quelle labbra sulle sue, di poterne assaporare la morbidezza. Ma sapeva che era sbagliato, non avrebbe nemmeno dovuto parlarle. Era felice, però, di aver avuto la possibilità di spiegarle quello che era successo con Megan. Sospirò, sapeva che a scuola avrebbe dovuto ignorare lei, Nash e tutti gli altri. Non voleva farle del male e per evitarlo, doveva evitare lei.

Grace lo guardò, era immerso nei suoi pensieri e sembrava ancora più bello. La luce del lampione sopra di loro dipingeva strane ombre sul suo volto e lo rendeva ancora più affascinante. Si stava mordendo un labbro, forse senza accorgersene, e aveva messo le mani nelle tasche dei pantaloni.

«ragazzi, siete qua» si voltarono e Gina sorrise uscendo dal ristorante insieme agli altri «andiamo» disse sua madre, mettendole una mano sulla spalla.

Si avvicinarono verso casa ma questa volta Grace si trovava in mezzo ai suoi fratelli e Cameron accanto a Sierra, dietro di loro. Grace sentì la stanchezza di tutta la giornata caderle addosso ed ebbe solo voglia di rintanarsi in camera sua e dormire.

*

Era in una stanza, le pareti blu la sopprimevano e facevano diventare la stanza ancora più piccola. Si guardava intorno e l'unica cosa che vide fu uno specchio, lungo quanto la sua altezza. Si avvicinò, guardandosi nel riflesso.

"non ti vorrebbe nessuno"

Si voltò di scatto, sentendo una voce pronunciare quelle parole, ma non vide nessuno dietro di se.

"dovresti dimagrire, ne hai il bisogno" e subito dopo una risata

Si girò di nuovo ma ancora niente. Quella risata però l'avrebbe riconosciuta ovunque. Megan.

Quella ragazza era ovunque e la cosa la spaventava.

"Cameron non sarà mai tuo"

Si svegliò di colpo, sudata e con le palpitazioni. Si passò una mano sul volto e guardò l'ora dopo essersi messa gli occhiali. 5.00 AM.

Sospirò e si ributtò sul letto, con la testa immersa nel cuscino.

Quel sogno, o meglio incubo, era stato uno dei peggiori che avesse mai fatto. Non per quello che la voce di Megan le aveva detto, ma perché sapeva che aveva ragione.

Si alzò e andò in bagno, si tolse la maglia e si mise di lato.

Non era mai stata magra e cercava di fregarsene ma a volte tutto questo la opprimeva. Sospirò mentre le lacrime si accumulavano nei suoi occhi. Nessuno l'avrebbe mai voluta. Probabilmente Cameron la sera precedente non voleva nemmeno baciarla ma l'aveva assecondata. Chiuse gli occhi e si fece una doccia lenta, aveva ancora due ore. Si sentiva stanca e appesantita.

Aveva bisogno di parlare con Nash.

Alle 6.00 AM, uscì di casa.

Il sole stava sorgendo lentamente e il cielo aveva desse sfumature gialle, mentre il blu scuro della notte si allontanava lasciando spazio a quell'azzurro che tanto le ricordava Nash. Si avviò velocemente verso casa dell'amico e quando vi fu davanti, si chiese se avrebbe dovuto suonare.

Si ricordò di non aver preso il telefono, ma che Hayes dormiva sempre con la finestra aperta. Ringraziò mentalmente questa strana abitudine dell'amico e fece il giro della casa, si arrampicò sull'albero vicino alla parete e salì sulle tegole che vi erano sotto le finestre. La finestra di Hayes era socchiusa. L'aprì del tutto ed entrò lentamente.

Hayes aveva le coperte tutte sul pavimento, dormiva con la pancia sul materasso e le braccia sotto il cuscino, la gamba destra era stesa mentre quella sinistra piegata. Rise per la sua posizione me soprattutto per i boxer che aveva, che tra l'altro erano un suo regalo. Dei boxer blu con dei conigli bianchi. Soffocò una risata e uscì lentamente dalla camera, cercando di non fare rumore.

Si avvicinò alla porta di camera di Nash ed entrò velocemente. Nash era più o meno nella stessa posizione del fratello, ma le coperte erano arrotolate alla fine del letto. Si chiese come facessero ad avere caldo quando lei dormiva con minimo tre coperte.

Scosse la testa divertita e si sedette sul letto, iniziando a scuoterlo per la spalla. Lo sentì mugolare qualcosa e girò la testa dall'altro lato.

«se la metti in questo modo» mormorò Grace, alzandosi. Prese un profondo respiro e si buttò sull'amico, che aprì di scatto gli occhi e soffocò delle imprecazioni sul cuscino. Si girò di scatto, buttando a terra Grace.

«cosa.. Grace?» il sonno aveva abbandonato il suo corpo e Nash la guardò male.

«Buongiorno anche a te Nash» rise Grace, rialzandosi

«cosa ci fai qua?»

«avevo bisogno di parlarti» si sedette sul letto e Nash incrociò le gambe. Grace sospirò e gli raccontò tutto, spiegandogli poi come si sentiva confusa, cosa provava quando Cameron e lei si stavano per baciare il giorno prima.

«... e niente, non so come comportarmi» disse infine, gesticolando con le mani.

Nash l'aveva ascoltata pazientemente e ogni tanto le accarezzava la schiena.

«Ti piace Cameron?» chiese poi

Grace lo guardò, non lo aveva ancora detto ad alta voce a qualcuno e le sembrò un passo avanti ammetterlo, come se prendesse coscienza di quello che le stava succedendo. Come se rendesse tutto più reale.

«Si» disse la ragazza

«Allora c'è solo una cosa da fare» il ragazzo si alzò dal letto e si mise davanti a lei, piegandosi per stamparle un bacio sulla guancia «lo facciamo ingelosire.»

A Grace sembrò un'idea talmente stupida che avrebbe potuto anche funzionare.

Change || Cameron Dallas. [change's series #1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora