CAPITOLO 12

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La festa stava procedendo bene. Dopo aver riempito i nostri piatti di cibo, ci sedemmo in cerchio e iniziammo a parlare.

Lucy: "Allora Simona, parlaci un po di te" Io:"mmmh allora, ho 17 anni, vengo dall'Italia, mi sono momentaneamente trasferita a Los Angeles perchè ho superato un test di inglese che mi ha permesso di venire qui per imparare meglio la lingua. Ho deciso di venire in questo hotel perchè così ho anche la possibilità di realizzare il mio sogno di diventare cantante. Sono qui da qualche giorno e ho fatto le audizioni alla Roque Records e le ho superate. Sono una ragazza piuttosto timida e posso dire di non aver molti amici in Italia, giusto quattro o cinque; starò qui per un anno o più. Non vedevo l'ora di venire qua per iniziare una nuova vita, cercare di cambiare in meglio e arricchire la mia cerchia di amici." Kendall: "come conosci Jo?" "Beh, l'ho incontrata appena sono arrivata; portavo le mie cose in camera e l'ho incontrata all'ascensore" Dico con un sorriso stampato in faccia. Carlos: "Com'è l'Italia?" Io: " Non è male, solo che sicuramente c'è di meglio. C'è inquinamento dappertutto. La cosa davvero bella dell'Italia, almeno nella zona dove abito io, è il mare. Le spiagge sono bellissime, purtroppo anche queste abbastanza inquinate. La cosa che mi mancherà davvero molto dell'Italia è il cibo. La si mangia da Dio" Ci fu un breve momento di silenzio e in questo arco di tempo tutti loro, almeno una volta, mi guardavano; pensavo di aver detto qualcosa di sbagliato. Poi Camille mi chiese incuriosita: "E' vero che non hai amici?" Io:" Non è che non ho amici, E' che sono veramente pochi. Ho solamente quattro amiche molto speciali; senza di loro molto probabilmente mi sarei lasciata trasportare dalla depressione, non che io sia una persona che si deprime, ma, molta gente vive per rendermi la vita impossibile. Molti mi sfottono per piccolezze, altri dicono che ho un carattere strano, anche se io di strano non ci vedo niente, la gente molto spesso giudica senza sapere e molte volte io mi comporto in modo strano agli occhi di molti ragazzi. Tra l'altro io non riesco nemmeno a fare amicizie perchè mi faccio prendere dal panico e ho molta paura dei giudizi, perciò mi tiro indietro, ma grazie a queste mie amiche ho imparato ad andare avanti e a fregarmene perchè alla fine è meglio avere pochi amici buoni piuttosto che molti amici falsi". Mentre parlavo mi scese una lacrima; ma la asciugai subito prima che qualcuno se ne accorgesse, non volevo certo fare una brutta figura. Poi Camille continuò dicendo: "E non ti mancano queste tue amiche?" Io:" Si, tantissimo" Jo, che vide che mi stavo rattristando mi disse: "Dai, non ci pensare, adesso hai noi, dei nuovi amici che sicuramente ti faranno entrare nel loro gruppo, vero ragazzi?" James: "Certo, di sicuro noi non siamo come la gente che sfortunatamente tu hai incontrato, quindi puoi star certa che nessuno di noi ti sparlerà o farà cose del genere" Io: "Sul serio? Grazie mille ragazzi, non sapete quanto mi rende felice sentirvelo dire"
In realtà non sapevo se crederci o no, avevo paura che da un momento all'altro mi avrebbero dimostrato il contrario. Poi una vocina dentro di me si fece sentire. Era la mia coscienza che parlava e mi disse che non potevo continuare a vivere con questa ansia e questa paura; mi consigliò di lasciarmi andare e rilassarmi. Così decisi di seguire il suo consiglio.

P.O.V JAMES
" Quindi se hai superato le audizioni, devi essere davvero brava allora!" Lucy interruppe il discorso. "Si, noi lo possiamo confermare, vero James?" Disse Kendall guardandomi maliziosamente. Subito lo fulminati con un'occhiataccia. Per lui ogni occasione era buona per fare battutine.
"Si" risposi secco alla sua domanda. Mi dava un po fastidio quando si comportava così.

Lucy: "Allora se sei davvero brava, come James conferma, perchè non ci dai una dimostrazione?" Lucy era sempre così sfacciata...

P.O.V SIMONA
Parlavamo tranquillamente, quando Lucy mi chiese una prova delle mie capacità. Ovviamente accettai; non volevo sembrare codarda.

"Perchè no?!" Dissi con un tono sicuro. Così mi alzai e cominciai a cantare "Grenade" di Bruno Mars. La cosa strana è che quella fu la prima volta in cui avevo preso maggiore sicurezza e non avevo le solite paure.

LA FORTUNA CHE TI HO INCONTRATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora