Ad un tratto percepii un tocco sulla spalla, proprio mentre ero immersa nella mia musica, lontana da tutto e da tutti.
Mi voltai e lo vidi: c'era Nove seduto vicino a me, sullo stesso identico posto di giorni prima.
Vidi che stava muovendo la bocca. Forse stava dicendo qualcosa in quel momento.
Mi tolsi gli auricolari con la musica che continuava a strimpellare a tutto volume.
<< Ma ci sei? Ti ho chiamata credo... Quattro o cinque volte. >>
<< Scusami >> bofonchiai, sentendomi non poco a disagio, << stavo ascoltando musica. >>
<< Alice, giusto? >>
<< Sì sì. >>
Ripiegai i cavi degli auricolari su se stessi pregando che non prendessero vita propria e non si attorcigliassero tra loro e ripresi a parlare.
<< Mi capita spesso che qualcuno mi parli mentre sono immersa nei miei pensieri o appunto, nella musica. Quindi ti prego di scusarmi. >>
<< Va bene, tranquilla. Cosa stavi ascoltando? >>
<< Hm, musica inconsueta. >>
<< Che genere di musica inconsueta? >> rispose, ammiccando e facendo sorridere i suoi occhi penetranti.
<< Diciamo.. Heavy metal? >>
Alzò un sopracciglio, incredulo.
<< Davvero tu ascolti quella roba? >>
Ecco. Mi ero pentita di avergli risposto il vero. Avrei dovuto raccontare una bugia e citare della musica un po' più orecchiabile. Almeno non sarei stata presa per pazza.
Abbassai lo sguardo.
<< Ehm... Sì... Ma ora non pesare che... >>
<< Grandissima! >>
<< Cosa? >> lo fissai, confusa.
<< Posso dire di avere dei gusti simili ai tuoi. >>
<< D...davvero? >> mi si illuminò lo sguardo.
<< Si. Diciamo che mi piacciono i ritmi coinvolgenti, le basi melodiche ma violente e un bel po' di carica. Ma non tutto il mio repertorio è così. Ho anche qualcosa di più soft. Non vorrei entrare nel dettaglio per non annoiarti. >>
<< Oh no, tranquillo, non mi annoi mica! Fai pure, mi interessa questo argomento. Non trovo mai persone che condividano con me i miei stessi gusti musicali. >>
<< Sono d'accordo. Piuttosto... Non avrei mai immaginato che a una ragazza piccolina e graziosa come te piacesse un genere musicale che esprime tutto l'opposto. >>
Mi scappò un sorriso malizioso.
<< È vero, >> risposi; << è per questo che nessuno a parte te sa che genere di musica ascolto. Ho paura che le persone possano cambiare opinione su di me. Potrei passare tra la gente per una depressa o peggio ancora, per una satanista. >>
Mi scappò una risata nervosa.
<< Gli stereotipi fanno schifo; >> aggiunsi; << non puoi neanche ascoltare la musica che ti piace che subito la gente ti giudica. E anche se tra satanismo e metal c'è una relazione, non è del tutto vero che questa c'è anche tra metal e satanismo. Non tutte le canzoni metal sono sataniche, anzi, semplicemente vogliono esprimere i sentimenti più repressi e coinvolgenti in forma di musica. E poi >> risi, << per quanto possa sembrare ridicola come affermazione, anche il satanismo è una scelta di vita, quindi non mi sento investita del potere di giudicare chiunque intraprenda questa strada; ognuno ha le sue ragioni personali. Ma non mi addentro, altrimenti rischio di scatenare un vero e proprio discorso critico della questione. >>
Nove ascoltava divertito e intanto si fumava una sigaretta.Rimanemmo seduti sulla panchina a chiacchierare per almeno mezz'ora.
Adam era già andato a casa da un pezzo probabilmente, ma sinceramente in quel momento egli era il mio ultimo pensiero.
Il mio umore finalmente si era alzato da terra, era decollato e ora stava planando a dieci chilometri di altezza.
E tutto questo grazie a Nove, che non mi aveva abbandonata come pensavo.<< Senti, volevo chiederti una cosa, Alice. >>
<< Dimmi pure. >>
<< Mi chiedevo se domani dopo scuola fossi libera. Potremmo andare al bar, oppure pranzare assieme...>>
Chissà perché ma ci speravo in una richiesta del genere.
<< Oh... Devo considerarlo un appuntamento? >>
Sorrisi e incrociai il suo sguardo. Questa volta però non restai impalata, sarà stata colpa della scarica di adrenalina che avevo appena ricevuto.
<< Non ne ho idea. >> sorrise. << Tu lo considereresti un appuntamento? >>
<< Non lo so. Non posso negare che mi piacerebbe. >>
Sorrisi anche io.
Mi scostò i capelli dal viso e li accompagnò dietro l'orecchio sfiorandoli con le dita.
<< Allora ci vediamo qui, stesso posto, stessa ora. Ti porto io in auto, e soprattutto, pago io. >>
<< Sissignore! >>
Si alzò e se ne andò con fare soddisfatto.
Non potei fare a meno di ammirare la sua camminata fiera, con testa alta e petto in fuori.
Ma aspetta... Il suo nome!
Non glielo avevo ancora chiesto. Una cosa del genere ce la si può aspettare solo da me. A volte la mia memoria fa davvero cilecca.
Pazienza, avrei rimediato l'indomani.
Per ricordarmene aprii lo zaino, cercai l'astuccio e vi frugai dentro, estraendone una penna blu.
Ne sfilai il tappo e la impugnai con la mano destra; scrissi sul dorso della mano sinistra il numero nove con una grafia tremolante e imperfetta, ma tuttavia leggibile. In quel modo avrei avuto costantemente con me il promemoria di cui non potevo e nemmeno volevo scordarmi.
Posai la penna nell'astuccio, lo chiusi e lo riposi nello zaino; chiusi lo zaino, lo sollevai con un braccio, mi alzai e mi avviai verso casa, sola ma felice.
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Teal and Orange (sospeso)
RomanceNon mi sarei mai immaginata di imbattermi in un'insidia simile. Non mi sarei mai immaginata di venire notata da qualcuno. Non mi sarei mai immaginata di essere stata oggetto di così tanto amore e di così tanto odio. Non mi sarei mai immaginata di in...