Erano le 9 di mattina. Mancava poco alla partenza. Mi ero alzata dal letto un po controvoglia e assonnata ma ero cosí emozionata per il viaggio che mi alzai senza pensarci due volte. Andai in bagno, mi lavai e mi vestii. Mi misi dei pantaloncini di jeans con sopra una maglia a mezza manica bianca con i fiori e un paio di scarpe da ginnastica bianche. Mi misi la matita sugli occhi e scesi in cucina.
Quando scesi, vidi mia madre che preparava la colazione. Si vedeva che era un pó triste e che cercava di nasconderlo....
Io: "Mamma, lo so che sei triste, non devi nasconderlo" Mamma: "Si, é vero, sono un po triste. Per una mamma, vedere un figlio che cresce ogni giorno che passa, é triste perché sa che é sempre più vicino il giorno in cui lui si allontanerà da lei." Io: "Mamma,io non mi sto allontanando. Questo è solo un viaggio di istruzione ed è una grande opportunità per provare a realizzare il mio sogno... dovresti essere felice per me..." Mamma: "Ma io sono felice per te, è solo che, adesso questa casa sarà più triste...." Io: "Ahahah tranquilla, vedrai che un anno passa velocemente, e poi possiamo comunque sentirci per telefono." Mamma: "Si lo so, menomale che esiste la tecnologia" Mi misi a ridere, poi iniziai a mangiare.
Erano le 10.15 , controllai se tutto era pronto. Avevo una valigia e vari pacchi di cose che mi sarebbero servite. Avevo tante cose, non avevo idea di come dovevo fare a portare da sola tutta quella roba.
Una volta che mi accertai che tutto era pronto, i miei mi accompagnarono fuori dalla porta di casa e chiamammo un taxi che mi avrebbe accompagnato all'aereoporto, sistemammo i bagagli in macchina, che fortunatamente entrarono tutti, anche se un po schiacciati, salutai i miei e promisi a mia madre che le averi mandato un messaggio quando arrivavo.
Arrivata in aereoporto mi avvisarono che durante li viaggio mi avrebbe aiutato un hostess. Non mi fidavo, in genere non mi fido di nessuno ma almeno non ero sola.
Bene. Sono le 10.30 è ora di andare.... misi i bagagli sul nastro trasportarore e misi su questi un riconoscimento, così non li avrei persi e mi imbarcai.
Il viaggio sarebbe durato 15 ore, avevo portato i miei auricolari, ma non potevo ascoltare la musica per tutto il viaggio, mi serviva il telefono carico. Vabbe, avrei dormito, come faccio di solito durante i viaggi.
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15 ore dopo...
Il pilota ci avvisò, tramite gli autoparlanti, che saremmo arrivati fra meno di dieci minuti. Finalmente quel viaggio noioso era finito. Mancava poco a iniziare una nuova vita...
Scesi dall'aereo, andai a prendere i bagagli che fortunatamente erano tutti, e uscii dall'aereoporto. Mi trovavo in California.
A quel punto, l'hostess, che era responsabile di me e si doveva accertare che andasse tutto bene, mi chiese, visto che ero sola perchè nessuno aspettava il mio arrivo, se volevo che mi accompagnasse fino all'hotel. Le dissi di no, ancora non mi fidavo di quella donna. Preferivo continuare la mia strada da sola. Chiamai un taxi, la ringraziai per avermi aiutato durante il viaggio, giusto per educazione, e aspettai l'arrivo del taxi.
Sistemai i bagagli nel taxi e come entrai in macchina l'autista mi chiese: "Dove la devo portare?" "Palm Woods, Los Angeles" e partimmo. Non ci voleva molto per arrivare. Durante il tragitto, guardai dal finestrino e mi persi nei miei pensieri. Possiamo dire che ero emozionatissima, pensavo a come sarebbe stata la mia nuova vita, ero curiosa se avrei trovato persone antipatiche come quelle della mia classe o persone simpatiche come le mie amiche (mi mancavano già tanto). Chissà se avrei fatto molte amicizie, chissà se avrei realizzato i miei sogni.... a questi pensieri mi salì un po d'ansia, sono una persona che si innervosisce facilmente, e se sarebbe andato tutto male? Ma la vocina dentro di me mi disse "perchè devi essere agitata? e se va tutto bene invece?" Non so da dove proveniva quella vocina ma aveva ragione. Dovevo essere più positiva.
"Siamo arrivati". Scendo dalla macchina, il Palm Woods era bellissimo visto dall'esterno. Decisamente un'altra realtà.
Presi le mie cose e mi recai alla reseption. Al bancone c'era un signore che secondo il cartellino che aveva sulla giacca si chiamava Bitters.
Bitters: "Benvenuta al Palm Woods, come posso aiutarla?" Io: "Salve. Mi chiamo Simona, sono qui perchè ho vinto un "concorso" a scuola, dovrei alloggiare qui per un anno. I miei professori dovrebbero aver prenotato". Controllò sul foglio delle prenotazioni e disse: "Mmm, sì. Lei è nella camera 8J, questa è la chiave della camera. Primo piano". Poi continuò dicendo: "sei qui solo per alloggiare o vorresti provare a diventare un personaggio famoso?" Io: "Vorrei provare a diventare cantante" Bitters: "Sei arrivata giusto in tempo. Dopodomani il produttore Gustavo Roque fa fare delle audizioni a tutti coloro che vorrebbero diventare qualcuno nel mondo dello spettacolo. Le audizioni sono alla Roque Records nel pomeriggio. Se sei interessata ti consiglio di andare." Io: "Grazie, penso che andrò. Senta, potrei lasciare qui la mie cose e poi dopo le vengo a riprendere?" Bitters: "Come vuoi" Io: "Va bene, grazie, vado a lasciare in camera la valigia e poi torno a prendere queste scatole".
Andai verso l'ascensore e li c'era una ragazza che sembrava molto solare e simpatica. Si girò verso di me e mi disse: "Ciao, sei nuova?" Io: "si... sono italiana, sono qui per praticare l'inglese e impararlo meglio." Lei:" Ah, che bello, io sono qui per diventare attrice, ho già girato una soap opera che sta avendo molto successo. Ah, non mi sono presentata, sono Josephine ma chiamami Jo, il mio nome non mi fa impazzire, scusami, sto parlando troppo. Tu sei?" Io: "Ahaha non ti preoccupare, mi fa piacere un'accoglienza del genere." Ridiamo, forse ho trovato una amica. Mi fa piacere, in Italia nessuno si comporta così. Poi continuo dicendo:" Io mi chiamo Simona, sono quì anche perchè amo cantare e voglio provare a fare le audizioni di dopodomani, alla Roque Records, con un certo Gustavo Roque..." Jo: "Ah Gustavo... il mio ragazzo lavora con lui, è una persona da maneggiare con cura. Comunque se tu sei davvero brava a cantare, sicuramente passerai le audizioni. Vabbe, vorresti fare un giro del Palm Woods con me, così ti faccio vedere il posto?" Io: "Si con piacere ma più tardi... sai, il viaggio è stato lungo e sono un po stanca, e poi vorrei prima sistemare la mia roba in camera..." Jo: "Si, tranquilla, capisco perfettamente. Ti passo a prendere tra un'oretta?" Io:" Va bene" Jo: "Qual'è la tua stanza?" Io:" La 8J" Jo: "va bene. Ci vediamo dopo".Mi sorrise e andò via, e io intanto salii al mio piano e andai in camera.
Jo era davvero simpatica e sono stata davvero felice che una ragazza mi aveva accolto così. Entrai in camera. Era bellissima. Pensai subito che li mi sarei trovata bene. Ora dovevo solo scendere per andare a prendere il resto della mia roba.
Scesi, presi gli scatoloni e con fatica tentai di andare in camera. Avevo gli scatoloni d'avanti agli occhi e non vedevo molto bene la strada. Ero quasi arrivata, quando all'improvviso vidi un'ombra che si avvicinava sempre più velocemente a me e all'improvviso tutta la mia roba era caduta a terra. Ero andata a sbattere contro un ragazzo... O Dio che figura.....
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LA FORTUNA CHE TI HO INCONTRATO
Novela JuvenilSimona, una ragazza italiana che ha due sogni: uno di esibirsi in pubblico senza vergognarsi in quanto ama cantare e l'altro di viaggiare, cambiare città e iniziare una nuova vita. Lei è una persona che non possiamo definire popolare. Anzi tutto il...