capitolo sedicesimo

5.1K 349 16
                                    

Omeostasi è quando il nostro organismo riesce a mantenere un equilibrio. La traduzione letterale della parola è omeo, «uguale», e stasi, «restare». Tuttavia il significato del termine non coincide con la traduzione letterale della parola. L'omeostasi è uno stato dinamico, cioè che cambia il suo equilibrio.

E' una cosa complessa, un argomento di anatomia da approfondire ma se Grace avesse potuto scegliere un termine per descrivere come si era sentita quando aveva baciato Cameron, avrebbe scelto proprio omeostasi. Era in equilibrio con se stessa e si sentiva bene.

Ora, mentre lo guardava però, non sapeva esattamente come definire ciò che sentiva dentro. Cameron la guardava con le labbra leggermente schiuse per la sorpresa, gli occhiali un po' storti che si era messo velocemente e i capelli arruffati. Aveva una maglia grigia a maniche lunghe, sembrava leggermente più grande della sua misura, dei pantaloni larghi e neri e non aveva i calzini.

«Ehi?» chiuse e riaprì gli occhi un paio di volte prima di accorgersi che Cameron aveva passato più volte una mano davanti ai suoi occhi.

Si era incantata a fissarlo.

«Rispondimi, Grace» disse lui

Non sembrava freddo o distaccato, o tantomeno arrabbiato. Era solo curioso.

Aprì la bocca per rispondere ma la richiuse subito. Cosa avrebbe potuto dire? "scusa non volevo svegliarti, ma mi sono fatta coraggio e ho fatto irruzione in casa tua perché mi piaci"

Non sarebbe stato il massimo

Si morse il labbro inferiore pensando a qualcosa di intelligente da dire, ma il suo sguardo si focalizzò sulle labbra del ragazzo. Erano morbide e questa volta poteva affermarlo.

«io ... non so come spiegarlo» si costrinse a rispondere, e in effetti era proprio così, anche se non era una delle risposte più intelligenti di cui disponeva.

Si alzò da terra e Cameron scese dal letto, si ritrovarono uno davanti all'altra e Grace abbassò lo sguardo. Ecco, ora iniziava a sentire un po' di senso di colpa, o di rimorso.

«okay, sono stata una stupida, scusami davvero, oddio» si portò una mano alla faccia.

La sua adrenalina era finita nel cestino insieme alla sua dignità, era veramente imbarazzata.

Sentì Cameron sospirare e attraverso degli spazi lasciate dalle dita, vide che si avvicinava. Abbassò la mano.

«non voglio che ti prendano di mira a scuola» teneva gli occhi chiusi e si stava torturando le dita delle mani. Grace aggrottò le sopracciglia.

Cosa?

«ho pensato che se avessi avuto la possibilità di allontanarti da me, non ti sarebbe successo niente» si morse il labbro inferiore «non volevo che facessero soffrire anche te come hanno fatto con me, e non volevo che Megan ti attaccasse»

Lo aveva fatto per proteggerla.

Arrossì e sorrise.

Allora ci teneva a lei, più di quanto avrebbe mai pensato.

«so difendermi, Cam» disse avvicinandosi ancora di un passo

Cameron ricambiò il sorriso.

Aveva davvero un sorriso stupendo. Ricordava ciò che aveva pensato quando lo aveva visto sorridere per la prima volta, per davvero. Aveva pensato che fosse uno dei sorrisi più belli che avesse mai visto.

Socchiuse gli occhi quando lo vide avvicinarsi, e quando arrivarono a meno di un centimetro di distanza Cameron si fermò

«non voglio che sia solo per una notte» mormorò guardandola negli occhi

Grace si chiese quali problemi ci fossero. Avrebbero ignorato Megan o chiunque avrebbe potuto criticarli, per poi cosa? Meritavano di essere giudicati solo perché una ragazza popolare a scuola si era presa una cotta per il nerd?

Grace quello che sentiva per Cameron, l'aveva chiamata cotta perché l'amore è un sentimento più profondo, e loro si conoscevano da poco.

«non lo sarà» rispose, facendo passare lo sguardo dagli occhi nocciola del ragazzo alle labbra morbide

«lo spero» replicò

Grace si avvicinò e sorrise nel bacio, felice. Sentiva lo stomaco sottosopra e il cuore pompava sangue più velocemente.

Decisamente non era in uno stato di omeostasi.

Portò le braccia alle spalle di Cameron, alzandosi sulle punte dato che lui era molto più alto rispetto a lei. Sentì le labbra di Cameron inclinarsi in un leggero sorriso a quella mossa, poi sentì la sua mano sinistra accarezzarle la guancia mentre l'altra era dietro la nuca, tra i capelli.

Avrebbe voluto che qualcuno fosse stato sveglio per fare una foto, sarebbe stato carino.

Si allontanarono per prendere fiato e risero. Avevano il fiatone come se avessero corso per tutta la città in due ore.

«che ore sono?» chiese Grace, tenendosi ancora sulle punte, anche se le caviglie stavano iniziando a cedere.

Cameron guardò l'orologio al polso e sospirò «le cinque e mezza»

«devo andare» disse Grace, lasciando un leggero bacio sulle labbra al ragazzo. Sorrisero entrambi.

Grace si sentì la persona più felice del mondo.

Sarebbe andato tutto bene da quel momento in poi, giusto?

Quando Grace uscì dalla porta principale, Cameron richiuse la porta a chiave e sospirò

Sapeva che stava per succedere qualcosa, aveva la stessa sensazione di quando aveva fatto quell'incidente da piccolo.

E quella sensazione non era mai un bene.

NFox7u%


Change || Cameron Dallas. [change's series #1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora