CAPITOLO 23

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Era mercoledì 24 luglio ed erano le 04:00 di mattina, stavo scendendo nella hall per incontrarmi con Gustavo. Saremmo pertiti alle 05:00.

La sera prima avevo salutato tutti, anche James, e anche Lucy. Ormai odiavo quella ragazza.

Ero assonnata, ma allo stesso tempo emozionata e non vedevo l'ora di partire.

Gustavo fu puntualissimo. Mi venne a prendere con la macchina; caricammo i miei bagagli dentro e ci avviammo verso l'aereoporto.

Arivati a destinazione aspettammo una mezz'oretta circa, successivamente ci imbarcammo.

Gustavo mi svelò che la prima tappa era in Italia. Non ci potevo credere. Saremmo stati in Italia per due giorni. Avevo il tempo di andare a trovare le mie amiche e la mia famiglia. Il viaggio era iniziato bene!

La destinazione era Verona. Quanto amavo Verona! Arrivammo in albergo. Questo era davvero carino e accogliente. Ci sistemammo e mi misi subito a dormire. In Italia era notte a causa del fuso orario e il giorno dopo dovevo alzarmi presto. Il fuso orario non mi pesava molto, perchè comunque ero stanca per il viaggio, quindi subito mi addormentai.

La mattina dopo avevo la prima prova. Ero nervosissima.

Ci avviammo verso l'Arena. Aspettammo un pò e poi poco dopo iniziò tutto.

Cantai, ballai come meglio sapevo fare. Cantai varie cover. Sia canzoni inglesi che italiane e poi dopo toccò al mio inedito. Tutto andò bene. Ero nervosa. Mi avevano detto i loro commenti ed erano per la maggior parte positivi. Ero fiduciosa. Aspettavo il verdetto e.... passai la prima prova! Gioia infinita!

Festeggiammo. Io, Gustavo e Kelly festeggiammo.

Vista la felicità del momento approfittai della situazione per chiedere il permesso a Gustavo di scendere più giù. Così sarei tornata a casa per un giorno. Mi mancava!

Dopo aver giurato che sarei tornata in tempo per riposarmi e essere fresca il giorno dopo mi permise di andare. Per assicurarsi che tornassi in tempo, mi accompagnò lui. Diciamo che quello fu un piccolo premio per aver superato la prima prova.

Arrivai che era appena passata l'ora di pranzo. Ero convinta che mia madre e mia sorella stessero a casa perchè mia madre si mette sempre a riposare dopo pranzo.

Appena arrivai nella mia città ero contentissima. Non la vedevo da molto. Questa città non era un granchè, non mi era mai piaciuta in modo particolare, ma quel giorno tutto era stupendo la.

Mentre mi avviavo verso casa, Gustavo e Kelly approfittarono per visitare la città.

Citofonai e subito mi aprirono. Al citofono avevo detto di essere il postino.

Come mia madre aprì la porta, gioia nei suoi occhi. Ero contentissima e anche io lo ero. Entrai e mia sorella mi rincorse abbracciandomi fortissimo. Mi era mancata tanto.

Ci sedemmo sul divano e iniziai a raccontare tutte le cose che avevo fatto li e iniziai a parlare delle persone che avevo conosciuto. Ovviamente non raccontai proprio tutto... Non potevo dire di James a mia madre, mi vergognavo.

Dopo aver passato tutto il pomeriggio con loro, decisi di raggiungere le mie amiche per salutarle. Avevo letto tutti i messaggi nel gruppo; quindi sapevo perfettamente a che ora si sarebbero viste. Menomale che non si incontrarono tanto tardi, così potetti stare più tempo con loro prima di partire.

Salutata la mia famiglia mi diressi verso il luogo dell'appuntamento e mi nascosi. Aspettai che arrivassero tutte e tre. Ovviamente mai puntuali. Arrivarono finalmente e dopo essersi salutate si incamminarono. Quello era il momento in cui dovevo uscire allo scoperto. Corsi alle loro spalle e gridai:" Vi sono mancata?!" Si girarono, erano incredule. Letizia gridò e mi saltò addosso. Nessuna delle tre riusciva a capire il motivo per cui fossi li. Le loro facce erano qualcosa di epico. Ridevo. Per qualche momento mi ero completamente dimenticata della vita che stavo conducendo la. Mi ero scordata di James, ma solo per un momento. Raccontai alle ragazze il motivo della mia visita e che sarei andata via la sera stessa. Non trovavano giusto il fatto che io dovessi andare via subito, ma almeno erano contente di essere state con me dopo tanto tempo. Si, ci potevamo vedere su Skipe, ma non era la stessa cosa. Quel giorno ci divertimmo tantissimo. Mi erano davvero mancate tanto. Quella sera faceva caldo. Decisero di andare giù in spiaggia. Sapevano quanto mi fosse mancata. Arrivate li parlammo, parlammo tanto. Per loro li la vita era stata abbastanza monotona, tutto come al solito. Quella che doveva raccontare qualcosa ero io. Dopo aver raccontato la maggior parte delle cose loro erano rimaste incantate. Ovviamente era un'altra realtà.

LA FORTUNA CHE TI HO INCONTRATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora