Per la cena andammo a mangiare in un pub; rimasi esterrefatta dalla grandezza dei panini e dalla loro farcitura tanto che feci davvero fatica a mangiarne anche solo metà, così lo offrii ad Adam che lo divorò in due bocconi.
Avemmo occasione di riprendere la conversazione iniziata in auto: questa volta però mi sentivo più a mio agio, non mi sentivo giudicata, forse perché riuscivo a guardare tutti i componenti della famiglia negli occhi e di conseguenza a intuire in base a come mi guardavano cosa ne pensavano di me.
Mi sentivo osservata e studiata, ma non in modo negativo. Specialmente da Adam, dove nei suoi occhi castani vi era uno strano bagliore che li faceva quasi sorridere.
La lingua non fu un particolare problema nella comunicazione: ero consapevole di avere un ottimo livello di inglese e ciò mi fu detto anche dalla madre; ero così contenta di sentirmelo dire, dato che stavo parlando con della gente madrelingua. Ciò mi lusingò parecchio. Beh, un po' di autostima in più non fa mai male.
La bambina, Belle, mi stava osservando con gli occhi spalancati tipici di chi è davvero interessato a guardare o ad ascoltare qualcosa.
<< A te piacciono le principesse? >> mi chiese con la sua flebile vocina.
<< Ma certo che mi piacciono, Belle. Quale è la tua preferita? >>
I due genitori assistevano compiaciuti al dialogo.
<< A me piace quella che si chiama come me. Quella di "La bella e la bestia" >>
<< Beh, allora sei anche tu una principessa!>>
<< Ma anche tu lo sei >>
<< E perché? >> sorrisi, curiosa di ciò che avrebbe potuto rispondermi.
<< beh, tu assomigli ad Anna di Frozen, la sorella di Elsa. Avete i capelli uguali, ma tu non hai la ciocca bianca. Un giorno posso farti le trecce per vedere se le assomigli veramente? >>
<< Ma certo piccola >> scoppiai a ridere e risero anche i genitori.
<< Ha trovato una compagna di giochi, finalmente >> aggiunse la madre.
<< Certo, ci voleva davvero dato che Adam non gioca mai con me! >>.
La bambina incrociò le braccia e fece una smorfia di disappunto rivolta al fratello.
I genitori continuavano a ridere; anche Adam rise.
<< Hey ranocchietta, non mettermi in imbarazzo davanti a mamma e papà e ad Alice >>
Appena sentii il mio nome pronunciato in quel modo sobbalzai. Dovevo ancora abituarmi a sentirmi chiamare "Elis", ma nonostante ciò non mi dispiaceva come nome, perciò non corressi nemmeno Adam riguardo la reale pronuncia. Notai però con la coda dell'occhio che subito dopo si era girato a fissarmi.
<< Comunque Belle, devo darti ragione. Alice sembra proprio una principessa >>
I genitori si fermarono e si guardarono negli occhi, divertiti; io abbassai lo sguardo imbarazzata e mormorai timidamente un << Grazie mille >>.
Non avevo mai ricevuto così tanti complimenti in una serata sola, e ciò mi lasciava parecchio sorpresa. In Italia non sarebbe mai accaduta una cosa simile.Era ormai quasi mezzanotte e mezza.
<< Bene, a quanto vedo abbiamo finito tutti quanti i panini. >> aggiunse il padre per spezzare il clima di leggera tensione che si era creato, specialmente dopo l'esclamazione di Adam alla sorella: mi ero infatti zittita, ero entrata nei meandri dei miei pensieri e delle mie paranoie; << Prendete le vostre cose che torniamo a casa; anche perché Alice deve essere davvero distrutta>>.
Estrasse il portafoglio dalla tasca, guardò il conto e appoggiò sul tavolo i soldi assieme alla mancia per i camerieri. Io insistetti per pagare la mia parte come mi sembrava giusto, ma i due genitori non ne volevano sapere che io pagassi, usando la scusa che ero ospite da loro. O meglio, ero anche io ormai un membro della famiglia.Così gettai la spugna e mi rassegnai. Uscimmo dal pub, salimmo in macchina e ci avviammo verso casa.
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Teal and Orange (sospeso)
RomanceNon mi sarei mai immaginata di imbattermi in un'insidia simile. Non mi sarei mai immaginata di venire notata da qualcuno. Non mi sarei mai immaginata di essere stata oggetto di così tanto amore e di così tanto odio. Non mi sarei mai immaginata di in...